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Situazione attuale |
Ultime immagini del Sole (a cura del SOHO Solar and Heliospheric Observatory) |
MDI (Michelson Doppler Imager) continuum |
MDI (Michelson Doppler Imager) magnetogram |
Indice Planetario Kp (su 3 ore) più alto è peggio è, specie alle alte latitudini |
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Corrispondenza tra valori di Kp e tempeste geomagnetiche (click su Gx per leggere gli effetti) |
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Kp=9 | G5 | extreme | ||
Kp=8 | G4 | severe | ||
Kp=7 | G3 | strong | ||
Kp=6 | G2 | moderate | ||
Kp=5 | G1 | minor | ||
Kp<4 | G0 | quiet | ||
Definizione indice planetario Kp L'indice K è correlato alla massima oscillazione delle componenti orizzontali osservate su un magnetometro con riferimento ad un giorno di quiete, in un intervallo di 3 ore. La tabella di conversione da massima oscillazione (nT) a indice K varia da osservatorio ad osservatorio in un modo che gli andamenti storici del ricorrere di certi livelli dell'indice K sono circa gli stessi per tutti gli osservatori. In pratica questo significa che gli osservatori a più alte latitudini geomagnetiche richiedono più alti livelli di oscillazione per un dato indice K. L'indice Kp, invece, è la media pesata degli indici K provenienti da una rete di osservatori geomagnetici sparsi sul Globo (da qui l'aggettivo di planetario). |
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Con K >= 5 si hanno condizioni di campo geomagnetico terrestre perturbato (vedere scala in alto a destra). Più è alto K più instabili sono le condizioni di propagazione ionosferica. Si possono verificare anche periodi di totale assenza di propagazione, specialmente alle alte latitudini e nelle regioni polari. Valori estremamente alti di K annunciano il verificarsi della propagazione via Aurora, mentre la propagazione a lunga distanza risulta fortemente degradata a tutte le latitudini. |
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Indice A degli ultimi 30 giorni più alto è peggio è, specie alle alte latitudini |
Corrispondenza tra valori di K e indice "a" |
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K=9 |
a=400 | |
K=8 | a=240 | |
K=7 | a=140 | |
K=6 | a=80 | |
K=5 | a=48 | |
K=4 | a=27 | |
K=3 | a=15 | |
K=2 | a=7 | |
K=1 | a=3 | |
K=0 | a=0 | |
Definizione dell'indice A L'indice A è stato introdotto perchè c'era bisogno di derivare un qualche tipo di livello medio giornaliero per l'attività geomagnetica. A causa della relazione non lineare tra la scala dell'indice K e le oscillazioni del magnetometro , non è significativo prendere le medie di un gruppo di indici K. Quello che al contrario è stato fatto è convertire ciascun indice K in un indice a scala lineare chiamato indice "a" (notare la lettera minuscola) equivalente ad un intervallo di tre ore. L'indice A giornaliero (notare la lettera maiuscola) è semplicemente la media di otto indici "a" (3 x 8 = 24 ore). http://www.swpc.noaa.gov/info/Kindex.html
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Vale quanto detto per K. Più è alto A più instabili sono le condizioni di propagazione ionosferica. Per valori molto alti di A l'Aurora (mappa sulla destra) può estendersi a latitudini notevolmente inferiori a quelle dove si verifica di norma. | ||
Flusso raggi X (aggiornato ogni 5 minuti) |
Corrispondenza tra i picchi del flusso solare e radio blackouts (click su Rx per leggere gli effetti) |
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X20 | R5 | extreme | ||
X10 | R4 | severe | ||
X1 | R3 | strong | ||
M5 | R2 | moderate | ||
M1 | R1 | minor | ||
Questo grafico contiene l'andamento del valore, mediato su un intervallo di 5 minuti, del flusso solare di raggi X nelle bande 0,1-0,8 nm e 0,5-4,0 nm. A volte si verificano interruzioni del diagramma durante le eclissi dei satelliti. Grosse emissioni di raggi X causano evanescenze dei segnali in onde corte per le tratte radio situate nell'emisfero illuminato dal Sole. Alcune grandi esplosioni solari sono accompagnate da forti emissioni radio che possono interferire con i satelliti. |
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Alti valori del flusso di raggi X causano intensa ionizzazione dello strado D della ionosfera, il che si traduce in forte assorbimento dei segnali radio in onde corte. |
Flusso protoni (aggiornato ogni 5 minuti) |
Corrispondenza tra flusso protoni e tempeste da radiazione solare (click su Sx per leggere gli effetti) |
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10^5 | S5 | extreme | |
10^4 | S4 | severe | |
10^3 | S3 | strong | |
10^2 | S2 | moderate | |
10^1 | S1 | minor | |
Questo grafico contiene l'andamento del valore, mediato su un intervallo di 5 minuti, del flusso solare di protoni come misurato dal satellite GOES-11 per intervalli di energia >=10, >=50 e >=100 MeV. |
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Valori del flusso di protoni maggiori di 10 sono associati a espulsioni di protoni ad elevata energia a seguito di esplosioni solari (flares). Queste particelle cariche espulse dal Sole raggiungono la Terra in prossimità della quale si concentrano ai poli, per effetto del campo magnetico terrestre. L'effetto sulle radiocomunicazioni è un anomalo assorbimento , fino al tolate black-out nei casi peggiori, dei segnali radio lungo le tratte che passano in prossimità dei poli. |
Andamento negli anni del flusso solare sulla lunghezza d'onda dei 10,7 cm |
Questo grafico rappresenta l'andamento del ciclo solare in base al flusso solare misurato sulla lunghezza d'onda dei 10,7 cm (2800 MHz). Esiste una stretta relazione tra flusso solare sui 2800 Mhz e numero di macchie solari (SSN). I dati vengono aggiornati mensilmente dallo Space Weather Prediction Center http://www.swpc.noaa.gov/SolarCycle/ Maggiore è il valore del flusso solare a 10,7 cm , migliori sono le condizioni di propagazione ionosferica dei segnali radio. Esso , infatti, è in relazione con i raggi ultravioletti provenienti dal Sole e che ionizzano gli strati alti della ionosfera. Maggiore è il flusso radio sui 2800 MHz , maggiore sarà la MUF (massima frequenza utilizzabile) che ci si potrà aspettare. In genere, nn valore del flusso radio a 10,7 cm pari a 70 già consente collegamenti radio a singolo salto sulla ionosfera alle basse latitudini. I collegamenti a lunga distanza sono decisamente favoriti già con valori del flusso pari a 120. Secondo alcuni, un valore medio del flusso solare sui 2800 Mhz pari a 170 rappresenta condizioni ideali per facili collegamenti DX in bassa potenza (QRP) sulle bande alte (dai 10 ai 20m). |
I grafici di questa pagina sono prodotti ed aggiornati dallo Space Weather Prediction Center : http://www.swpc.noaa.gov/
Le immagini del Sole sono tratte dal sito del SOHO Solar and Heliospheric Observatory : http://sohowww.nascom.nasa.gov/home.html
Si consiglia vivamente di visitare i siti suddetti per approfondire adeguatamente l'argomento.
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