Forse non è ancora possibile abbassare la guardia?
di Vincenzo Favata, IT9IZY
DEDICO questo editoriale - che esula dalle vicende sociali e che affronta succintamente un tema universale - alla sensibilità dei Soci che sapranno cogliere il messaggio che intendo veicolare. Il rigurgito di velleità neonaziste non è un'esclusiva dell’Ucraina.
In Germania circola il Mein Kampf di Hitler, risultato il libro più richiesto su Internet.
Un altro avvertimento viene dall'America, dove la rivista Time ha indetto un referendum su quale personaggio abbia più lasciato la sua impronta su questo secolo. Hitler è risultato, nella classifica, al terzo posto, mentre Papa Wojtyla deve accontentarsi del sesto, di Gandhi, almeno da quanto ho letto, si è persa traccia.
Dobbiamo preoccuparci di questi segnali anche noi in Italia?
Sì, dobbiamo preoccuparcene come conferma e riprova di quanto sull'imbecillità umana ebbe a dire in passato un noto filosofo francese (E. Renan) che la considerava l'unica cosa al mondo capace di darci il senso dell'infinito.
Ma allarmarcene, no; e meno ancora farle l'onore di una contestazione sul piano dei Principi e della Storia.
Credo che meglio valga cercar di capire il perché del ritorno di questi fenomeni e accordarsi sul modo di affrontarli sul piano concreto.
Anzitutto, con un minimo di razzismo bisogna rassegnarsi a convivere, perché nessuno ne è immune.
Gli stessi ebrei, che non per secoli, ma per millenni, ne sono stati le più martoriate vittime, ogni tanto ci cascano, e tolgono il saluto a chi glielo fa notare.
Va bene: le loro piaghe sono talmente profonde e tuttora sanguinanti che l'ipersensibilità è più che comprensibile e spiegabile.
Ma noi non abbiamo questo alibi, e siamo, dunque, tenuti ad agire secondo logica e ragione.
Non sarà che questa esplosione, sul mercato librario, di Mein Kampf che, rivisto col senno del poi, è soltanto una collezione di scempiaggini che possono impressionare solo coloro che sono privi di cultura, sia la punta dell’icesberg di una profonda ignoranza diffusa?
Come se la Storia non ci avesse insegnato che come agente pubblicitario "l'indice" non teme concorrenza, altro che spot televisivi.
Possono sembrare paradossi, e magari lo sono. Ma a me la Storia ha insegnato che, come diceva Metternich, contro le idee è inutile drizzare muri: le idee li saltano.
Per concludere, nell’attuale delicato momento storico, propongo sommessamente di prendere atto del fatto che le cattiverie e le calunnie sono alla base del modo di ragionare dei nazisti e che è utile non rimanere indifferenti alle stupidaggini propalate reiteratamente e ricordarsi che una bugia ripetuta più volte non diventa verità.
* Presidente dell'ARI
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