Le ionosonde, come è noto, sono strumenti con i quali si misurano regolarmente da molti anni ormai determinati parametri ionosferici. Esse sono sparse un pò ovunque sulla Terra e costituiscono una sorta di rete strumentale con cui si monitorizzano quotidianamente le reali condizioni della ionosfera.
La ionosonda è costituita essenzialmente da:
- un trasmettitore HF sintonizzabile automaticamente su un ampio range di frequenze;
- un'antenna in grado di irradiare bene verticalmente verso l'alto;
- un ricevitore HF di inseguimento, in grado cioè di seguire momento per momento la frequenza su cui trasmette la ionosonda;
- logica di controllo e di analisi dei dati
Il principio di funzionamento è abbastanza semplice. Il trasmettitore spazza tutto o in parte la gamma di frequenze HF, trasmettendo brevi impulsi. Questi impulsi sono riflessi dai vari strati della ionosfera, ad altezze variabili tra 100 e 400 km, ed i loro echi vengono ricevuti dal ricevitore e analizzati dal sistema di controllo. Il risultato viene visualizzato sotto forma di ionogramma, come quello che segue:
I parametri ionosferici che in genere interessano di più sono la frequenza critica dello strato F2 , indicata con foF2, e la Massima Frequenza Utilizzabile su distanze di 3000 km, indicata con MUF(3000).
In Italia le ionosonde più conosciute sono quelle di Roma e di Gibilmanna, entrambe gestite dall'INGV-Geomagnetismo, Aeronomia e Geofisica ambientale.
In particolare, l'osservatorio ionosferico di Roma è dotato di due distinti apparati, tra cui una digisonda DPS-4 prodotta dal "Center for Atmospheric Research" della "Lowell University of Massachusetts (USA)" adeguata agli attuali standard tecnologici e dotata di un software in grado di interpretare gli ionogrammi automaticamente. La dotazione di tale apparato fa si che anche la ionosonda di Roma sia consultabile on line attraverso il DIDBASE, Digital Ionogram Database:
Per far questo è necessario installare sul proprio PC l'applicazione Java SAO-Explorer.
Bene, fatta questa doverosa premessa, ho deciso di utilizzare queste possibilità che le Rete oggi mette a disposizione di chiunque abbia voglia di approfondire certi argomenti. In particolare, ho deciso di iniziare un progetto che se poi avrò voglia e tempo continuerò anche in seguito. Esso consiste nel prelevare ogni mese i dati delle misure della ionosonda di Roma relative al mese precedente e nel diagrammare i valori giornalieri dei parametri ionosferici f0F2 e MUF(3000) in un unico grafico insieme ai valori giornalieri degli indici di attività solare. La finalità di tale progetto è di cercare di cogliere dai suddetti diagrammi le relazioni tra gli indici di attività solare a noi noti e le reali condizioni della ionosfera in termini di frequenza critica dello strato F2 e di Massima Frequenza Utilizzabile.
Ecco ora il primo grafico ottenuto per il mese di luglio 2011.
In questo grafico ho riportato i valori giornalieri dei parametri ISN (International Sunspot Number), SFI (Solar Flux Index), Ap (indice geomagnetico planetario), foF2 (frequenza critica strato F2), MUF(3000) (massima frequenza utilizzabile su tratta di 3000 km), flusso di raggi X dal Sole.
I valori di ISN sono stati presi dal sito del SIDC. I valori giornalieri del SFI sono stati calcolati facendo la media delle tre misure effettuate giornalmente all'Osservatorio di Penticton (ore 17, ore 20 e ore 23) riportate sul sito Space Weather Canada.
I valori di Ap sono stati presi dal sito NOAA , come i valori del flusso di raggi X.
I valori di foF2 e MUF(3000) sono quelli massimi giornalieri relativi alla ionosonda di Roma.
Sull'asse delle ascisse sono riportati i giorni del mese.
Dal sudddetto grafico mi è parso di cogliere un discreta correlazione tra la curva rossa del SFI e quella verde della MUF(3000), nel senso che l'andamento medio dell'una (discese e risalite) è ragionevolmente analogo a quello dell'altra. Fatta eccezione, però, per i due picchi della MUF(3000), verificatisi i giorni 4, 6 e 7 luglio.
Ho , inoltre, voluto mettere in un grafico i valori giornalieri dell'indice ISN (sull'asse delle x in ordine crescente) e quelli giornalieri massimi della MUF(3000)(sull'asse delle y). Il risultato è il seguente:
Se osservo attentamente questo grafico non posso non constatare che, per esempio, il valore di 25 MHz della MUF(3000) è stato raggiunto per valori di ISN tra loro molto diversi, variabili da 22 a 74 ! In pratica questo starebbe a significare che sapendo solo il valore ISN del giorno x, non posso risalire da questo al valore massimo che quel giorno avrà la MUF(3000).
Questo mi sembra in buon accordo con quanto illustrato in una sua relazione da K9LA e di cui accennavo in questo mio post di qualche tempo fa .
Bene, per oggi mi sono incasinato abbastanza. Spero di non aver incasinato anche voi
Ogni suggerimento su migliorie e/o correzioni del suddetto progetto saranno ovviamente graditissime.
La ionosonda è costituita essenzialmente da:
- un trasmettitore HF sintonizzabile automaticamente su un ampio range di frequenze;
- un'antenna in grado di irradiare bene verticalmente verso l'alto;
- un ricevitore HF di inseguimento, in grado cioè di seguire momento per momento la frequenza su cui trasmette la ionosonda;
- logica di controllo e di analisi dei dati
Il principio di funzionamento è abbastanza semplice. Il trasmettitore spazza tutto o in parte la gamma di frequenze HF, trasmettendo brevi impulsi. Questi impulsi sono riflessi dai vari strati della ionosfera, ad altezze variabili tra 100 e 400 km, ed i loro echi vengono ricevuti dal ricevitore e analizzati dal sistema di controllo. Il risultato viene visualizzato sotto forma di ionogramma, come quello che segue:
I parametri ionosferici che in genere interessano di più sono la frequenza critica dello strato F2 , indicata con foF2, e la Massima Frequenza Utilizzabile su distanze di 3000 km, indicata con MUF(3000).
In Italia le ionosonde più conosciute sono quelle di Roma e di Gibilmanna, entrambe gestite dall'INGV-Geomagnetismo, Aeronomia e Geofisica ambientale.
In particolare, l'osservatorio ionosferico di Roma è dotato di due distinti apparati, tra cui una digisonda DPS-4 prodotta dal "Center for Atmospheric Research" della "Lowell University of Massachusetts (USA)" adeguata agli attuali standard tecnologici e dotata di un software in grado di interpretare gli ionogrammi automaticamente. La dotazione di tale apparato fa si che anche la ionosonda di Roma sia consultabile on line attraverso il DIDBASE, Digital Ionogram Database:
Per far questo è necessario installare sul proprio PC l'applicazione Java SAO-Explorer.
Bene, fatta questa doverosa premessa, ho deciso di utilizzare queste possibilità che le Rete oggi mette a disposizione di chiunque abbia voglia di approfondire certi argomenti. In particolare, ho deciso di iniziare un progetto che se poi avrò voglia e tempo continuerò anche in seguito. Esso consiste nel prelevare ogni mese i dati delle misure della ionosonda di Roma relative al mese precedente e nel diagrammare i valori giornalieri dei parametri ionosferici f0F2 e MUF(3000) in un unico grafico insieme ai valori giornalieri degli indici di attività solare. La finalità di tale progetto è di cercare di cogliere dai suddetti diagrammi le relazioni tra gli indici di attività solare a noi noti e le reali condizioni della ionosfera in termini di frequenza critica dello strato F2 e di Massima Frequenza Utilizzabile.
Ecco ora il primo grafico ottenuto per il mese di luglio 2011.
In questo grafico ho riportato i valori giornalieri dei parametri ISN (International Sunspot Number), SFI (Solar Flux Index), Ap (indice geomagnetico planetario), foF2 (frequenza critica strato F2), MUF(3000) (massima frequenza utilizzabile su tratta di 3000 km), flusso di raggi X dal Sole.
I valori di ISN sono stati presi dal sito del SIDC. I valori giornalieri del SFI sono stati calcolati facendo la media delle tre misure effettuate giornalmente all'Osservatorio di Penticton (ore 17, ore 20 e ore 23) riportate sul sito Space Weather Canada.
I valori di Ap sono stati presi dal sito NOAA , come i valori del flusso di raggi X.
I valori di foF2 e MUF(3000) sono quelli massimi giornalieri relativi alla ionosonda di Roma.
Sull'asse delle ascisse sono riportati i giorni del mese.
Dal sudddetto grafico mi è parso di cogliere un discreta correlazione tra la curva rossa del SFI e quella verde della MUF(3000), nel senso che l'andamento medio dell'una (discese e risalite) è ragionevolmente analogo a quello dell'altra. Fatta eccezione, però, per i due picchi della MUF(3000), verificatisi i giorni 4, 6 e 7 luglio.
Ho , inoltre, voluto mettere in un grafico i valori giornalieri dell'indice ISN (sull'asse delle x in ordine crescente) e quelli giornalieri massimi della MUF(3000)(sull'asse delle y). Il risultato è il seguente:
Se osservo attentamente questo grafico non posso non constatare che, per esempio, il valore di 25 MHz della MUF(3000) è stato raggiunto per valori di ISN tra loro molto diversi, variabili da 22 a 74 ! In pratica questo starebbe a significare che sapendo solo il valore ISN del giorno x, non posso risalire da questo al valore massimo che quel giorno avrà la MUF(3000).
Questo mi sembra in buon accordo con quanto illustrato in una sua relazione da K9LA e di cui accennavo in questo mio post di qualche tempo fa .
Bene, per oggi mi sono incasinato abbastanza. Spero di non aver incasinato anche voi
Ogni suggerimento su migliorie e/o correzioni del suddetto progetto saranno ovviamente graditissime.
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