Ieri la regione attiva 1236 è stata sede di una esplosione (o brillamento) solare (flare) di classe C7.7:
che ha causato l'espulsione di massa coronale (CME, coronal mass ejection).
Usando i dati provenienti dalle sonde STEREO-A e STEREO-B gli analisti del GSFC Space Weather Lab hanno realizzato un modello tridimensionale della CME.
Scaricate il video dell'animazione.
Questo che segue è il fermo immagine poco prima dell'impatto della CME con la Terra, previsto per domani 23 giugno alle 23 UTC circa (+ o - 7 ore).
Quando questa nube di materiale espulso dalla corona solare (costituito principalmente da elettroni e protoni) raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera comprimendola nella regione illuminata dal Sole ed espandendola nella regione non illuminata e generando intense aurore.
La ricaduta delle CME sulle radiocomunicazioni può essere importante, causando tempeste geomagnetiche più o meno intense. In particolare, quella prevista a seguito della CME in questione è di categoria G2 i cui effetti sono descritti qui
che ha causato l'espulsione di massa coronale (CME, coronal mass ejection).
Usando i dati provenienti dalle sonde STEREO-A e STEREO-B gli analisti del GSFC Space Weather Lab hanno realizzato un modello tridimensionale della CME.
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Questo che segue è il fermo immagine poco prima dell'impatto della CME con la Terra, previsto per domani 23 giugno alle 23 UTC circa (+ o - 7 ore).
Quando questa nube di materiale espulso dalla corona solare (costituito principalmente da elettroni e protoni) raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera comprimendola nella regione illuminata dal Sole ed espandendola nella regione non illuminata e generando intense aurore.
La ricaduta delle CME sulle radiocomunicazioni può essere importante, causando tempeste geomagnetiche più o meno intense. In particolare, quella prevista a seguito della CME in questione è di categoria G2 i cui effetti sono descritti qui
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