Questa è la tabella delle Regioni Attive sulla parte visibile del Sole pubblicata quotidianamente e aggiornata ogni 30 minuti da solarmonitor.org (School of Physics, Trinity College Dublin)
In essa troviamo i dati salienti relativi alle eventuali regioni attive presenti sul Sole: la numerazione, la posizione, la classificazione, l'area, il numero di macchie solari contate nella regione attiva, gli eventi associati a tale regione attiva.
Nelle colonne della classificazione , dell'area (misurata in milionesi della superficie dell'emisfero visibile del Sole) e del numero di macchie solari sono riportati , separati da una slash, i dati relativi all'attualità (a sinistra) e quelli relativi al giorno precedente (a destra).
Si nota, quindi, che le regioni attive 1147 e 1148 sono in decadimento, essendo passate tra ieri ed oggi la loro area da 170 a 90 e da 20 a 0 rispettivamente. Anche il loro numero di macchie solari è diminuito da 9 a 2 e da 3 a 0 rispettivamente. In pratica la regione 1148 è ormai decaduta a plage. La regione 1147 ha movimentato parecchio il diagramma del flusso di raggi X e forse darà origine a qualche altra C-flare.
E' comparsa, però, la regione attiva n.1149, che oggi presenta un area di 70 milionesimi di superficie e un numero di macchie solari pari a 20, meritandosi una classificazione Hale di beta/gamma.
Grazie a questa tabella, inoltre, chiunque può fare la somma dei valori delle aree di tutte le regioni attive presenti sulla parte visibile del Sole e dedurre che , con riferimento ai dati disponibili in questo momento , il valore dell'area complessiva espressa da tali regioni attive è pari a 160 milionesimi di superficie.
I dati riportati in tabella sono quelli riportati nel NOAA/USAF Active Region Summary. Se qualcuno volesse ragionare sui dati originari può quindi fare riferimento a questa fonte.
Il flusso solare, in conseguenza della suddetta situazione, è salito a 88 sfu.
Ovviamente, le ricadute dell'attività solare sulla propagazione ionosferica delle onde radio non sono immediate, nel senso che non è come premere un interruttore (comparsa di regioni attive con macchie solari sul Sole) e accendere la luce (miglioramento delle condizioni di propagazione ionosferica).
Tra i due eventi intercorre un certo lasso di tempo. E' tuttavia prevedibile che consolidandosi la suddetta situazione potranno beneficiarne le bande alte delle HF, nel contesto generale del periodo dell'anno per chi si trova nel nostro emisfero. Da tenere sotto controllo, però, anche gli aspetti negativi dell'attività solare (flares, CME etc).
Quindi, radio accesa , cuffia in testa e .. orecchio !
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