Iniziamo facendo il punto della situazione del ciclo solare 24.
Prima di tutto un pò di statistiche.
Con 651 giorni totali senza macchie solari dall'inizio ufficiale del minimo (gennaio 2004, conteggio del SIDC belga) al 30 giugno scorso, questo minimo è ormai prossimo ad eguagliare (654 giorni) quello immediatamente precedente al ciclo solare n.10 (lontano 1856) ! Di questo passo, il prossimo record da battere sarà quello del ciclo solare n.13 (primi del '900) con 734 giorni totali senza macchie solari.
Riportiamo per comodità la tabella dei giorni totali senza macchie solari presa dal sito di J.Janssens (fonte originale dei dati considerati nelle statistiche: SIDC belga). Attenzione: i dati sono aggiornati al 2 maggio scorso.
Intanto, nel trascorso mese di giugno, sono state conteggiate alcune regioni attive con macchie solari, così da avere a fine mese un valore mensile SSN pari a 6,6 per il NOAA e 2,6 per il SIDC (http://sidc.oma.be/current/ri.html).
Per il conteggio del NOAA sembrerebbe un buon passo in avanti rispetto al mese precedente di maggio (SSN 2,9), ma salta agli occhi la differente media venuta fuori per giugno dal conteggio del SIDC (2,6 contro 6,6: ben 4 punti in meno !) Inoltre, se il conteggio del NOAA fosse quello giusto, qualcosa non quadrerebbe con il radio flux a 2,8 GHz. Per quanto riguarda il valore del solar flux, infatti, a giugno si è registrato un valore medio mensile pari a 70,7 (basta andare qui: ftp://lynx.drao.nrc.ca/pub/solar/FLU...lerolling.text e importare i dati in Excel, calcolando poi la media mensile di giugno).
Il solar flux di giugno, quindi, è risultato minore di quello di maggio (72,2), pur essendoci stato, secondo il conteggio del NOAA, un maggior valore di SSN.
A tale proposito, c'è chi sostiene che ultimamente il conteggio delle macchie solari da parte del NOAA sia stato un pò troppo generoso. In effetti, si sono contate macchie la cui durata è stata molto limitata (poche ore) e che si stentava a vedere nell'immagine del continuum del Sole.
La discordanza tra SSN come risultante dai conteggi del NOAA e Solar Flux per il mese di giugno sembrerebbe confermare tale supposizione.
Quello che, in ogni caso, appare evidente è che perdura la situazione di minimo dell'attività solare, con valori molto bassi dei vari indicatori per molti giorni del mese.
Tornando alle statistiche di Janssens, se osserviamo questo grafico:
non possiamo negare la somiglianza , per quanto riguarda la durata del minimo, tra il ciclo solare in atto (istogramma rosso) e la media dei cicli solari 10-15 (istogramma blu, minimi solari lunghi).
Mentre se osserviamo questo secondo grafico:
notiamo la forte differenza tra il ciclo solare in atto e la media dei cicli 16-23 (istogramma blu, minimi solari brevi).
Se è vero che le statistiche si basano sui dati del passato, è anche vero che non si intravede un motivo per cui l'andamento del primo grafico dovrebbe improvvisamente cambiare nell'immediato futuro. Pare che ci attendano, pertanto, ancora diversi periodi di giorni senza macchie solari.
La comparsa , da un paio di mesi, di aree attive sul Sole, alcune delle quali danno origine a macchie solari, pur se ancora poco intense, fa sperare che qualcosa si stia muovendo ma, considerate le statistiche viste sopra, è bene essere realisti.
Questo minimo, come ormai sostengono praticamente tutti gli studiosi del settore, è già un record. Quello che ciò significhi per il futuro, però, ancora non lo si è capito bene.
Le previsioni fatte appena qualche anno fa dal Dr. Hathaway (http://science.nasa.gov/headlines/y2...ec_cycle24.htm) sono ormai state accantonate, oltre che dallo stesso Hathaway anche dalla stragrande maggioranza della comunità degli scienziati che si occupano del Sole.
L’attuale previsione per il ciclo solare 24 è quella visibile nella seguente immagine, tratta dall’articolo http://science.nasa.gov/headlines/y2...prediction.htm
Dunque, un bel ridimensionamento nelle previsioni del massimo del ciclo solare n.24.
Il convincimento che sembra ormai consolidarsi nella comunità scientifica è che il ciclo solare n.24 sarà un ciclo debole. Alcuni, però, vanno anche oltre, ipotizzando che con il ciclo in atto si stia entrando in una nuova fase di “minimo di Dalton” (1798-1818), con massimi dell’attività solare molto ridotti (SSN max = 50-60…).
Naturalmente, il Sole vive da molto più tempo di noi e il suo studio e la sua osservazione sono iniziati solo da un tempo che , paragonato alla sua età, è un battito di ciglia. Potremmo quindi avere delle sorprese , con la necessità di rivedere tutte le teorie e le ipotesi sinora avanzate su quello che ci aspetta per i prossimi anni.
Intanto, sulle bande alte prendiamo quello che offre il convento. La notte tra il 19 e 20 giugno, ma il fenomeno si è ripetuto altre volte nel mese di giugno, si è avuta una apertura eccezionale in 10m verso il Nord e Centro america, con stazioni USA che arrivavano S9 all’una di notte ! Probabilmente si è trattato di una concomitanza di fattori: E sporadico e condotto propagativo tra strati E a diverse quote. Se fosse stato solo E-sporadico anche a doppio salto, viste le distanze coperte, la cosa sarebbe rimasta inspiegabile.
Prima di tutto un pò di statistiche.
Con 651 giorni totali senza macchie solari dall'inizio ufficiale del minimo (gennaio 2004, conteggio del SIDC belga) al 30 giugno scorso, questo minimo è ormai prossimo ad eguagliare (654 giorni) quello immediatamente precedente al ciclo solare n.10 (lontano 1856) ! Di questo passo, il prossimo record da battere sarà quello del ciclo solare n.13 (primi del '900) con 734 giorni totali senza macchie solari.
Riportiamo per comodità la tabella dei giorni totali senza macchie solari presa dal sito di J.Janssens (fonte originale dei dati considerati nelle statistiche: SIDC belga). Attenzione: i dati sono aggiornati al 2 maggio scorso.
Intanto, nel trascorso mese di giugno, sono state conteggiate alcune regioni attive con macchie solari, così da avere a fine mese un valore mensile SSN pari a 6,6 per il NOAA e 2,6 per il SIDC (http://sidc.oma.be/current/ri.html).
Per il conteggio del NOAA sembrerebbe un buon passo in avanti rispetto al mese precedente di maggio (SSN 2,9), ma salta agli occhi la differente media venuta fuori per giugno dal conteggio del SIDC (2,6 contro 6,6: ben 4 punti in meno !) Inoltre, se il conteggio del NOAA fosse quello giusto, qualcosa non quadrerebbe con il radio flux a 2,8 GHz. Per quanto riguarda il valore del solar flux, infatti, a giugno si è registrato un valore medio mensile pari a 70,7 (basta andare qui: ftp://lynx.drao.nrc.ca/pub/solar/FLU...lerolling.text e importare i dati in Excel, calcolando poi la media mensile di giugno).
Il solar flux di giugno, quindi, è risultato minore di quello di maggio (72,2), pur essendoci stato, secondo il conteggio del NOAA, un maggior valore di SSN.
A tale proposito, c'è chi sostiene che ultimamente il conteggio delle macchie solari da parte del NOAA sia stato un pò troppo generoso. In effetti, si sono contate macchie la cui durata è stata molto limitata (poche ore) e che si stentava a vedere nell'immagine del continuum del Sole.
La discordanza tra SSN come risultante dai conteggi del NOAA e Solar Flux per il mese di giugno sembrerebbe confermare tale supposizione.
Quello che, in ogni caso, appare evidente è che perdura la situazione di minimo dell'attività solare, con valori molto bassi dei vari indicatori per molti giorni del mese.
Tornando alle statistiche di Janssens, se osserviamo questo grafico:
non possiamo negare la somiglianza , per quanto riguarda la durata del minimo, tra il ciclo solare in atto (istogramma rosso) e la media dei cicli solari 10-15 (istogramma blu, minimi solari lunghi).
Mentre se osserviamo questo secondo grafico:
notiamo la forte differenza tra il ciclo solare in atto e la media dei cicli 16-23 (istogramma blu, minimi solari brevi).
Se è vero che le statistiche si basano sui dati del passato, è anche vero che non si intravede un motivo per cui l'andamento del primo grafico dovrebbe improvvisamente cambiare nell'immediato futuro. Pare che ci attendano, pertanto, ancora diversi periodi di giorni senza macchie solari.
La comparsa , da un paio di mesi, di aree attive sul Sole, alcune delle quali danno origine a macchie solari, pur se ancora poco intense, fa sperare che qualcosa si stia muovendo ma, considerate le statistiche viste sopra, è bene essere realisti.
Questo minimo, come ormai sostengono praticamente tutti gli studiosi del settore, è già un record. Quello che ciò significhi per il futuro, però, ancora non lo si è capito bene.
Le previsioni fatte appena qualche anno fa dal Dr. Hathaway (http://science.nasa.gov/headlines/y2...ec_cycle24.htm) sono ormai state accantonate, oltre che dallo stesso Hathaway anche dalla stragrande maggioranza della comunità degli scienziati che si occupano del Sole.
L’attuale previsione per il ciclo solare 24 è quella visibile nella seguente immagine, tratta dall’articolo http://science.nasa.gov/headlines/y2...prediction.htm
Dunque, un bel ridimensionamento nelle previsioni del massimo del ciclo solare n.24.
Il convincimento che sembra ormai consolidarsi nella comunità scientifica è che il ciclo solare n.24 sarà un ciclo debole. Alcuni, però, vanno anche oltre, ipotizzando che con il ciclo in atto si stia entrando in una nuova fase di “minimo di Dalton” (1798-1818), con massimi dell’attività solare molto ridotti (SSN max = 50-60…).
Naturalmente, il Sole vive da molto più tempo di noi e il suo studio e la sua osservazione sono iniziati solo da un tempo che , paragonato alla sua età, è un battito di ciglia. Potremmo quindi avere delle sorprese , con la necessità di rivedere tutte le teorie e le ipotesi sinora avanzate su quello che ci aspetta per i prossimi anni.
Intanto, sulle bande alte prendiamo quello che offre il convento. La notte tra il 19 e 20 giugno, ma il fenomeno si è ripetuto altre volte nel mese di giugno, si è avuta una apertura eccezionale in 10m verso il Nord e Centro america, con stazioni USA che arrivavano S9 all’una di notte ! Probabilmente si è trattato di una concomitanza di fattori: E sporadico e condotto propagativo tra strati E a diverse quote. Se fosse stato solo E-sporadico anche a doppio salto, viste le distanze coperte, la cosa sarebbe rimasta inspiegabile.
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