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Non avevo mai visto mio figlio liceale così entusiasta!
L'esperimento per il calcolo della energia cinetica derivante dalla energia potenziale, allestito in un moderno laboratorio con guide di discesa prive di attriti, cellule fotoelettriche e bilancie elettroniche collegate a moderni computer con orologi sincronizzati ad alta precisione, lo aveva sbalordito. La sua stima per la professoressa di fisica, che aveva messo a disposizione della 1aC tutto questo, era alle stelle. Adesso, come compito per casa, doveva, dati rilevati alla mano, tracciare la curva.
Non avevo mai visto mio figlio studente così preoccupato!
Dati alla mano, per pesi di 5, 10 e 20 grammi, misurati con alta precisione, e relativi tempi di passaggio fra due fotocellule, rilevati con ancor maggiore precisione, da cui derivare le velocità, la curva npn andava bene, non voleva proprio ricalcare la corretta parabola passante per l'origine.
Lo mandai a letto, presi i suoi appunti, una botta di conti mentali e la attivazione della mia personale modalità "spaccabit" di reverse-engineering. Il tecnico di laboratorio aveva a mio avviso omesso di segnalare che il sistema di supporto pesi aveva un proprio peso che impattava sulla misura dei 5, 10 e 20 grammi; aggiungendo una costante di 2 grammi, compatibile con il peso del gancetto, i conti tornavano perfettamente.
Non avevo mai visto gli occhi di mio figlio così luminosi.
Appena svegli, gli avevo raccontato le mie analisi e lui aveva redatto velocemente un perfetto esercizio. Forse non era una cosa molto onesta, pensai, ma comunque era un'idea che anche altri suoi compagni potevan avere avuto.
Non avevo mai visto mio figlio così scettico: la professoressa di fisica gli aveva bocciato la tesi, con conseguente 6- sull'esercizio.
Pochi giorni dopo io e mia moglie, ingegnere e dirigente, eravamo al Ricevimento Degli Insegnanti. Lunga coda per matematica, ottimi giudizi al figlioletto, lunga coda per italiano, buoni giudizi allo studentello, lunga coda per tutti gli altri insegnanti, financo ginnastica.. ma dov'era fisica? Aula 14, nessuno in coda... entriamo, "Meglio che parli io" mi dice mia moglie mentre le sto dicendo "Meglio che parli tu". Presentazioni, convenevoli, poi dritti al punto: 6- perchè, non dovevamo aiutarlo?
La professoressa di fisica, dopo un lungo silenzio, ci indottrina:
"Siete entrambi ingegneri, vero? Lo si capisce subito, perchè queste cose voi le avete studiate in modo sbagliato. SOLO NOI VERI INSEGNANTI DI FISICA CONOSCIAMO LA REALTÀ, OVVERO CHE QUANDO SI FANNO QUESTI CONTI IL MODO ESATTO PER FARLI È SAPENDO CHE NON POTRANNO MAI VENIRE ESATTI; PER QUANTO PRECISO SIA UN LABORATORIO CI SARÀ SEMPRE UNA DIFFERENZA CON LA FORMULA TEORICA E QUELLO CHE VOI AVETE IDENTIFICATO COME ERRORE DI METODO PER QUESTO NON CONTA".
E a quel punto non ho più resistito ed ho esclamato:
"MA CERTO! E=MC**2 PIÙ UN POCHINO !!!"
Prologo: dal giorno successivo tutti, studenti, genitori e perfino insegnanti e preside, rifetendosi - in sua assenza - alla professoressa di fisica, iniziarono a chiamarla
"E=MC**2 PIÙ UN POCHINO"
Morale della favola: per quanto sia la esperienza diretta la motivazione trainante nell'entusiasmo dei giovani, ricordiamoci che il "raccontar balle per mascherare la incompetenza" ha - ed avrà sempre - minor fascino, anche se inizialmente minor presa, rispetto alla coincidenza fra la esperienza diretta e la matematica competenza di cui essa è figlia.
73s de Marco, i4mfa, w4mfa, ingegnere, radioamatore, elmer di vocazione
L'esperimento per il calcolo della energia cinetica derivante dalla energia potenziale, allestito in un moderno laboratorio con guide di discesa prive di attriti, cellule fotoelettriche e bilancie elettroniche collegate a moderni computer con orologi sincronizzati ad alta precisione, lo aveva sbalordito. La sua stima per la professoressa di fisica, che aveva messo a disposizione della 1aC tutto questo, era alle stelle. Adesso, come compito per casa, doveva, dati rilevati alla mano, tracciare la curva.
Non avevo mai visto mio figlio studente così preoccupato!
Dati alla mano, per pesi di 5, 10 e 20 grammi, misurati con alta precisione, e relativi tempi di passaggio fra due fotocellule, rilevati con ancor maggiore precisione, da cui derivare le velocità, la curva npn andava bene, non voleva proprio ricalcare la corretta parabola passante per l'origine.
Lo mandai a letto, presi i suoi appunti, una botta di conti mentali e la attivazione della mia personale modalità "spaccabit" di reverse-engineering. Il tecnico di laboratorio aveva a mio avviso omesso di segnalare che il sistema di supporto pesi aveva un proprio peso che impattava sulla misura dei 5, 10 e 20 grammi; aggiungendo una costante di 2 grammi, compatibile con il peso del gancetto, i conti tornavano perfettamente.
Non avevo mai visto gli occhi di mio figlio così luminosi.
Appena svegli, gli avevo raccontato le mie analisi e lui aveva redatto velocemente un perfetto esercizio. Forse non era una cosa molto onesta, pensai, ma comunque era un'idea che anche altri suoi compagni potevan avere avuto.
Non avevo mai visto mio figlio così scettico: la professoressa di fisica gli aveva bocciato la tesi, con conseguente 6- sull'esercizio.
Pochi giorni dopo io e mia moglie, ingegnere e dirigente, eravamo al Ricevimento Degli Insegnanti. Lunga coda per matematica, ottimi giudizi al figlioletto, lunga coda per italiano, buoni giudizi allo studentello, lunga coda per tutti gli altri insegnanti, financo ginnastica.. ma dov'era fisica? Aula 14, nessuno in coda... entriamo, "Meglio che parli io" mi dice mia moglie mentre le sto dicendo "Meglio che parli tu". Presentazioni, convenevoli, poi dritti al punto: 6- perchè, non dovevamo aiutarlo?
La professoressa di fisica, dopo un lungo silenzio, ci indottrina:
"Siete entrambi ingegneri, vero? Lo si capisce subito, perchè queste cose voi le avete studiate in modo sbagliato. SOLO NOI VERI INSEGNANTI DI FISICA CONOSCIAMO LA REALTÀ, OVVERO CHE QUANDO SI FANNO QUESTI CONTI IL MODO ESATTO PER FARLI È SAPENDO CHE NON POTRANNO MAI VENIRE ESATTI; PER QUANTO PRECISO SIA UN LABORATORIO CI SARÀ SEMPRE UNA DIFFERENZA CON LA FORMULA TEORICA E QUELLO CHE VOI AVETE IDENTIFICATO COME ERRORE DI METODO PER QUESTO NON CONTA".
E a quel punto non ho più resistito ed ho esclamato:
"MA CERTO! E=MC**2 PIÙ UN POCHINO !!!"
Prologo: dal giorno successivo tutti, studenti, genitori e perfino insegnanti e preside, rifetendosi - in sua assenza - alla professoressa di fisica, iniziarono a chiamarla
"E=MC**2 PIÙ UN POCHINO"
Morale della favola: per quanto sia la esperienza diretta la motivazione trainante nell'entusiasmo dei giovani, ricordiamoci che il "raccontar balle per mascherare la incompetenza" ha - ed avrà sempre - minor fascino, anche se inizialmente minor presa, rispetto alla coincidenza fra la esperienza diretta e la matematica competenza di cui essa è figlia.
73s de Marco, i4mfa, w4mfa, ingegnere, radioamatore, elmer di vocazione
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