Ultimamente leggo in giro sulla Rete entusiastiche recensioni di nuove antenne commerciali da parte dei proprietari, in cui se ne evidenziano le doti e si fanno confronti con le antenne precedenti.
Si menziona la circostanza che durante le prime prove con la nuova antenna (mentre la precedente non c'era già più perchè smontata e sostituita dalla nuova) i corrispondenti hanno passato "S 90 + 40dB". Basta fermarsi un attimo a ragionare per capire che queste presunte prove lasciano il tempo che trovano e dare ad esse una qualsivoglia importanza equivale solo ad esternare il proprio entusiamo per il nuovo acquisto o il desiderio recondito di effettuarlo.
Per fare confronti sensati tra due antenne occorre averle entrambe installate, alla stessa altezza, nello stesso sito, a distanza tra loro sufficiente ad evitare mutue interferenze, utilizzate nello stesso momento (stesse condizioni di propagazione ionosferica se usate in RX non in locale) mediante un commutatore da usare in ricezione per fare dei confronti sui segnali ricevuti.
A voler essere pignoli, oltre a quanto sopra, al posto dell'S-meter di un RTX (costoso quanto si voglia...), occorrerebbe usare un analizzatore di spettro per misurare l'ampiezza dei segnali ricevuti e la sua differenza tra un'antenna e l'altra. Meglio ancora sarebbe bypassare l'aleatorietà della ionosfera (evanescenza, disturbi etc) e fare le prove in locale servendosi di un generatore di segnali ubicato ad una opportuna distanza dalle due antenne in prova.
Ovviamente non tutti possono effettuare simili prove. Ma, volendo, tutti potrebbero effettuare delle simulazioni con uno dei numerosi software in circolazione. Forse scopriremmo che con un semplice dipolo, magari autocostruito, al posto di arrivare "S9+40dB" arriveremmo S9+30dB"...
Si menziona la circostanza che durante le prime prove con la nuova antenna (mentre la precedente non c'era già più perchè smontata e sostituita dalla nuova) i corrispondenti hanno passato "S 90 + 40dB". Basta fermarsi un attimo a ragionare per capire che queste presunte prove lasciano il tempo che trovano e dare ad esse una qualsivoglia importanza equivale solo ad esternare il proprio entusiamo per il nuovo acquisto o il desiderio recondito di effettuarlo.
Per fare confronti sensati tra due antenne occorre averle entrambe installate, alla stessa altezza, nello stesso sito, a distanza tra loro sufficiente ad evitare mutue interferenze, utilizzate nello stesso momento (stesse condizioni di propagazione ionosferica se usate in RX non in locale) mediante un commutatore da usare in ricezione per fare dei confronti sui segnali ricevuti.
A voler essere pignoli, oltre a quanto sopra, al posto dell'S-meter di un RTX (costoso quanto si voglia...), occorrerebbe usare un analizzatore di spettro per misurare l'ampiezza dei segnali ricevuti e la sua differenza tra un'antenna e l'altra. Meglio ancora sarebbe bypassare l'aleatorietà della ionosfera (evanescenza, disturbi etc) e fare le prove in locale servendosi di un generatore di segnali ubicato ad una opportuna distanza dalle due antenne in prova.
Ovviamente non tutti possono effettuare simili prove. Ma, volendo, tutti potrebbero effettuare delle simulazioni con uno dei numerosi software in circolazione. Forse scopriremmo che con un semplice dipolo, magari autocostruito, al posto di arrivare "S9+40dB" arriveremmo S9+30dB"...
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