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Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

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  • Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

    Il contorno, e il dolce

    C'è ben poco da aggiungere alla remotizzazione, vista tecnicamente, e molte cose esulano dalle mie competenze. Sono più opere di genio e di ingegno meccanico, e fantasia e portafoglio dell'operatore che realizza l'opera.

    A titolo di esempio, io monterei nella mia stazione due telecamere, una normale e una termica. La termica mi permetterebbe di tenere sotto controllo la temperatura dei vari oggetti nello shack, se ne trovano a ottimo prezzo della axis su ebay. Con un colpo d'occhio vedete se qualcosa sta scaldando troppo, il software della axis permette di regolare la scala dei colori in funzione della temperatura e di settare allarmi se qualcosa supera una determinata temperatura. Ricordate che siete ciechi, sordi, senza tatto e olfatto.
    Sensori per varie tipologie di fumo sono anche da prevedere, costano poco e con un semplice relè staccano l'alimentazione e salvano il posteriore in parecchie occasioni.
    Per l'alimentazione di telecamere, link e sensori consiglio un alimentatore switching con uscita caricabatteria per batteria tampone: comunissimi per le videosorveglianze, consentono con una 80 Ah 6 ore abbbondanti di autonomia per sorvegliare tutto anche in assenza di tensione.

    Sten IK2HKT ha realizzato un capolavoro di meccanica facendo un attacca/stacca antenne remoto: ne parlammo alla prima convention hamradioweb, e vi invito a cercare info sulla sua remotizzazione e i suoi video su youtube. E'stato il pioniere di ciò che all'epoca molti sapevano solo per sentito dire e lo ringrazio per avermi interessato all'argomento.

    Un'ultima cosa che può risultare utile, non molto nota ma una volta letta direte "eh cavolo ci arrivavo pure io" (uovodicolombo style) è un sistema economicissimo per sapere quando va via la corrente e siete sotto UPS.
    Si prende un router da due soldi, pagatelo 15 euro al cinese, l'importante è che abbia una ethernet funzionante e un'interfaccia web per la configurazione. Lo si attacca *prima* dell'ups e lo si mette sullo switch con un IP della sottorete della stazione remota. E non si configura
    Poi si dice al router *vero* di forwardare la porta 80 TCP (HTTP) verso quell'IP.
    Poi si scarica overlook fing, app per android e forse anche per iphone, e gli si dice di monitorare ogni N minuti la porta 80 del vostro IP pubblico o del vostro IP lato stazione se siete sotto link wireless privato vostro.
    Dal vostro cellulare saprete immediatamente se il servizio va down, e conseguentemente se siete senza corrente, perchè il router da due soldi e mezzo è alimentato prima dell'UPS o batteria tampone che sia
    Chiaramente vanno messi un minimo di username e password sul router monitor per non farselo sconfigurare

    In tema di protezioni da fulminazioni, oltre alle già note e conosciute soluzioni, vi segnalo la Raycaps ( http://www.raycapsurgeprotection.com/ ) ceh per mia esperienza diretta è riuscita con i suoi apparati a mantenere *illesa* una stazione remota dopo 3 fulminazioni dirette sul traliccio di 45 metri.

    Tralascio tutte le banali, forse noiose raccomandazioni di evitare loop di massa, non lesinare sulle terre di stazione, usare trecciole e piattine di sezione adeguata, ove possibile installare protezioni ( ma serie) sia a gas che convenzionali. Ricordate che se non date la strada a una fulminazione, se la farà lei.

    Un trasformatore di isolamento è la prima cosa da acquistare. Quando si monta una base station per telefonia mobile o per distribuzione wireless, la prima cosa che si monta è il trasformatore di isolamento.

    Stressate il sistema, prevedete tutto. Usare cavi coassiali di qualità ottima, montate più telecamere possibili nei punti critici (rotore, passaggio cavi, antenne, strumenti che indicano i parametri fondamentali di trasmissione.

    Tutto ciò che è possibile automatizzare con controlli servo via TCP/IP, compatibilmente con le vostre disponibilità, va messo in atto.

    Una considerazione operativa: è buona norma ed indice di rispetto verso i colleghi dichiarare ove possibile la propria condizione di trasmissione "via remote control". Oltre ad uno scambio costruttivo di esperienze in caso di QSO non impegnativo, si dichiara apertamente il proprio modo di operare che è indice di onestà e di orgoglio per il proprio lavoro.

    Certo in un pile up si chiama con il proprio indicativo, ma per fare un esempio sul pileup di 1A0C in 40, l'orecchio esperto di Brix alias IN3ZNR mi ha chiesto se ero via remoto, ed io ho risposto tranquillamente, si, IZ0IEN via remote control, sei 5/9. Stavo affinando il link con la 2 elementi in 40, icom 7100 e svariati watt, e non vedo perchè avrei dovuto dire una bugia.

    Concludo queste poche righe ove magari qualcuno avrà potuto leggere cose che già sapeva, e me ne scuso, con un video che riassume il frutto di tutta questa discussione: il paragone tra una stazione nel WPX CW 2013, ricevuta in locale con il mio pro3 e in remoto con il K3/0.
    La latenza e quindi la differenza di tempo tra RX locale e RX remota è impercettibile, siamo sull'ordine dei 3-4 millisecondi Questa è la soddisfazione di un lavoro di affinamento di tanti parametri, dopo il contorno, il dolce

    Grazie a tutti per avermi letto.

    http://www.youtube.com/watch?v=10Y1JNIIpuY
    Cris IZ0IEN
    http://www.technecom.it
    Founder of FOC - Frigo Operators Club
    Member of SOC #990 - Second Operator Class
    Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

  • #2
    Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

    Ottimo scritto Chris! Io tengo tutto sotto controllo con mFi Ubiquiti... Uno spettacolo!

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    • #3
      Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

      Originariamente inviato da IZ3KGI Visualizza il messaggio
      Ottimo scritto Chris! Io tengo tutto sotto controllo con mFi Ubiquiti... Uno spettacolo!
      Ottima scelta la tua, Nicola. Come dicemmo più volte in passato, ubiquiti e mikrotik insieme sono il top per tutto ciò che ha a che fare con la rete. Dagli un'occhiata comunque alle thermal axis, magari possono esserti utili anche per altri tipi di sorveglianze
      Cris IZ0IEN
      http://www.technecom.it
      Founder of FOC - Frigo Operators Club
      Member of SOC #990 - Second Operator Class
      Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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      • #4
        Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

        Ciao a tutti e Ciao Cristiano il nostro Guru intanto mi volevo complimentare con te per l'ottima trattazione .

        Personalmente credo che chi ne avrà le possibilità in futuro si avvarrà sempre più di questa tecnologia, vuoi perchè certe bande ad alti livelli di rumore da casa non le fai , vuoi perchè oggi sono tutti diventati sensibili alle nostre installazioni e chi vive in condominio ne sa qualcosa.

        Questa mattina ho fatto un paio di filmati AO4TT e KV4FZ, con 200w non passo neanche se mi faccio frate però questo vuol dire che il sistema è efficente .
        Per adesso non uso Remoterig ma sarà un passaggio obbligato con una stazione complessa fatta di tanti strumenti da remotizzare per adesso uso l'ARCP 480.

        73 Grande Guru o Paraguru, ma ai posteri l'ardua sentenza.

        https://www.youtube.com/watch?v=mAbxYkxv4cA

        https://www.youtube.com/watch?v=uvcumJRBYvQ

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        • #5
          Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

          Bravo, Cristiano. Molto probabilmente queste quattro discussioni da te aperte sull'argomento (parte 1, 2, 3 e 4) verranno accorpate in un unico articolo pubblicato sul nostro magazine. Intanto che sono qui, ricapitolando, e sempre se ho capito bene, se uno, come me, è interessato eventualmente a remotizzare in sola ricezione può , essendocene i requisiti orografici, fare tutto con un link a 5 GHz , senza passare da internet ? In effetti a me piacerebbe assai poter disporre di un "orecchio" remoto ubicato sulla collina di Sant'Eleuterio, qui a 5 km da casa mia, a circa 200 metri s.l.m. Più che altro in bande alte. Poi per la TX, bombardo da qui
          73 de IK7JWY Art
          https://www.qrz.com/db/IK7JWY
          http://www.infinitoteatrodelcosmo.it...rturo-lorenzo/

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          • #6
            Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

            Buongiorno,
            Vista la citazione di Chris segnalo che sono moltissimi ormai gli OM che si avvalgono del remotering. Chi sta dall'altra parte del pileup ha molti modi per capire chi fa il collegamento in remoto. In fonia è due volte più facile, al di là del piccolo ritardo in cui avviene la risposta, la modulazione di chi è remoto è inconfondibile, qualsiasi sistema di inter-allacciamento si usi.
            Non vi è nulla di male nel fare QSO in remoto, come già detto in altre discussioni se si usa la propria stazione ad una distanza ragionevole dalla residenza abituale. Per chi approfitta di qualche servizio "completo" presso terzi, l'essere nello stesso country potrebbe essere considerato sufficiente. Ma se il country è grande come gli USA? Tenete presente che quando vi sono delle cose incongruenti per orario e propagazione, forse non è molto etico tenere quel qso buono per qualche awards. Anche perché risulterebbe palesemente impossibile a chi poi dovesse controllare. Sono cose ovvie no?
            Tanto per darvi un esempio, in un pileup in 80 metri prima di mezzanotte con la costa est USA, sono entrate due stazioni una della California e una della Hawai. Vabbè che erano amici che volevano salutare, ma era ovvio che stavano su RHS....
            73 a tutti e volemose bbene remoti e non...
            Brix

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            • #7
              Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

              ricapitolando, e sempre se ho capito bene, se uno, come me, è interessato eventualmente a remotizzare in sola ricezione può , essendocene i requisiti orografici, fare tutto con un link a 5 GHz , senza passare da internet ?
              Devi solo pensare che qualsiasi apparecchiatura dal lato remoto o client collegata con due dispositivi wi-fi si comporta come se fosse collegata ad una tua LAN fisica, sarebbe come tirare un filo di rete dalla postazione remota a quella Home. ( ovviamente con le protezioni del caso).
              Quindi, una volta che hai fatto il link ( tra l'altro si aggancia tutto in automatico), mettere un ricevitore di là diventa un gioco da ragazzi, la maniera più economica è il controllo da pc, il ricevitore può essere qualsiasi radio che supporta HRD ( per esempio) o software remoti proprietari, tipo il ts480 che usa IZ0aeg oppure anche ft 950 per dire.
              E li hai anche il commutatore di antenne o ingressi multipli per antenne rx, oppure l'utilizzo di un semplice SDR o di un SDR un po' più di alto livello tipo il perseus, che genera un' audio di ritorno senza bisogno di altro software.

              Insomma la parte link è la più semplice, dopo di ché ti si apre un mondo di idee

              per poi passare al tx e a fasi più complesse e fatte a regola d'arte il compendio di IZ0IEN mi pare chiaro e molto esaustivo, se vuoi muovere i primi passi puoi cominciare col solo rx poi viene il resto, magari ti fai una stazione rx/tx in 472 khz se il posto lo consente.
              Ultima modifica di IK2CLB; 15-01-15, 19:38.
              73 de Marco

              https://clublog.org/livestream/ik2clb

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              • #8
                Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

                Ottimo Chris...
                Il mio AirMax 5 giga è ON...
                73 de IK0VVE Max
                www.ik0vve.net

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                • #9
                  Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

                  ciao a tutti , riprendo questa interessante discussione per valutare il perchè remotizzare una stazione e oltre a quelli ovvi sopra citati, credo che sia anche interessante remotizzare la propria stazione di casa per poterla avere sempre a disposizione . quindi secondo me come dicevo al nostro guru telefonicamente, i remoterig e i programmi con la possibilità di lavorare in tcpip e udb saranno sempre più comuni.

                  Intanto questa mattina arrivava in Italia lavorabile in 160 HH5/kc0w .

                  73Fabrizio

                  https://www.youtube.com/watch?v=ZKa8oQpyIrk

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                  • #10
                    Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 4 (e ultima)

                    la serie dei 4 threads sull'argomento è stata pubblicata come unico articolo nel nostro magazine :

                    http://hamradioweb.info/wp/?p=840

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