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Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 2

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  • Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 2

    3 - L'hardware

    Parliamo adesso di quello che sicuramente interessa un po tutti: cosa usare per remotizzare.

    Ho letto le cose più assurde nel tempo. Da guide pubblicate su nostre riviste le quali consigliavano il desktop remoto "senza password così non c'è pericolo che ve la scordiate" a combinazioni di più software che mentre arrivava l'audio della stazione remota a casa vostra vi era passato sopra il mondo intero nel pile up.

    Ci sono due scuole di pensiero: con PC o con dispositivi custom. Analizziamo le strutture e poi ognuno deciderà come meglio crede.

    Alla fine tutte le remotizzazioni si riducono a: 1)flusso audio 2)flusso CAT 3)flusso seriale per dispositivi vari ed eventuali (rotori, sensori, PA, antenne) 4) flusso video per telecamere di monitoring delle apparecchiature.

    Remotizzare con i PC è la soluzione più economica che esista. Si mette in piedi hamradiodeluxe o altro (io andavo con mixw dal divano alla radio), si installa skype (ma ci sono tanti altri software voip peer-to-peer che sono adatti allo scopo), per i più pigri HRD in desktop remoto, e si è operativi con qualsiasi radio che supporti il CAT in un baleno. Programmi di terze parti controlleranno il rotore, il PA è gestibile in band switch tramite un duplicatore di CAT.. fatto!
    Diciamo di si.
    Windows ha in media 57 processi in esecuzione. Ognuno è una potenziale mina vagante per quanto riguarda blocchi e malfunzionamenti del sistema operativo. In più, abbiamo un hard disk che come tutte le cose meccaniche, non è eterno. Potremmo inoltre avere una mancanza di energia elettrica che nonostante l'UPS, potrebbe spegnerci il PC magari quando è in fase di R/W sull'hard disk, con conseguente impossibilità di avvio alla prossima accensione. O una banalissima batteria CR2032 che si scarica, complice il troppo freddo, e ci presenta la schermata nota al bios "date and time are not set. Press F1 to enter setup F2 to continue". E come lo premiamo F1 o F2 se il computer è scollegato dal mondo in quanto il BIOS è interagibile solo localmente ?
    In più, va messa in conto una cosa molto, molto importante. La latenza dei driver audio di windows: "Latency can be a particular problem in audio platforms, for instance the standard Microsoft Windows audio drivers which can cause latency up to 500 ms" (wikipedia)
    Un'elaborazione ADC/DAC di windows tipicamente aggiunge un centinaio di millisecondi di latenza (sono molto ottimista, 50 millisecondi per PC, locale e remoto). La tratta internet ne aggiunge una sessantina. L'elaborazione dei flussi da parte dei programmi, un'altra ventina. Totale 180-200 millisecondi.
    La durata di un punto a 20 wpm è di 50 millisecondi.
    Penso che ci siamo capiti
    Volendo si può ovviare. Si potrebbero usare due linux, con kernel modificati (RT-kernel per prioritizzazione delle applicazioni real time) ove hamradiodeluxe girerebbe in emulazione sotto wine, oppure dei programmi nativi sotto linux (http://radio.linux.org.au/?sectpat=rigcontrol tanto per dire...)
    rimangono comunque i problemi hardware legati all'utilizzo in se dei PC.
    Qualcuno potrebbe dire, beh ho speso fior di soldini per un icom 7700, lo controllo con l'RS-BA1 e il PC in stazione remota non c'è più!
    Ok, giusto, ma la latenza lato locale rimane sempre. E poi come controlliamo il rotore ???
    Facciamoci un paio di conti a livello di larghezza di banda.
    Per larghezza di banda io intendo sempre l'aggregata, ossia flusso upload+flusso download + overhead di protocollo, ossia le cavolate che il protocollo IP aggiunge ad ogni pacchetto perchè le deve aggiungere, e che comunque vengono trasportate.
    Per farvi capire quanto sia importante e pesante l'overhead, il codec audio G.723.1 occupa nudo e crudo 13 Kbps aggregati, che diventano 44 Kbps lordi con l'overhead di protocollo. Ci passano altri 3 flussi! Banda sprecata...
    Comunque, dicevamo:
    - Desktop remoto di windows: 400 kb/s aggregati per essere "usabile"
    - Codec audio, a meno di non usare skype dovete usare il G711, 180 kb/s
    - Flusso CAT: 10 kb/s ottimistici
    - Flusso MJPEG telecamera: 600 kb/s con qualità discreta.
    - Totale: sfioriamo i 1200 kb/s
    Ultima chicca: se il link remoto-locale va giù mentre siamo in trasmissione rtty, e non risale per tot tempo, key down con l'ampli, che succede ??

    Ricapitolando:
    - Non abbiamo la radio di fronte
    - Siamo costretti a fare CW tramite un programma lato remoto che "traduca" quello che scriviamo da tastiera (cwtype, mixw, quellochecavolovipare)
    - La latenza è stratosferica.
    - Assenza di protezioni per caduta link

    Costo totale: voglio essere buono, trovate 2 PC usati a 200 euro l'uno, completi, sono 400 euro di spesa. Diciamo che ve ne serve uno, perchè userete quello di casa. Sono 200 euro di spesa.

    La seconda scuola di remotizzazione è quella tramite remoterig. Usato inizialmente da Radio Arcala, hanno pro e contro.
    Cominciamo dai contro:
    - costo abbastanza elevato
    - necessitano di skill medi per installazione e configurazione
    Pro:
    - latenza audio inferiore al millisecondo: dobbiamo mettere in conto solamente la latenza della tratta internet o link diretto. Attualmente la latenza tra me e la stazione di test a IQ0WL con link wifi diretto misurata con un oscilloscopio a doppia traccia, tra il punto del keyer e l'effettiva riproduzione sull' "audio monitor" della radio (quello che udite quando fate CW), è di 2,8 millisecondi.
    - tasto telegrafico reale in remoto
    - con molti modelli di radio, avete la possibilità di avere la radio "di fronte"
    - assenza di blocchi accidentali o di mancato avvio dovuti a failures del software
    - protezioni e spegnimento radio in caso di perdita del link per più di 2 secondi.
    - scelta di una vasta varietà di codec audio, indipendenti sia in RX che in TX.
    - monitor CW in locale, per evitare il fastidio del ritardo sulla manipolazione
    - due porte seriali remotizzabili in IP, per avere ad esempio il controller di antennadinamica o il rotore Prosistel di gianni controllabili direttamente in stazione

    Banda occupata in questo caso:
    - 160 kb/s aggregati per TUTTO
    - 600 kb/s della solita telecamera optional che guarda lo shack.

    Nel primo caso avevamo saturato l'upload tipico di una ADSL, nel secondo no.
    Ciò vuol dire eliminare "scatti" nell'audio, tipici di un collegamento remoto in saturazione.
    Se poi si usa un link diretto, beh, si spera che 2 mega passino

    I possessori di yaesu inoltre possono usufruire della modalità "cross-CAT", ossia comandare un FT 2000/5000/9000 con un FT 857, o viceversa, come se si avesse un "frontalino" separabile.

    Ora, guinness time. Il prossimo post tratterà dell'ottimizzazione del link, traffic shaping, e messa in sicurezza generica della remotizzazione.

    73 via tcp/ip
    Ultima modifica di IZ0IEN; 13-01-15, 21:03.
    Cris IZ0IEN
    http://www.technecom.it
    Founder of FOC - Frigo Operators Club
    Member of SOC #990 - Second Operator Class
    Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

  • #2
    Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 2

    Ciao Cris,

    intervengo su questo post perchè ho una domanda che riguarda proprio l'hardware.
    La nuova famiglia di Flex fa viaggiare tutto attraverso i protocolli TCP/IP e UDP, ed alcuni timer per il controllo dei tempi di trasmissione sono già implementati all'interno della radio (nel firmware).
    SmartSDR, inoltre, permette di regolare la quantità di campioni che devono essere inviati al client dando (implicitamente) la facoltà di regolare il traffico dati in funzione della larghezza di banda (della rete) che si ha a disposizione.
    La mia domanda è se, in questo modo si ha la possibilità di remotizzare la stazione senza avere necessariamente un PC collegato alla radio oppure se è comunque consigliabile avere una "unità intelligente" sul lato remoto del sistema.

    Grazie per i tuoi interventi. Stanno aprendo degli scenari che altrimenti non avrei mai preso in considerazione.

    73' iw7dmh
    Enzo
    Ultima modifica di iw7dmh; 21-01-15, 15:32.
    Iscritto alla sezione ARI di LECCE www.arilecce.it

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    • #3
      Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 2

      Originariamente inviato da iw7dmh Visualizza il messaggio
      La mia domanda è se, in questo modo si ha la possibilità di remotizzare la stazione senza avere necessariamente un PC collegato alla radio oppure se è comunque consigliabile avere una "unità intelligente" sul lato remoto del sistema.

      Grazie per i tuoi interventi. Stanno aprendo degli scenari che altrimenti non avrei mai preso in considerazione.

      73' iw7dmh
      Enzo
      Ho studiato in 5 minuti sommariamente SmartSDR.
      Premesso che è necessaria un'architettura completamente a layer 2 (quindi LAN o bridge wifi dedicato, non tramite internet a meno di non usare qualche trucco),
      a cosa serve nel caso di smartSDR un PC lato radio ? faresti girare il software li e poi te lo controlleresti tramite desktop remoto/ teamviewer ?
      Scusa se ti rispondo con una domanda ma devo capire
      Cris IZ0IEN
      http://www.technecom.it
      Founder of FOC - Frigo Operators Club
      Member of SOC #990 - Second Operator Class
      Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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      • #4
        Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 2

        Il dubbio era proprio questo. Forse con i nuovi Flex il setup del lato remoto si semplificherebbe notevolmente. Rimarrebbe il controllo visivo del sito ed il sistema di ripristino in caso di blackout prolungato.

        Sembra, inoltre, che la nuova versione di SmartSDR , che dovrebbe uscire alla fine del mese, dovrebbe aggiungere la possibilità di collegarsi alla radio attraverso Internet e dovrebbe aggiungere anche una funzionalità per attivare e disattivare la radio senza sistemi aggiuntivi.
        Vedremo

        73' iw7dmh

        Edit: questa sarebbe quindi una ulteriore modalità di remotizzazione?
        Ultima modifica di iw7dmh; 21-01-15, 21:40.
        Iscritto alla sezione ARI di LECCE www.arilecce.it

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        • #5
          Re: Je suis rémote - remotizzare, perchè e come, parte 2

          Originariamente inviato da iw7dmh Visualizza il messaggio
          Il dubbio era proprio questo. Forse con i nuovi Flex il setup del lato remoto si semplificherebbe notevolmente. Rimarrebbe il controllo visivo del sito ed il sistema di ripristino in caso di blackout prolungato.

          Sembra, inoltre, che la nuova versione di SmartSDR , che dovrebbe uscire alla fine del mese, dovrebbe aggiungere la possibilità di collegarsi alla radio attraverso Internet e dovrebbe aggiungere anche una funzionalità per attivare e disattivare la radio senza sistemi aggiuntivi.
          Vedremo

          73' iw7dmh

          Edit: questa sarebbe quindi una ulteriore modalità di remotizzazione?
          Senz'altro. A parte lo sbattimento noioso ma necessario per instradare tutte le porte nel caso di una connessione routed (quindi over the internet), questa è un ulteriore possibilità di remotizzazione.
          Non poniamoci per ora limiti di banda. Il lavoro s***** lo farebbero due router, che con un tunnel ip over ethernet riescono a incapsulare il layer 2 (necessario a SSDR per "vedere" la radio) e a simulare un cavo fisico di rete LAN. Il problema è che SSDR "beve" banda. Su più di qualche forum ho letto lamentele circa il fatto che con due megabit in upload si hanno serie strappature nell'audio e nel controllo. 2 mega in up con le adsl italiane ce li sognamo. Peraltro so per certo che esiste un'installazione italiana che usa flex remotizzati, ma li si parla di svariati megabit di banda sotto la sedia
          Si, è un'altra possibilità di remotizzazione, senz'altro. Esclusa dalle mie 4 righe perchè per istinto se devo avere qualcosa in remoto voglio che sia più a prova di bomba possibile, quindi radio accendi e on, punto, con il minimo indispensabile di informatica intorno. Con i flex, beh, non è proprio cosi e chiunque lo possieda e conosca cosa ha penso che mi darà ragione.
          Attenzione: non che non sia un'ottima radio, anzi. Ma per me l'affidabilità di un sistema è sempre inversamente proporzionale al numero di componenti elettronici dello stesso
          Aggiungo che tramite remoterig è possibile accendere e spegnere il flex già ora, delegare il trasporto dell'audio rx e tx del flex nonchè del keying cw, e usare a questo punto un pc per controllare SSDR al max della risoluzione ed evitare problemi di saturazione di banda.
          Ultima modifica di IZ0IEN; 21-01-15, 23:44.
          Cris IZ0IEN
          http://www.technecom.it
          Founder of FOC - Frigo Operators Club
          Member of SOC #990 - Second Operator Class
          Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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