Se non vado errato, mi par di ricordare la qualità dell’emissione un tema diventato sensibile e credo presidiato a livello regolamentare perlomeno nell’ambito del CQWWDX.
Della serie, se il nostro segnale è palesemente distorto con una IMD tale da comportare un’occupazione di banda oltre modo (non credo siano indicati valori) , si potrebbe incorrere in potenziali sanzioni.
Come già detto in altre occasioni, in nostri TX moderni hanno una IMD di terz’ordine piuttosto scadente, 30dB al valore pep dei due toni sono considerati un buon numero, considerando l’entità dei segnali presenti durante un qualsiasi contest (cioè durante ogni fine settimana), segnali con ampiezza di 8kHz ed oltre non sono affatto rari.
In questi ultimi anni I produttori si sono dati un gran d’affare per aumentare la dinamica degli RX alle spaziature più strette, arrivando a superare agevolmente la soglia dei 100dB per il terz’ordine alle spaziature più strette (2kHz), ignorando completamente il fatto che ciò non serve a nulla se il segnale interferente è largo 8kHz (questo perlomeno in SSB).
A mio avviso, ammesso che interessi a qualcuno, l’espressione comune è: più siamo larghi più ci stanno lontano, l’introduzione di un sistema che preveda una retroazione a loop chiuso e che applichi una correzione in tempo reale del segnale emesso, così da linearizzarlo, garantirebbe un’emissione assolutamente impeccabile a prescindere dall’entità del segnale.
Si ma di quanto, mediamente circa 400/500 volte meglio, oltre 25dB
Si ma come, a mia conoscenza, in ambito radioamatoriale, questa funzione sviluppata da NR0V è al momento disponibile esclusivamente nell’ambito del programma open HPSDR Power SDR.
Volendo testarne le effettive qualità, mi sono dotato di un piccolo RTX ANAN 10, il quale insieme ai suoi fratelli maggiori, in virtù del cosiddetto “leakage” interno, rendono possibile la self linearizzazione, ovvero senza l’ausilio di un prelievo esterno, già questo ci pone nella condizione di avere un segnale e una qualità estremamente buoni di partenza per il nostro eventuale PA.
Già in queste condizione, la differenza con i segnali “standard” è evidente, al punto di riconoscere la stazione trasmittente a vista, volendo fare le cose per benino, ovvero effettuando il prelievo a valle dell’ultimo amplificatore (partendo da 5W, magari uno non basta), tramite un “coupler” nel mio caso un accoppiatore bidirezionale fatto in casa con una attenuazione di 43dB più una ventina aggiunti, durante la trasmissione, il feedback così attenuato è ritornato all’ingresso dell’RX per effettuare, adattandosi, l’opportuna correzione a garanzia di un segnale ottimale.
In allegato lo schema con la mia modalità di prelievo, comporta un piccolo relè esterno per veicolare il segnale diretto o tramite un banco filtri in RX e il prelievo dal coupler in TX, questo comandato dal segnale di PTT out disponibile sulla presa accessori dell’RTX.
La prima immagine del mio segnale è stata catturata dal Flex 5K di NR0E, purtroppo non aveva il waterflow ON, comunque già si vedono molto bene i fianchi ripidi entro la larghezza di banda (per l’occasione a 2.9kHz) e nessuna sbavatura laterale. Per contro Don ha voluto integrare l’immagine con quanto segue.
Toc toc, qualche altro temerario la fuori?
73, LEC
Clay,
I am not sure that is a good conclusion. Unfortunately a screen shot does not do any integration. With speech, any point in time may look unbalanced due to the characteristics of the voice at that instant. A video clip would be a much better representation of the distribution of the energy across the audio spectrum. I noted at the time that it looked pretty evenly distributed across the audio spectrum on average. It sounded very good and bright.
Della serie, se il nostro segnale è palesemente distorto con una IMD tale da comportare un’occupazione di banda oltre modo (non credo siano indicati valori) , si potrebbe incorrere in potenziali sanzioni.
Come già detto in altre occasioni, in nostri TX moderni hanno una IMD di terz’ordine piuttosto scadente, 30dB al valore pep dei due toni sono considerati un buon numero, considerando l’entità dei segnali presenti durante un qualsiasi contest (cioè durante ogni fine settimana), segnali con ampiezza di 8kHz ed oltre non sono affatto rari.
In questi ultimi anni I produttori si sono dati un gran d’affare per aumentare la dinamica degli RX alle spaziature più strette, arrivando a superare agevolmente la soglia dei 100dB per il terz’ordine alle spaziature più strette (2kHz), ignorando completamente il fatto che ciò non serve a nulla se il segnale interferente è largo 8kHz (questo perlomeno in SSB).
A mio avviso, ammesso che interessi a qualcuno, l’espressione comune è: più siamo larghi più ci stanno lontano, l’introduzione di un sistema che preveda una retroazione a loop chiuso e che applichi una correzione in tempo reale del segnale emesso, così da linearizzarlo, garantirebbe un’emissione assolutamente impeccabile a prescindere dall’entità del segnale.
Si ma di quanto, mediamente circa 400/500 volte meglio, oltre 25dB
Si ma come, a mia conoscenza, in ambito radioamatoriale, questa funzione sviluppata da NR0V è al momento disponibile esclusivamente nell’ambito del programma open HPSDR Power SDR.
Volendo testarne le effettive qualità, mi sono dotato di un piccolo RTX ANAN 10, il quale insieme ai suoi fratelli maggiori, in virtù del cosiddetto “leakage” interno, rendono possibile la self linearizzazione, ovvero senza l’ausilio di un prelievo esterno, già questo ci pone nella condizione di avere un segnale e una qualità estremamente buoni di partenza per il nostro eventuale PA.
Già in queste condizione, la differenza con i segnali “standard” è evidente, al punto di riconoscere la stazione trasmittente a vista, volendo fare le cose per benino, ovvero effettuando il prelievo a valle dell’ultimo amplificatore (partendo da 5W, magari uno non basta), tramite un “coupler” nel mio caso un accoppiatore bidirezionale fatto in casa con una attenuazione di 43dB più una ventina aggiunti, durante la trasmissione, il feedback così attenuato è ritornato all’ingresso dell’RX per effettuare, adattandosi, l’opportuna correzione a garanzia di un segnale ottimale.
In allegato lo schema con la mia modalità di prelievo, comporta un piccolo relè esterno per veicolare il segnale diretto o tramite un banco filtri in RX e il prelievo dal coupler in TX, questo comandato dal segnale di PTT out disponibile sulla presa accessori dell’RTX.
La prima immagine del mio segnale è stata catturata dal Flex 5K di NR0E, purtroppo non aveva il waterflow ON, comunque già si vedono molto bene i fianchi ripidi entro la larghezza di banda (per l’occasione a 2.9kHz) e nessuna sbavatura laterale. Per contro Don ha voluto integrare l’immagine con quanto segue.
Toc toc, qualche altro temerario la fuori?
73, LEC
Clay,
I am not sure that is a good conclusion. Unfortunately a screen shot does not do any integration. With speech, any point in time may look unbalanced due to the characteristics of the voice at that instant. A video clip would be a much better representation of the distribution of the energy across the audio spectrum. I noted at the time that it looked pretty evenly distributed across the audio spectrum on average. It sounded very good and bright.
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