Ciao lettori,
è di questi giorni un comunicato del CD Nazionale emesso per chiarire la situazione del settore Protezione Civile dell' ARI. Si trattava di un documento interno destinato esclusivamente ai soci, ma qualcuno ha pensato bene di inoltrarlo ad altre associazioni che non hanno esitato a renderlo pubblico con lo scopo evidente di farci un dispetto mettendosi sotto i tacchi la correttezza e l' educazione, oltre ad esporsi a una denuncia penale per la violazione della privacy. Ci sarebbe fra l' altro da discutere sulla norma statutaria che consente la doppia associazione, ma non è questo il mio scopo perchè non sono queste punture di zanzara che mi preoccupano, il vero problema l' abbiamo ad un altro livello. Scusate se torno a ripeterlo, ma finchè non si prenderanno provvedimenti certi fatti sono destinati a ripetersi.
Secondo il mio modesto parere bisogna immediatamente deliberare affinchè tutti i Consiglieri abbiano l' obbligo di rendere pubblico ogni rimborso spese percepito nell' adempimento delle loro funzioni, ogni spesa deve essere approvata dal CDN, e soprattutto le attività di Protezione Civile che comportano movimenti di denaro devono essere sottoposte a un accuratissimo controllo. Non è possibile che un singolo possa impegnare l' Associazione per importi elevati senza che nessuno lo sappia!
Io sarei addirittura per vietare l' attività di PC ma mi rendo conto che ci sono delle sezioni che grazie a questa mantengono la sede, hanno luce, gas e acqua gratis con l' unico prezzo di restare a disposizione in caso di bisogno, ma è in fondo quello che possiamo fare benissimo tutti senza alcun compenso.
Poi occorre una modifica statutaria che renda obbligatoria l' esclusione di soci che usano le denunce per intimidire chi non la pensa come loro, infine va regolarizzata la nostra posizione nei confronti del Prefetto di Milano che con la lettera pubblicata di recente nel sito dell' ARI ci ha rammentato alcune gravi inadempienze.
Come vedete la situazione attuale si presta a malversazioni di ogni genere, è ora di fermarsi e riflettere se non vogliamo che l' ARI crolli sotto il peso degli scandali. Occorrono nuve regole il più presto possibile.
Paolo I4EWH
è di questi giorni un comunicato del CD Nazionale emesso per chiarire la situazione del settore Protezione Civile dell' ARI. Si trattava di un documento interno destinato esclusivamente ai soci, ma qualcuno ha pensato bene di inoltrarlo ad altre associazioni che non hanno esitato a renderlo pubblico con lo scopo evidente di farci un dispetto mettendosi sotto i tacchi la correttezza e l' educazione, oltre ad esporsi a una denuncia penale per la violazione della privacy. Ci sarebbe fra l' altro da discutere sulla norma statutaria che consente la doppia associazione, ma non è questo il mio scopo perchè non sono queste punture di zanzara che mi preoccupano, il vero problema l' abbiamo ad un altro livello. Scusate se torno a ripeterlo, ma finchè non si prenderanno provvedimenti certi fatti sono destinati a ripetersi.
Secondo il mio modesto parere bisogna immediatamente deliberare affinchè tutti i Consiglieri abbiano l' obbligo di rendere pubblico ogni rimborso spese percepito nell' adempimento delle loro funzioni, ogni spesa deve essere approvata dal CDN, e soprattutto le attività di Protezione Civile che comportano movimenti di denaro devono essere sottoposte a un accuratissimo controllo. Non è possibile che un singolo possa impegnare l' Associazione per importi elevati senza che nessuno lo sappia!
Io sarei addirittura per vietare l' attività di PC ma mi rendo conto che ci sono delle sezioni che grazie a questa mantengono la sede, hanno luce, gas e acqua gratis con l' unico prezzo di restare a disposizione in caso di bisogno, ma è in fondo quello che possiamo fare benissimo tutti senza alcun compenso.
Poi occorre una modifica statutaria che renda obbligatoria l' esclusione di soci che usano le denunce per intimidire chi non la pensa come loro, infine va regolarizzata la nostra posizione nei confronti del Prefetto di Milano che con la lettera pubblicata di recente nel sito dell' ARI ci ha rammentato alcune gravi inadempienze.
Come vedete la situazione attuale si presta a malversazioni di ogni genere, è ora di fermarsi e riflettere se non vogliamo che l' ARI crolli sotto il peso degli scandali. Occorrono nuve regole il più presto possibile.
Paolo I4EWH
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