sottotitolo: c'eravamo tanto amati...
Premetto subito che quanto andrò a esporre è il frutto di oltre 50 anni di attività ( ma solo i primi 30 sacrificati sull'altare del dxcc ) , una sorta di piccolo esame della situazione senza pretese. Non me ne voglia chi ha una visione diversa delle cose, sopratutto oggi che il radiantismo sta prendendo pieghe inaspettate.
Che il DXCC abbia avuto un grosso impatto nella vita dei radioamatori lo si è capito da subito. All'inizio del secolo scorso i progressi dei dilettanti che esploravano il misterioso mondo delle onde corte alla costante ricerca di nuovi materiali e nuove tecniche era scandito dalle cartoline QSL con cui certificavano i loro primi difficili collegamenti, che esulavano spesso dalle teorie ufficiali sulla propagazione delle onde radio. Poi a qualcuno venne in mente di premiare quei dilettanti che avevano avuto ì migliori risultati con un diploma. Uno dei primi fu il WAC ( Worked All Continents ) emesso dalla IARU nel 1926, a cui seguì il WAZ ( Worked All Zones ) nel 1934. La ARRL ( American Radio Relay League ) fondata nel 1914 da Hiram Percy Maxim aveva iniziato a studiare nel 1932 il regolamento del DXCC, che vide il lancio solo nel 1935 dopo aver chiarito i criteri di base che definivano il 'country'. La formula era estremamente semplice e ambiziosa per l'epoca: occorreva esibire le cartoline QSL che confermavano l'avvenuto collegamento con almeno cento 'country' nel mondo. La prima richiesta di un diploma DXCC fu avanzata nel 1937, ma l'avvento della seconda guerra mondiale provocò la sospensione temporanea della attività dei radioamatori, che riprese verso la fine del 1945 e il DXCC 'moderno' decollò definitivamente. Anche la Wireless Institute of Australia (WIA, fondata nel 1910, quattro anni prima della ARRL ) ebbe l'idea di emettere un suo DX Century Club nel 1947, ma senza troppo successo: oramai il modello americano era partito. Durante e dopo la seconda guerra mondiale i rapidi progressi delle case costruttrici avevano messo un po' in ombra l'apporto dei radioamatori, che piano piano si erano trasformati da tecnici ricercatori in utenti specializzati, tuttavia ancora in grado di portare le loro esperienze e le competenze acquisite sul campo al servizio delle case costruttrici. In quel periodo il DXCC ancora aveva una sua ragion d'essere e arrivare alla quota di un Honor Roll non era alla portata di tutti. Significava impegno, passione e un buon livello tecnico per colmare l'inevitabile gap esistente fra apparati al top delle prestazioni e una stazione radio derivata dal surplus o dalla tecnologia superata ( un esempio tipico era costituito dagli apparati Drake e Collins confrontati con la produzione un po' obsoleta dei vari Hallicrafters, Hammarlund, National etc ). Una gran parte degli studi e dei progetti dei radioamatori puntava sulle antenne ( ieri come oggi...). La totale assenza di altri sistemi di comunicazione ( packet, internet etc ) faceva sì che venissero premiati gli sforzi di chi aveva acquisito una buona familiarità con le onde corte, con la propagazione e con la conoscenza della lingua inglese. All'inizio degli anni '60 la scoperta della SSB andò a intaccare la conclamata supremazia della telegrafia in fatto di collegamenti DX e alla fine degli anni '60 fu varato il 5BDXCC che servì per far scoprire a molti om 'distratti' le bande basse dei 40 e 80 metri, considerate dai più buone solo per QSO nazionali. Alla fine degli anni '70 l'ingresso degli apparati transistorizzati più piccoli e leggeri dei valvolari dette un colpo di grazia all'autocostruzione da parte dei radioamatori. Salvo rare eccezioni la stazione radio era divenuta una cosa da acquistare e non più da progettare e autocostruire, quindi l'attenzione si spostava sempre più verso quel DXCC che con le sue classifiche annuali teneva banco fra i dx'ers dell'epoca. Nella seconda metà degli anni '80 arrivò a dare manforte ai dx'ers anche il packet-cluster, dapprima a livello semi-locale e poi via via sempre più collegato con gli altri paesi, grazie a internet. A quel punto il DXCC e i suoi derivati ( 5BDXCC compreso ) divenne talmente facile che perse quasi del tutto il suo fascino iniziale, ma non agli occhi dei nuovi OM o di quelli che prima non riuscivano a cavare un ragno dal buco... Oramai la caccia al paese raro, alle spedizioni in località remote e disagiate ( isole sperdute negli oceani ) era alla portata di tutti e visto l'aumentato interesse anche le spedizioni presero coraggio e si moltiplicarono ( più collegamenti = più QSL = più $$ e più sponsor ...). La nascita della Challenge ( sempre figlia di quel DXCC iniziale ) polarizzò gli sforzi verso le bande basse, includendo anche i 160 metri e sconfinando nelle VHF con la banda dei 6 metri. Le spedizioni di conseguenza allargarono i loro orizzonti e grazie a internet e ai log-on-line lo spirito di competizione prese il sopravvento su tutto. Oggi il DXCC esiste ancora, nonostante tutto mantiene quasi inalterato il suo fascino ( leggermente 'perverso'...) se si considera l'altissimo numero degli 'arrivati' a espugnarne la vetta. La conquista del punteggio minimo per avere il diploma ( 100 paesi collegati e confermati con QSL ) è una questione di un paio di mesetti di attività sporadica, quando non la partecipazione ad un Contest di 48 ore come il WWDX. Oramai il 'minimo sindacale' per essere considerati 'buoni dx'er' è spostato a quota 300. La possibilità di competere nella 'Challenge' ove occorre essere attivi su tutte le 9 bande delle HF più i 6 metri attira molti interessi e anche le spedizioni ne tengono gran conto, anche se l'impegno logistico e finanziario grava molto sul conto spese ( vedi ad esempio la spedizione a Bouvet ). Le classifiche esistono e esisteranno sempre, piacciono troppo ! Lo spirito di competizione e la voglia di primeggiare mantengono viva la fiamma che arde nel cuore di ogni DX'er ( e questo è un fattore positivo ), anche se l'uso del saldatore da parte degli OM è diventato un evento raro ( probabilmente molti hanno paura di bruciarsi le dita...). La speranza è che la voglia di primeggiare ad ogni costo non riesca mai a mettere in secondo piano l' Ham Spirit per cercare comode 'scorciatoie' .... 73'
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