Ricevo da IK2HKT del team TL8TT e con piacere pubblico di seguito.
TL8TT … 16ma SPEDIZIONE I.D.T. NEL CONTINENTE NERO
Sono nella sala di attesa all’aeroporto di Bangui quando si avvicina Silvano ( I2YSB ) dicendomi : “ mi butti giù quattro righe per l’articolo di questa DxPedition ? “. Accetto con piacere (anche perché a Silvano non si può dire di no ! ) e, mentre sorvoliamo un non precisato deserto africano, approfitto di queste ore di volo per raccontarvi la nostra avventura nella Repubblica Centroafricana.
Cercherò di non essere ripetitivo nell’esporre quanto successo in questa occasione rispetto alle precedenti avventure anche se, nel bene o nel male, i vari country africani hanno tutti un denominatore comune, ovvero quello che normalmente viene espresso in : “ That’s Africa ” !
Ma come sempre ogni Dxpedition riserva delle sorprese, degli aneddoti, delle situazioni che ogni volta vanno ad arricchire il bagaglio di esperienza di tutti noi dell’ Italian Dxpedition Team. Questa volta a farla da padrona è stata la temperatura. Oramai siamo abituati ai climi africani ma mai ci saremmo aspettati di fare i conti con numeri quasi da record; abbiamo toccato i +46°C. all’esterno con punte di +36°C all’interno delle stanze ove erano sistemate le stazioni radio. Se poi considerate un tasso di umidità medio del 90% e la totale mancanza di condizionatori, lasciamo alla vostra fervida immaginazione realizzare in quali condizioni abbiamo operato durante i 14 giorni di permanenza nella Repubblica Centroafricana.
Ma andiamo con ordine : tutto ha inizio 3 anni fa quando, durante una delle solite lunghe telefonate tra Silvano e alcuni membri del team, si era valutato di andare in TL. Purtroppo le nostre aspettative furono subito bloccate per problemi di sicurezza: infatti, fino a pochi mesi fa, la Repubblica Centroafricana si trovava nel pieno di una guerra civile dalle conseguenze drammatiche e tutte le autorità interpellate ci sconsigliarono il viaggio. Solo nel mese di Giugno del 2016 la situazione è andata normalizzandosi, o meglio, la guerra civile ha lasciato il posto ad una fragile tregua che attualmente permette di vivere in una parte di quel paese con una certa tranquillità. Ricevuto notizie confortanti, Silvano si è subito dato da fare e grazie al preziosissimo aiuto di I1OJE ( Billy ) , abbiamo fatto conoscenza con Padre Federico, membro dei Carmelitani Scalzi di Arenzano.
Padre Federico vive a Bangui da molti anni e gestisce un seminario oltre che curarsi delle persone bisognose della capitale della Repubblica Centroafricana, uno dei paesi più poveri della Terra. Una sua visita in Italia nel mese di Agosto 2016 ha permesso la pianificazione del nostro viaggio. Sono seguite una serie innumerevoli di e-mail tra Silvano ( I2YSB ) e Padre Federico volte ad ottenere la licenza e poi, ottenuto il nominativo TL8TT , pianificare il nostro soggiorno.
A Bangui esistono pochissimi alberghi e l’unico di medio livello ha costi per noi esorbitanti … abbiamo quindi optato per una soluzione più economica e alla nostra portata anche se poi, come leggerete, gli imprevisti hanno fatto lievitare di molto il nostro badget rispetto a quanto preventivato.
Tramite Padre Federico, o meglio, grazie alla sua “intercessione”, abbiamo trovato ospitalità presso una struttura delle Suore Benedettine Celestine gestita e curata da una piccola ma grande suora : Suor Assunta ; si tratta di un grande appezzamento di terreno alla periferia della capitale, tutto recintato con un muro di cemento alto circa 3 metri, con un grande giardino, una Chiesa, delle palazzine a 2 piani che ospitano viaggiatori di passaggio (in maggioranza padri o suore missionarie) e un ospedale gestito da operatori volontari italiani. Tutto sotto la supervisione di suor Assunta che con grande capacità, umiltà e tenacia gestisce questo avamposto di civiltà da oltre 25 anni.
Ricevute le fotografie della location tramite e-mail , subito ci siamo resi conto che per noi si trattava del posto perfetto: spazio a volontà, nessun ostacolo nelle vicinanze, fuori dal caotico centro cittadino, corrente elettrica e vitto all’italiana… mancava la piscina ma ce ne siamo fatti una ragione ! Pensate però che il sottoscritto ha potuto mangiare il suo menu preferito in diverse occasioni, ovvero le italianissime “cotolette alla milanese con patatine fritte” !
Ma, come predetto, andiamo con ordine : partenza il giorno 31 Gennaio con ritrovo del team all’aeroporto di Malpensa nel primo pomeriggio : solite domande di routine da parte del personale della Royal Air Maroc che, oramai, riconosce immediatamente i nostri contenitori e quindi le delucidazioni sono solo una pratica burocratica sbrigata in pochi minuti. Partenza per Casablanca e, dopo un paio di ore di sosta, un altro aereo ci porta in Cameroun e successivamente a Bangui (capitale della Repubblica Centroafricana) dove atterriamo alla mattina del giorno 1 Febbraio alle ore 7,30.
Scesi dall’aereo capiamo il motivo per il quale Padre Federico ci consigliava di indossare indumenti leggeri;
siamo partiti 15 ore prima con una temperatura di – 5°C. e ci ritroviamo con +36°C. (e sono solo le 7 di mattina !!! ). Grazie alla presenza di Padre Federico le operazioni doganali sono una formalità anche perché, preventivamente, aveva provveduto a far vidimare il nostro “packing list” all’ufficio doganale dell’aeroporto. Ci spostiamo quindi presso la sede dei frati al Convento del Carmel dove gustiamo un ottimo caffè italiano. Con l’occasione ci vengono presentati altri frati italiani e africani che operano in quella missione e con piacere facciamo conoscenza e amicizia con tutti loro. Un breve tratto di strada e arriviamo alla nostra destinazione finale. Ad attenderci troviamo suor Assunta, una piccola suora abruzzese dal carattere simpatico e schietto e con la quale instauriamo immediatamente un ottimo rapporto. Giusto il tempo di verificare l’esatta location delle stazioni e delle antenne e subito tutto il team si mette all’opera per installare il materiale stipato in 12 contenitori e necessario per mandare “on air” tre stazioni complete per un totale di circa 300 kg. di materiale.
Io ( IK2HKT ) e Vinicio ( IK2CIO ) al setup delle stazioni radio e dei computers, Angelo ( IK2CKR ) e Alfeo ( I1HJT ) al montaggio delle verticali, Silvano ( I2YSB ) e Marcello ( IK2DIA ) al montaggio delle yagi. Purtroppo il caldo si fa sentire e dobbiamo interrompere il montaggio delle antenne dalle 12 fino alle 17 perché la temperatura è davvero insopportabile e corriamo il rischio di prenderci una insolazione.
Nonostante ciò riusciamo a completare parzialmente il setup e andare “on air” con la prima stazione in RTTY alle 16:37 utc, successivamente con la stazione CW e per finire, prima del calar del sole, anche la stazione SSB comincia “le danze”.
Consci dell’attuale situazione della propagazione, sapevamo di dover puntare sulle bande basse; ed infatti fin dalla prima sera ci siamo letteralmente buttati a capofitto in 40, 80 e 160 metri e, con enorme sorpresa, abbiamo lavorato nelle prime 8 ore oltre 200 Giapponesi, 1800 europei e 240 americani sulle 3 bande: nel nostro log avevamo già ampiamente superato i numeri delle spedizioni precedenti nella banda dei 160 metri ed era solo la prima sera ! La stazione SSB ha lavorato, in un paio di ore, 122 giapponesi in 80 metri per poi proseguire ad oltranza per tutta la prima notte con USA e EU… Che dire : chi ben comincia …..
Ma, ovviamente e come detto sopra, dovevamo fare i conti con That’s Africa” ! …. Ed infatti, poco dopo le prime ore di operazioni, notiamo un susseguirsi di “blackout” degli amplificatori: ovviamente, essendo appunto la prima notte, non diamo molta importanza alla cosa pensando che fosse solo una non corretta distribuzione del carico sulle prese elettriche: avremmo risolto l’indomani mattina !. E solamente alla mattina ci accorgiamo che la tensione dell’impianto non supera i 170 volt con punte minime intorno ai 160 volt.
Purtroppo non c’è molto da fare e l’unica soluzione possibile è quella di usare il generatore da 30 kwatt per tutto il tempo della nostra permanenza. Fortunatamente il generatore è realizzato con un robusto motore ( made in Italy ! ) ed è da poco stato revisionato: incrociamo le dita sperando che duri fino alla fine della DxPedition restando acceso 24 ore su 24. A dire il vero c’erano 3 pause di fermo durante il giorno in concomitanza della colazione, del pranzo e della cena; per il resto del tempo il rumore quasi assordante del generatore ci ha fatto compagnia come fosse la nostra ombra. E, per non farci mancare nulla, abbiamo dovuto rifare ex novo l’impianto di connessione tra il generatore e la stanza delle radio perché quello esistente era stato manomesso qualche mese prima e non più sistemato. Tutto questo ha creato un po’ di sconcerto perché, rispetto alle previsioni, non era stato messo a badget il costo del carburante che, calcolato un consumo medio di 5 litri di gasolio ogni ora, ha portato ad un esborso di denaro del tutto inaspettato… non potendo fare diversamente, rassegnati, abbiamo fatto scorta di taniche di carburante che, a turno, abbiamo provveduto a versare nell’apposito serbatoio.
Risolto il problema tensione restava quello della connessione internet … anche per questa, come sempre, l’Africa rispecchia le sue aspettative: per farla breve abbiamo dovuto acquistare 2 chiavi dongle e un router WiFi da due diverse compagnie telefoniche in modo da alternare la connessione a seconda della disponibilità del provider.
Oramai la connessione internet è diventata un “must” per ogni nostra spedizione anche perché il sistema di “log on line in real time” ci permette di diminuire in maniera drastica il numero di QSO doppi. A tale proposito ci siamo riproposti, dopo pochi giorni di attività, di NON inserire a log i QSO doppi informando il corrispondente con un semplice “YOU ARE ALREADY IN THE LOG” in SSB, e un classico “ QSO B4” in CW e RTTY; talvolta abbiamo espressamente informato il nostro corrispondente “doppio” di non effettuare altri QSO sulla stessa banda/modo: alcuni OM hanno capito mentre altri, ostinati, chiedevano di poter inserire il QSO ogni giorno perché era loro desiderio collegarci tutti i giorni sulla stessa banda e nello stesso modo. Ad alcuni ( in SSB ovviamente) abbiamo cercato di spiegare come fosse tempo fatto perdere a noi, a loro e soprattutto come il loro comportamento creava nervosismo all’operatore di turno e arrecava un danno a chi stava pazientemente aspettando il momento per poterci collegare; altri invece, più ostinati nel capire una cosa che ci pare palese, sono stati invitati ad evitare il QSO doppio pena l’inserimento in una “black list”. E’ nostro convincimento che sia arrivato il momento di essere più severi sul discorso dei “duplicate QSO” visto che, oramai, tutti abbiamo internet o un amico che lo possiede e tutti possiamo verificare in tempo reale se il QSO è nel log oppure no: noi spendiamo molto denaro per far funzionare al meglio il sistema di log on line in tempo reale fin dal primo QSO, ed è giusto che questo venga utilizzato per lo scopo per il quale è stato creato: quindi, dalla prossima spedizione, il team I.D.T. avrà la modalità operativa di NON inserire eventuali QSO doppi nel proprio log salvo rari e/o casi eccezionali!
Tornando alla situazione “propagazione” abbiamo avuto la conferma di quanto ci aspettavamo: nonostante numerose “incursioni” in 10 e 12 metri a tutte le ore del giorno (e della notte), abbiamo messo a log solamente ( si fa per dire ! ) 2314 QSO in 10 metri e 2830 QSO in 12 metri parimenti distribuiti tra CW e SSB: purtroppo nessun americano e nessun giapponese in queste bande ove, nelle spedizioni precedenti, questi continenti la facevano da padrone ! Leggermente meglio in 15 metri con 9113 QSO per poi tornare ad una certa “normalità” di cifre in 17 e 20 metri. Ovviamente, soffrendo le bande alte, doveva per forza di cose andare meglio in quelle basse. Ed infatti 8581 QSO in 40 metri ( di cui oltre 5000 in SSB) la dicono lunga! La banda degli 80 metri ha registrato un numero di QSO pari a 4402 di cui 273 giapponesi e 786 americani. Ma la vera soddisfazione l’abbiamo avuta dai 160 metri con 2569 QSO di cui 178 giapponesi e 388 americani: per noi un vero record e un plauso va dato a Silvano per l’ottima scelta del setup di antenne e non meno agli operatori in CW, ovvero IK2CKR Angelo, I1HJT Alfeo e IK2CIO Vinicio che con la loro bravura sono riusciti a dare il new one di banda a tante stazioni (anche a molti europei che usavano il semplice dipolo dei 40 metri accordato ! ).
Capitolo a parte l’hanno avuto i 30 metri CW con 4019 QSO a log ( quasi totalmente ad opera di Silvano I2YSB ) e tutti lavorati con una delta loop montata in fretta e furia tra due alberi ma dalla funzionalità egregia. Stranamente la banda aveva aperture del tutto inaspettate ed a orari completamente diversi rispetto alle spedizioni precedenti : come detto prima, la propagazione è “cambiata” e per qualche anno dovremo fare i conti con questa nuova situazione ionosferica che riserva aperture ( e chiusure ) del tutto anomale rispetto agli anni precedenti.
Come sempre una sola banda per l’RTTY, ovvero i 20 metri. Questa è la scelta dell’ I.D.T. ritenendo sia la migliore soluzione per dare la possibilità a tutti, ma proprio tutti, di poter lavorare il country in questo sistema operativo. Si potrebbe operare anche su altre bande ma la nostra esperienza ci insegna che sarebbero sempre i soliti “noti” a collegarci sulle altre bande lasciano a bocca asciutta i “little pistol” ; noi preferiamo accontentare il maggior numero possibile di OM anziché fare felice una nicchia ristretta di persone; ci sono diversi punti di vista a riguardo ma noi riteniamo che lo scopo principale di un DxPedition sia quello di accontentare il maggior numero possibile di OM, ovvero avere nel nostro log il maggior numero possibile di QSO “unici”: sono infatti questi che decretano il successo di una DxPedition e noi, con il nostro modesto impegno, pensiamo di avere raggiunto questo traguardo : oltre 20.000 nominativi diversi con cui abbiamo fatto almeno un QSO !
In SSB l’attività è stata curata nella prima settimana principalmente dal sottoscritto, IK2HKT Stefano e dall’ottimo e insostituibile IK2DIA Marcello, per poi essere stati affiancati dall’oramai onnipresente Mac, JA3USA durante la seconda settimana. Abbiamo fatto delle registrazioni “live” che alcuni di voi avranno modo di ascoltare e vedere durante la visione del DVD che abbiamo inviato ai nostri sponsor: avrete modo di capire quello che succede dall’altra parte della barricata ! . Ci sono stati momenti di “calma piatta” seguiti a momenti molto impegnativi che hanno messo a dura prova l’abilità degli operatori: ma con un team affiatato e nonostante il caldo, alla fine contiamo nel nostro log 30003 QSO in SSB che, dato le condizioni di propagazione, possiamo considerare davvero un buon numero.
Abbiamo chiuso con un totale di 63154 QSO, di cui, come dicevamo prima, 20038 QSO unici. Parlando di statistiche vogliamo informarvi che, come sempre, l’I.D.T. ha un occhio di riguardo per gli operatori che sperimentano QSO estremi, ovvero i QRPers… Contiamo ben 142 QSO con stazioni QRP e 52 QSO con stazioni /Mobile : anche questo è un buon risultato e siamo sicuri di aver dato una emozione ad ognuno di loro nel momento in cui hanno ricevuto il fatidico 59 …. Anzi, tengo a specificare che di prassi ad ogni QSO con stazioni QRP, oltre al 59(9) per ragioni di log, comunichiamo anche il “rapporto reale” al fine di informare il nostro corrispondente della effettiva efficacia del proprio sistema di trasmissione. Ogni QSO fatto in QRP spesso è il risultato di ore di attesa, spostamenti in location migliori rispetto al proprio QRA, tempo sottratto alla famiglia e chissà cos’altro ancora: bisogna aver rispetto di questi OM e sicuramente apprezzare la loro tenacia !
Con il passare dei giorni capiamo come “gira” la propagazione e con solo tre stazioni a disposizione cerchiamo di sfruttare al meglio ogni singola apertura su ogni banda: incessanti QSY in 10 e 12 durante il giorno per acquisire quei pochi QSO che, quasi al limite del comprensibile, si riuscivano a fare. In 15 metri eravamo quasi sorpresi di aver collegato solamente 48 Giapponesi (banda da loro prediletta) ma proprio non c’è stato nulla da fare: via lunga, via corta e, come dice Marcello, anche via “storta” … Ma niente, la propagazione per i JA è stata la grande assente ! Per fortuna dai 17 metri e scendere la situazione è stata nettamente migliore e il divertimento non è mai mancato mettendo a log migliaia di QSO con JA e USA. Ovviamente la parte del leone l’hanno fatta gli europei che, comunque, dobbiamo ringraziare per aver pazientemente sopportato ( e supportato ) i vari operatori di turno quando chiedevano il fatidico “ only USA” o “ only JA “ : poche volte ci è capitato di redarguire qualche OM che non rispettava le istruzioni comunicate e nella maggioranza dei casi tutto si è risolto con un “sorry”.
I giorni, pur essendo scanditi da ritmi quasi del tutto identici l’uno con l’altro, passano troppo in fretta e, nonostante il caldo sempre soffocante e una certa voglia di ritornare alle temperature invernali, nostro malgrado il giorno 14 Febbraio alle ore 15:27 utc abbiamo terminato le operazioni da TL8TT; la prima stazione ad andare in QRT è stata quella dell’ RTTY, a seguire quella dell’ SSB e per finire la stazione del CW.
Come per il montaggio anche per lo smontaggio il team è collaudato e ognuno ha un suo compito ben preciso: in 2 ore e 40 minuti (questo è il “ time frame “ previsto da Silvano e ovviamente rispettato) tutto è stato pulito (la polvere si era ammassata ovunque !), smontato e impacchettato pronto per il volo di rientro. Abbiamo salutato suor Assunta alle 5 di mattina del giorno 15 Febbraio e, con l’assistenza di Padre Federico, abbiamo facilmente superato la dogana aeroportuale.
E qui torno all’inizio del mio racconto, con Silvano che mi chiede di stilare un articolo per questa DxPedition. Ora ci aspetta il volo per Casablanca ove sosteremo 15 ore (La Royal Air Maroc ci ha spostato il volo di rientro ! ) e contiamo di atterrare a Malpensa il giorno 16 Febbraio nel primo pomeriggio. (mentre sto scrivendo sono ancora in volo ! ).
Tutto bene quel che finisce bene, diceva un vecchio cartone animato ! ….. Si, davvero tutto bene nonostante sia stata la spedizione fisicamente più provante ma che ci ha lasciato nel cuore il rispetto di quelle persone che laggiù fanno tanto per tanti chiedendo nulla in cambio: un paese povero, il terzo più povero della Terra, bisognoso di tutto e con una guerra che ha lacerato e distrutto ogni aspettativa di vita che raggiunge, per i più fortunati, i 40 anni di età ! Torniamo a casa apprezzando, una volta di più, la fortuna di vivere in nazioni che non conoscono la guerra, dove è normale avere l’acqua potabile in casa, dove non manca il supermercato sempre fornito ma soprattutto dove possiamo vivere liberamente…. E sono queste le cose più importanti che questa DxPedition ci ha insegnato! Ad ogni modo “ The I.D.T. show must go on”. Ci sentiamo presto e grazie a tutti per il vostro sempre prezioso e insostituibile aiuto !
Stefano, IK2HKT – One of I.D.T.
TL8TT antenna setup:
Nr. 2 SpiderBeam 10,12,15,17,20 meter / Nr. 1 Yagi 2 elem. 10,12,15,17,20 meter
Nr. 2 Vertical 40/80 meter (one for cw and one for ssb) / Nr. 1 Delta Loop 30 meter
Nr. 1 Vertical for 160 meter / Nr. 1 Diamond Loop for rx / Nr. 1 DHDL for rx
Coaxial cable by: Messi & Paoloni
TL8TT equipment
Nr. 3 Elecraft K3 /Nr. 3 Elecraft KPA 500 /Nr. 3 Dunestar filters system ( 10 to 160 meters )
Nr. 3 LapTop running N1MM / Nr. 1 Server with IH9GPI’s real time log on line system
TL8TT … 16ma SPEDIZIONE I.D.T. NEL CONTINENTE NERO
Sono nella sala di attesa all’aeroporto di Bangui quando si avvicina Silvano ( I2YSB ) dicendomi : “ mi butti giù quattro righe per l’articolo di questa DxPedition ? “. Accetto con piacere (anche perché a Silvano non si può dire di no ! ) e, mentre sorvoliamo un non precisato deserto africano, approfitto di queste ore di volo per raccontarvi la nostra avventura nella Repubblica Centroafricana.
Cercherò di non essere ripetitivo nell’esporre quanto successo in questa occasione rispetto alle precedenti avventure anche se, nel bene o nel male, i vari country africani hanno tutti un denominatore comune, ovvero quello che normalmente viene espresso in : “ That’s Africa ” !
Ma come sempre ogni Dxpedition riserva delle sorprese, degli aneddoti, delle situazioni che ogni volta vanno ad arricchire il bagaglio di esperienza di tutti noi dell’ Italian Dxpedition Team. Questa volta a farla da padrona è stata la temperatura. Oramai siamo abituati ai climi africani ma mai ci saremmo aspettati di fare i conti con numeri quasi da record; abbiamo toccato i +46°C. all’esterno con punte di +36°C all’interno delle stanze ove erano sistemate le stazioni radio. Se poi considerate un tasso di umidità medio del 90% e la totale mancanza di condizionatori, lasciamo alla vostra fervida immaginazione realizzare in quali condizioni abbiamo operato durante i 14 giorni di permanenza nella Repubblica Centroafricana.
Ma andiamo con ordine : tutto ha inizio 3 anni fa quando, durante una delle solite lunghe telefonate tra Silvano e alcuni membri del team, si era valutato di andare in TL. Purtroppo le nostre aspettative furono subito bloccate per problemi di sicurezza: infatti, fino a pochi mesi fa, la Repubblica Centroafricana si trovava nel pieno di una guerra civile dalle conseguenze drammatiche e tutte le autorità interpellate ci sconsigliarono il viaggio. Solo nel mese di Giugno del 2016 la situazione è andata normalizzandosi, o meglio, la guerra civile ha lasciato il posto ad una fragile tregua che attualmente permette di vivere in una parte di quel paese con una certa tranquillità. Ricevuto notizie confortanti, Silvano si è subito dato da fare e grazie al preziosissimo aiuto di I1OJE ( Billy ) , abbiamo fatto conoscenza con Padre Federico, membro dei Carmelitani Scalzi di Arenzano.
Padre Federico vive a Bangui da molti anni e gestisce un seminario oltre che curarsi delle persone bisognose della capitale della Repubblica Centroafricana, uno dei paesi più poveri della Terra. Una sua visita in Italia nel mese di Agosto 2016 ha permesso la pianificazione del nostro viaggio. Sono seguite una serie innumerevoli di e-mail tra Silvano ( I2YSB ) e Padre Federico volte ad ottenere la licenza e poi, ottenuto il nominativo TL8TT , pianificare il nostro soggiorno.
A Bangui esistono pochissimi alberghi e l’unico di medio livello ha costi per noi esorbitanti … abbiamo quindi optato per una soluzione più economica e alla nostra portata anche se poi, come leggerete, gli imprevisti hanno fatto lievitare di molto il nostro badget rispetto a quanto preventivato.
Tramite Padre Federico, o meglio, grazie alla sua “intercessione”, abbiamo trovato ospitalità presso una struttura delle Suore Benedettine Celestine gestita e curata da una piccola ma grande suora : Suor Assunta ; si tratta di un grande appezzamento di terreno alla periferia della capitale, tutto recintato con un muro di cemento alto circa 3 metri, con un grande giardino, una Chiesa, delle palazzine a 2 piani che ospitano viaggiatori di passaggio (in maggioranza padri o suore missionarie) e un ospedale gestito da operatori volontari italiani. Tutto sotto la supervisione di suor Assunta che con grande capacità, umiltà e tenacia gestisce questo avamposto di civiltà da oltre 25 anni.
Ricevute le fotografie della location tramite e-mail , subito ci siamo resi conto che per noi si trattava del posto perfetto: spazio a volontà, nessun ostacolo nelle vicinanze, fuori dal caotico centro cittadino, corrente elettrica e vitto all’italiana… mancava la piscina ma ce ne siamo fatti una ragione ! Pensate però che il sottoscritto ha potuto mangiare il suo menu preferito in diverse occasioni, ovvero le italianissime “cotolette alla milanese con patatine fritte” !
Ma, come predetto, andiamo con ordine : partenza il giorno 31 Gennaio con ritrovo del team all’aeroporto di Malpensa nel primo pomeriggio : solite domande di routine da parte del personale della Royal Air Maroc che, oramai, riconosce immediatamente i nostri contenitori e quindi le delucidazioni sono solo una pratica burocratica sbrigata in pochi minuti. Partenza per Casablanca e, dopo un paio di ore di sosta, un altro aereo ci porta in Cameroun e successivamente a Bangui (capitale della Repubblica Centroafricana) dove atterriamo alla mattina del giorno 1 Febbraio alle ore 7,30.
Scesi dall’aereo capiamo il motivo per il quale Padre Federico ci consigliava di indossare indumenti leggeri;
siamo partiti 15 ore prima con una temperatura di – 5°C. e ci ritroviamo con +36°C. (e sono solo le 7 di mattina !!! ). Grazie alla presenza di Padre Federico le operazioni doganali sono una formalità anche perché, preventivamente, aveva provveduto a far vidimare il nostro “packing list” all’ufficio doganale dell’aeroporto. Ci spostiamo quindi presso la sede dei frati al Convento del Carmel dove gustiamo un ottimo caffè italiano. Con l’occasione ci vengono presentati altri frati italiani e africani che operano in quella missione e con piacere facciamo conoscenza e amicizia con tutti loro. Un breve tratto di strada e arriviamo alla nostra destinazione finale. Ad attenderci troviamo suor Assunta, una piccola suora abruzzese dal carattere simpatico e schietto e con la quale instauriamo immediatamente un ottimo rapporto. Giusto il tempo di verificare l’esatta location delle stazioni e delle antenne e subito tutto il team si mette all’opera per installare il materiale stipato in 12 contenitori e necessario per mandare “on air” tre stazioni complete per un totale di circa 300 kg. di materiale.
Io ( IK2HKT ) e Vinicio ( IK2CIO ) al setup delle stazioni radio e dei computers, Angelo ( IK2CKR ) e Alfeo ( I1HJT ) al montaggio delle verticali, Silvano ( I2YSB ) e Marcello ( IK2DIA ) al montaggio delle yagi. Purtroppo il caldo si fa sentire e dobbiamo interrompere il montaggio delle antenne dalle 12 fino alle 17 perché la temperatura è davvero insopportabile e corriamo il rischio di prenderci una insolazione.
Nonostante ciò riusciamo a completare parzialmente il setup e andare “on air” con la prima stazione in RTTY alle 16:37 utc, successivamente con la stazione CW e per finire, prima del calar del sole, anche la stazione SSB comincia “le danze”.
Consci dell’attuale situazione della propagazione, sapevamo di dover puntare sulle bande basse; ed infatti fin dalla prima sera ci siamo letteralmente buttati a capofitto in 40, 80 e 160 metri e, con enorme sorpresa, abbiamo lavorato nelle prime 8 ore oltre 200 Giapponesi, 1800 europei e 240 americani sulle 3 bande: nel nostro log avevamo già ampiamente superato i numeri delle spedizioni precedenti nella banda dei 160 metri ed era solo la prima sera ! La stazione SSB ha lavorato, in un paio di ore, 122 giapponesi in 80 metri per poi proseguire ad oltranza per tutta la prima notte con USA e EU… Che dire : chi ben comincia …..
Ma, ovviamente e come detto sopra, dovevamo fare i conti con That’s Africa” ! …. Ed infatti, poco dopo le prime ore di operazioni, notiamo un susseguirsi di “blackout” degli amplificatori: ovviamente, essendo appunto la prima notte, non diamo molta importanza alla cosa pensando che fosse solo una non corretta distribuzione del carico sulle prese elettriche: avremmo risolto l’indomani mattina !. E solamente alla mattina ci accorgiamo che la tensione dell’impianto non supera i 170 volt con punte minime intorno ai 160 volt.
Purtroppo non c’è molto da fare e l’unica soluzione possibile è quella di usare il generatore da 30 kwatt per tutto il tempo della nostra permanenza. Fortunatamente il generatore è realizzato con un robusto motore ( made in Italy ! ) ed è da poco stato revisionato: incrociamo le dita sperando che duri fino alla fine della DxPedition restando acceso 24 ore su 24. A dire il vero c’erano 3 pause di fermo durante il giorno in concomitanza della colazione, del pranzo e della cena; per il resto del tempo il rumore quasi assordante del generatore ci ha fatto compagnia come fosse la nostra ombra. E, per non farci mancare nulla, abbiamo dovuto rifare ex novo l’impianto di connessione tra il generatore e la stanza delle radio perché quello esistente era stato manomesso qualche mese prima e non più sistemato. Tutto questo ha creato un po’ di sconcerto perché, rispetto alle previsioni, non era stato messo a badget il costo del carburante che, calcolato un consumo medio di 5 litri di gasolio ogni ora, ha portato ad un esborso di denaro del tutto inaspettato… non potendo fare diversamente, rassegnati, abbiamo fatto scorta di taniche di carburante che, a turno, abbiamo provveduto a versare nell’apposito serbatoio.
Risolto il problema tensione restava quello della connessione internet … anche per questa, come sempre, l’Africa rispecchia le sue aspettative: per farla breve abbiamo dovuto acquistare 2 chiavi dongle e un router WiFi da due diverse compagnie telefoniche in modo da alternare la connessione a seconda della disponibilità del provider.
Oramai la connessione internet è diventata un “must” per ogni nostra spedizione anche perché il sistema di “log on line in real time” ci permette di diminuire in maniera drastica il numero di QSO doppi. A tale proposito ci siamo riproposti, dopo pochi giorni di attività, di NON inserire a log i QSO doppi informando il corrispondente con un semplice “YOU ARE ALREADY IN THE LOG” in SSB, e un classico “ QSO B4” in CW e RTTY; talvolta abbiamo espressamente informato il nostro corrispondente “doppio” di non effettuare altri QSO sulla stessa banda/modo: alcuni OM hanno capito mentre altri, ostinati, chiedevano di poter inserire il QSO ogni giorno perché era loro desiderio collegarci tutti i giorni sulla stessa banda e nello stesso modo. Ad alcuni ( in SSB ovviamente) abbiamo cercato di spiegare come fosse tempo fatto perdere a noi, a loro e soprattutto come il loro comportamento creava nervosismo all’operatore di turno e arrecava un danno a chi stava pazientemente aspettando il momento per poterci collegare; altri invece, più ostinati nel capire una cosa che ci pare palese, sono stati invitati ad evitare il QSO doppio pena l’inserimento in una “black list”. E’ nostro convincimento che sia arrivato il momento di essere più severi sul discorso dei “duplicate QSO” visto che, oramai, tutti abbiamo internet o un amico che lo possiede e tutti possiamo verificare in tempo reale se il QSO è nel log oppure no: noi spendiamo molto denaro per far funzionare al meglio il sistema di log on line in tempo reale fin dal primo QSO, ed è giusto che questo venga utilizzato per lo scopo per il quale è stato creato: quindi, dalla prossima spedizione, il team I.D.T. avrà la modalità operativa di NON inserire eventuali QSO doppi nel proprio log salvo rari e/o casi eccezionali!
Tornando alla situazione “propagazione” abbiamo avuto la conferma di quanto ci aspettavamo: nonostante numerose “incursioni” in 10 e 12 metri a tutte le ore del giorno (e della notte), abbiamo messo a log solamente ( si fa per dire ! ) 2314 QSO in 10 metri e 2830 QSO in 12 metri parimenti distribuiti tra CW e SSB: purtroppo nessun americano e nessun giapponese in queste bande ove, nelle spedizioni precedenti, questi continenti la facevano da padrone ! Leggermente meglio in 15 metri con 9113 QSO per poi tornare ad una certa “normalità” di cifre in 17 e 20 metri. Ovviamente, soffrendo le bande alte, doveva per forza di cose andare meglio in quelle basse. Ed infatti 8581 QSO in 40 metri ( di cui oltre 5000 in SSB) la dicono lunga! La banda degli 80 metri ha registrato un numero di QSO pari a 4402 di cui 273 giapponesi e 786 americani. Ma la vera soddisfazione l’abbiamo avuta dai 160 metri con 2569 QSO di cui 178 giapponesi e 388 americani: per noi un vero record e un plauso va dato a Silvano per l’ottima scelta del setup di antenne e non meno agli operatori in CW, ovvero IK2CKR Angelo, I1HJT Alfeo e IK2CIO Vinicio che con la loro bravura sono riusciti a dare il new one di banda a tante stazioni (anche a molti europei che usavano il semplice dipolo dei 40 metri accordato ! ).
Capitolo a parte l’hanno avuto i 30 metri CW con 4019 QSO a log ( quasi totalmente ad opera di Silvano I2YSB ) e tutti lavorati con una delta loop montata in fretta e furia tra due alberi ma dalla funzionalità egregia. Stranamente la banda aveva aperture del tutto inaspettate ed a orari completamente diversi rispetto alle spedizioni precedenti : come detto prima, la propagazione è “cambiata” e per qualche anno dovremo fare i conti con questa nuova situazione ionosferica che riserva aperture ( e chiusure ) del tutto anomale rispetto agli anni precedenti.
Come sempre una sola banda per l’RTTY, ovvero i 20 metri. Questa è la scelta dell’ I.D.T. ritenendo sia la migliore soluzione per dare la possibilità a tutti, ma proprio tutti, di poter lavorare il country in questo sistema operativo. Si potrebbe operare anche su altre bande ma la nostra esperienza ci insegna che sarebbero sempre i soliti “noti” a collegarci sulle altre bande lasciano a bocca asciutta i “little pistol” ; noi preferiamo accontentare il maggior numero possibile di OM anziché fare felice una nicchia ristretta di persone; ci sono diversi punti di vista a riguardo ma noi riteniamo che lo scopo principale di un DxPedition sia quello di accontentare il maggior numero possibile di OM, ovvero avere nel nostro log il maggior numero possibile di QSO “unici”: sono infatti questi che decretano il successo di una DxPedition e noi, con il nostro modesto impegno, pensiamo di avere raggiunto questo traguardo : oltre 20.000 nominativi diversi con cui abbiamo fatto almeno un QSO !
In SSB l’attività è stata curata nella prima settimana principalmente dal sottoscritto, IK2HKT Stefano e dall’ottimo e insostituibile IK2DIA Marcello, per poi essere stati affiancati dall’oramai onnipresente Mac, JA3USA durante la seconda settimana. Abbiamo fatto delle registrazioni “live” che alcuni di voi avranno modo di ascoltare e vedere durante la visione del DVD che abbiamo inviato ai nostri sponsor: avrete modo di capire quello che succede dall’altra parte della barricata ! . Ci sono stati momenti di “calma piatta” seguiti a momenti molto impegnativi che hanno messo a dura prova l’abilità degli operatori: ma con un team affiatato e nonostante il caldo, alla fine contiamo nel nostro log 30003 QSO in SSB che, dato le condizioni di propagazione, possiamo considerare davvero un buon numero.
Abbiamo chiuso con un totale di 63154 QSO, di cui, come dicevamo prima, 20038 QSO unici. Parlando di statistiche vogliamo informarvi che, come sempre, l’I.D.T. ha un occhio di riguardo per gli operatori che sperimentano QSO estremi, ovvero i QRPers… Contiamo ben 142 QSO con stazioni QRP e 52 QSO con stazioni /Mobile : anche questo è un buon risultato e siamo sicuri di aver dato una emozione ad ognuno di loro nel momento in cui hanno ricevuto il fatidico 59 …. Anzi, tengo a specificare che di prassi ad ogni QSO con stazioni QRP, oltre al 59(9) per ragioni di log, comunichiamo anche il “rapporto reale” al fine di informare il nostro corrispondente della effettiva efficacia del proprio sistema di trasmissione. Ogni QSO fatto in QRP spesso è il risultato di ore di attesa, spostamenti in location migliori rispetto al proprio QRA, tempo sottratto alla famiglia e chissà cos’altro ancora: bisogna aver rispetto di questi OM e sicuramente apprezzare la loro tenacia !
Con il passare dei giorni capiamo come “gira” la propagazione e con solo tre stazioni a disposizione cerchiamo di sfruttare al meglio ogni singola apertura su ogni banda: incessanti QSY in 10 e 12 durante il giorno per acquisire quei pochi QSO che, quasi al limite del comprensibile, si riuscivano a fare. In 15 metri eravamo quasi sorpresi di aver collegato solamente 48 Giapponesi (banda da loro prediletta) ma proprio non c’è stato nulla da fare: via lunga, via corta e, come dice Marcello, anche via “storta” … Ma niente, la propagazione per i JA è stata la grande assente ! Per fortuna dai 17 metri e scendere la situazione è stata nettamente migliore e il divertimento non è mai mancato mettendo a log migliaia di QSO con JA e USA. Ovviamente la parte del leone l’hanno fatta gli europei che, comunque, dobbiamo ringraziare per aver pazientemente sopportato ( e supportato ) i vari operatori di turno quando chiedevano il fatidico “ only USA” o “ only JA “ : poche volte ci è capitato di redarguire qualche OM che non rispettava le istruzioni comunicate e nella maggioranza dei casi tutto si è risolto con un “sorry”.
I giorni, pur essendo scanditi da ritmi quasi del tutto identici l’uno con l’altro, passano troppo in fretta e, nonostante il caldo sempre soffocante e una certa voglia di ritornare alle temperature invernali, nostro malgrado il giorno 14 Febbraio alle ore 15:27 utc abbiamo terminato le operazioni da TL8TT; la prima stazione ad andare in QRT è stata quella dell’ RTTY, a seguire quella dell’ SSB e per finire la stazione del CW.
Come per il montaggio anche per lo smontaggio il team è collaudato e ognuno ha un suo compito ben preciso: in 2 ore e 40 minuti (questo è il “ time frame “ previsto da Silvano e ovviamente rispettato) tutto è stato pulito (la polvere si era ammassata ovunque !), smontato e impacchettato pronto per il volo di rientro. Abbiamo salutato suor Assunta alle 5 di mattina del giorno 15 Febbraio e, con l’assistenza di Padre Federico, abbiamo facilmente superato la dogana aeroportuale.
E qui torno all’inizio del mio racconto, con Silvano che mi chiede di stilare un articolo per questa DxPedition. Ora ci aspetta il volo per Casablanca ove sosteremo 15 ore (La Royal Air Maroc ci ha spostato il volo di rientro ! ) e contiamo di atterrare a Malpensa il giorno 16 Febbraio nel primo pomeriggio. (mentre sto scrivendo sono ancora in volo ! ).
Tutto bene quel che finisce bene, diceva un vecchio cartone animato ! ….. Si, davvero tutto bene nonostante sia stata la spedizione fisicamente più provante ma che ci ha lasciato nel cuore il rispetto di quelle persone che laggiù fanno tanto per tanti chiedendo nulla in cambio: un paese povero, il terzo più povero della Terra, bisognoso di tutto e con una guerra che ha lacerato e distrutto ogni aspettativa di vita che raggiunge, per i più fortunati, i 40 anni di età ! Torniamo a casa apprezzando, una volta di più, la fortuna di vivere in nazioni che non conoscono la guerra, dove è normale avere l’acqua potabile in casa, dove non manca il supermercato sempre fornito ma soprattutto dove possiamo vivere liberamente…. E sono queste le cose più importanti che questa DxPedition ci ha insegnato! Ad ogni modo “ The I.D.T. show must go on”. Ci sentiamo presto e grazie a tutti per il vostro sempre prezioso e insostituibile aiuto !
Stefano, IK2HKT – One of I.D.T.
TL8TT antenna setup:
Nr. 2 SpiderBeam 10,12,15,17,20 meter / Nr. 1 Yagi 2 elem. 10,12,15,17,20 meter
Nr. 2 Vertical 40/80 meter (one for cw and one for ssb) / Nr. 1 Delta Loop 30 meter
Nr. 1 Vertical for 160 meter / Nr. 1 Diamond Loop for rx / Nr. 1 DHDL for rx
Coaxial cable by: Messi & Paoloni
TL8TT equipment
Nr. 3 Elecraft K3 /Nr. 3 Elecraft KPA 500 /Nr. 3 Dunestar filters system ( 10 to 160 meters )
Nr. 3 LapTop running N1MM / Nr. 1 Server with IH9GPI’s real time log on line system
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