No, non è come state pensando.. Ci sono voluti parecchi lustri e tanta acqua è passata sotto ai ponti, ma finalmente sono guarito, la dipendenza è roba vecchia, non ho più la 'scimmia sulla spalla'. A questo punto qualcuno penserà ' l'ho sempre saputo che non era uno affidabile...' o anche ' ma a me che importa della sua scimmia...' e con un semplice 'click' del mouse andrà in cerca di cose più interessanti. Ciao collega, che la fortuna ti assista. Per quei pochi rimasti, vorrei condividere la mia esperienza e il mio percorso, certo che a qualcuno potrebbe servire per scrollarsi di dosso la sua scimmietta invadente. Uscendo dalla metafora, è chiaro che qua si parla di droga. Tranquilli, niente erba e niente neve, niente di così illegale insomma, ma pur sempre 'droga'. Nella fattispecie si tratta di un pezzo di carta dalle dimensioni approssimative di 35 x 28 cm, simile a tanti altri in circolazione, non troppo colorato in cui l'autore non si è neppure dovuto spremere troppo per renderlo vagamente artistico. Riporta alcune scritte, la più grande è questa " DX CENTURY CLUB" ed è in lingua inglese. Alcune righe spiegano come questo 'diploma' venga benevolmente concesso a coloro che hanno dato prova di aver stabilito un certo numero di collegamenti via radio con almeno cento differenti paesi sparsi nel globo terracqueo. A questo punto tutti avrete compreso che si tratta del più famoso diploma per radioamatori esistente, il famoso DXCC. Per motivi di anzianità è da tutti riconosciuto come il Vangelo ( ma va bene anche il ' Korano' se volete...), come la Bibbia dei radioamatori che frequentano le onde corte e che nelle sue pagine cercano da sempre ispirazione, conforto e stimoli nuovi per migliorare le proprie conoscenze tecniche e operative, nuove mete da raggiungere per certificare al mondo la propria valentia. Vi fu un tempo in cui conquistare questo ambito trofeo equivaleva ad una laurea in radiotecnica e in telecomunicazioni e il solo fatto di poter dire di essere un radioamatore poteva anche aprire qualche porta interessante per il lavoro. Poi gli anni sono passati, la figura del radioamatore-tecnico ha lasciato il posto al radioamatore-hobbista e i costruttori di apparati hanno trovato un campo fertile per sbizzarrirsi. Ad un certo punto si iniziò a dire apertamente che non era più conveniente costruirsi la stazione radio, in quanto alla fine i costi erano eccessivi e i risultati non sempre eclatanti, per cui tanto valeva acquistare un prodotto finito dal risultato sicuro. L'unico punto di riferimento che rimaneva al radioamatore impegnato era sempre e comunque quel famoso DXCC che assicurava una continuità di intenti. Perfino le case costruttrici progettavano i nuovi apparati in funzione della caccia al DX e solo anni dopo con un occhio di riguardo per i Contest , forse il vero banco di prova a cui si ispirano gli apparati delle ultime generazioni. A un certo punto lo scenario è stato rivoluzionato dall'avvento del packet cluster, che ha spalancato le porte del DX a tanti OM che di DX avevano fino ad allora solo sentito parlare. La tecnologia poi ha fatto passi da gigante e ha travolto un mondo che probabilmente non era preparato a cambiamenti così rapidi e repentini nella concezione stessa della comunicazione a distanza. Mentre il mondo si è prontamente adattato alla novità, il radioamatore-medio è rimasto ancorato alle sue basi, alle sue tradizioni, al vecchio anacronistico diploma che gli americani ancora si sforzano di mantenere in vita, il DX CENTURY CLUB nato nel lontano 15 novembre 1945 e tramandato di generazione in generazione con pochissimi cambiamenti, stranamente tenuto nella massima considerazione da parte di chi si dedica al dx con passione. Sempre che si tratti di vera passione, di vero interesse e non del mezzo più facile per mettersi in mostra nelle fin troppo disponibili pagine che benevoli forum concedono ai loro affiliati per sfilare su una passerella mediatica virtuale dal dubbio effetto. Negli anni è venuto meno anche quel po' di rispetto che il bollettino di informazione del DX in tempo reale ispirava a partecipanti attivi e non, scadendo anno dopo anno a vetrina delle vanità sfruttata più per far conoscere al mondo la propria valentia nell'aver collegato questo o quel paese ( peraltro spesso già segnalato da altri in precedenza). Il passo successivo è stata la completa perdita delle buone maniere, per arrivare a toccare il fondo negli ultimi anni, senza più nemmeno l'ombra della buona educazione e del rispetto reciproco che sarebbe dovuto fra persone che si ritengono 'civilizzate'. Quando sembrava di aver raggiunto il fondo e qualcuno cominciava a sperare nella risalita, ecco spuntare di nuovo la tecnologia con le sue tentazioni: il remote. Come per il packet cluster, qualcuno ha pensato immediatamente di mettere in piedi una rete di stazioni sparse nel mondo per agevolare l'ascolto da stazioni poste in zone previlegiate, certamente alfine di migliorare la conoscenza e il progresso tecnologico. La curiosità di ascoltare in diretta il proprio segnale così come viene ricevuto dall'altra parte del mondo è stata tanta e pochi hanno resistito alla tentazione di autoascoltarsi... Il passo successivo è stato di ascoltare anche altri segnali da quelle stazioni così remote e a qualcuno è balenata l'idea luminosa di poter ascoltare i segnali delle stazioni DX ( specie le più rare...) anche quando le condizioni non erano buone per l'Europa. Da cosa nasce cosa ed ecco che qualcuno iniziò la corsa alle potenze esagerate ( cosa usuale nei Contest da parte delle stazioni multioperatore più bellicose ). Il gioco è semplice: poter ascoltare una stazione debole e lontana e cercare di forzare la mano alla propagazione impiegando potenze più elevate di 6-10 dB spesso permette di portare a termine una specie di QSO. Il gioco spesso funziona e alcuni pseudo-dxers si misero a giocare pesante, infischiandosi delle regole e dell'Ham Spirit. OK ( pensammo ), oramai il fondo è stato toccato, ora non resta che risalire... illusione !! Le stazioni 'remote' che mettevano a disposizione un apparato ricevente remoto si sono rapidamente aggiornate, trasformandosi in remote RTX, in grado di ritrasmettere i messaggi vocali o digitali provenienti da ogni parte del mondo via internet... Sono nate stazioni molto ben organizzate, dotate di potenza, antenne ed ogni ben di Dio che per una cifra più o meno accessibile noleggiano il loro hard-ware permettendo così contatti facili in ogni parte del mondo, sfruttando la tecnologia di internet abbinata alle onde corte. La cosa doveva restare confinata in una fase tra lo sperimentale e la curiosità, gli utenti avrebbero dovuto limitare l'uso del mezzo dichiarando in tutta onestà la vera provenienza del segnale irradiato. Per capirci meglio ( ma so che avete tutti capito benissimo...) usando una stazione posta il New Zeland io avrei dichiarato di essere i4ZSQ/ZL e per la completezza della informazione, avrei anche dichiarato di usare una stazione remota ma di essere fisicamente in Italia. Questa la teoria.... In questo bel quadretto ecco che si ripropone quel famoso diploma chiamato DXCC, con tutte le variabili che sono nate nell'ultimo periodo per confluire nella ormai famosa 'CHALLENGE' che attira clienti come un vasetto di miele le formiche. Le classifiche annuali compaiono su riviste specializzate e sui forum sempre affamati di nuovi lettori e le passerelle si moltiplicano a dismisura... La voglia di competere con gli altri DXers è tanta, ogni OM sa in cuor suo di essere il migliore in assoluto, se gli altri sono meglio posizionati nelle classifiche è solo perchè 'loro' hanno lo spazio per usare antenne impossibili per chi abita in città, forse hanno anche amplificatori da svariati kW fuorilegge ( mica come il solito TL922 che arriva sì e no alla legal power americana ), perchè hanno più tempo da spendere in radio, perchè hanno tanti anni di anzianità alle spalle, perchè.. Coloro che hanno compreso lo spirito che anima la competizione non hanno dubbi sul modo di procedere nella lunga caccia al new one, fatta giorno dopo giorno con metodo cercando di affinare le capacità tecniche, operative e strategiche per non restare sempre fermi al palo. Le uniche deroghe normalmente vertono sull'impiego degli amplificatori lineari, che una vecchia normativa vorrebbe limitati in potenza a 500 W, mentre tutto il resto del mondo ( poche le eccezioni ) ha oramai adottato l'unità di misura americana. Anche qua ci sarebbe da aprire una corposa parentesi, ma tant'è... Chi può 'giocare' con tralicci e antenne non dovrebbe avvertire la necessità di usare potenze staripanti, visto che i dB se li è già assicurati . Anche qua entrano in gioco altri fattori che portano a concedersi strappi alla regola in nome della fretta ( ho poco tempo da dedicare alla radio...) del narcisismo ( one shot one kill ) e ognuno sa che scusa addurre. Una delle migliori che ho sentito è: ' con 5 KW chiamo e passo subito, senza creare QRM inutile agli altri ': un vero altruista. Coloro che proprio non hanno compreso nulla dello spirito che anima queste 'competizioni' cercano di sfruttare tutte le vie possibili ( e impossibili ) per arrivare alla meta. Tanti anni fa ci fu chi tentò la via della QSL falsa, artisticamente imitata da un compiacente tipografo, oppure chi riusciva a racimolare un po' di QSL in bianco da qualche QSL Manager 'amico' , per poi smistarle ai colleghi più importanti impegnati nella corsa all' Honor Roll del DXCC. Ma era un numero limitatissimo di personaggi la cui fama era ben nota nell'ambiente. Allora come adesso esistevano personaggi in cerca di consensi che si prodigavano per assicurare il new one all'amico più 'famoso', spesso esibendosi in QSO con anacronistiche imitazioni della voce ( in SSB ) che non incantavano nessuno. Come dire.. i furbetti sono sempre esistiti, ultimamente direi che si sono moltiplicati rapidamente, probabilmente per via delle tante occasioni che la tecnologia offre. Spesso sono solo parzialmente 'furbi', in quanto riescono a incappare in gaffe terribili che non sfuggono all'occhio attento dei vecchi DXers navigati. Normalmente sono estremamente vanitosi e non riescono proprio a volare bassi defilandosi per non venire 'sgamati' e non rinunciano a spottare sul packet cluster la loro 'conquista' ( fanno perfino tenerezza...). Piano piano, a forza di insistere, anche costoro arrivano alla meta finale, che sia quel Honor Roll o quel DXCC#1 con tanto di targa da appendere al muro ( dopo averla ben pagata alla ARRL naturalmente ). Normalmente sono anche i primi a dichiararsi soddisfatti del loro 'percorso' e abbandonano il campo, non prima di aver fatto innumerevoli passerelle virtuali e di aver lasciato un segno permanente su QRZ.com o sul WEB per i posteri, già pronti per un nuovo hobby, un nuovo percorso. Ma allora .. come si fa per uscire da questo stato di cose, da questo tunnel...? Personalmente ho adottato un metodo molto drastico che può sembrare fin troppo draconiano: rinunciare al DXCC, alla corsa per comparire nelle classifiche. Questo non vuol dire rinunciare a cercare il DX, ma essere protagonisti non citati nelle classifiche, ognuno compie il proprio percorso senza apparire, rispettando le regole e senza la assoluta necessità di mettere a log tutte le spedizioni DX di questo mondo o tutte le stazioni DX esistenti, ma solo quelle che sono effettivamente alla sua portata. Vi assicuro che il metodo funziona perfettamente, talmente bene che ci si sente dei previlegiati, si osservano le cose da un punto di vista più obbiettivo senza l'assillo della competizione a offuscare la visuale. Viene a mancare la necessità di acquistare quell'amplificatore da 4 kW che farebbe tanto comodo nelle bande basse ( hem..), di abbonarsi al remote americano ( ma quanto costa.. maledetto ! ) o a quello neozelandese ( costa meno ma non è gran che...). Non si pone più il problema di chiedere le ferie proprio nella settimana della spedizione a Heard ( per dire...) provocando piccoli terremoti familiari, se gli operatori della spedizione a Palmyra si dimenticano di portare le antenne per collegare più decentemente l' Europa non è più un dramma. Non illudetevi però, mi troverete sempre sulla vostra strada in caccia di questo o quel DX, ancora motivato ma senza l'assillo della necessità assoluta, anzi con la calma e la tranquillità che talvolta giocheranno a mio favore. Siete avvisati.
Questo è tutto. Se siete riusciti a leggere senza addormentarvi, vi meritate i miei complimenti, davvero. Se non siete in accordo con quanto ho scritto posso comprendere, scrollarsi la scimmietta che sta abbarbicata sulla spalla non è sempre facile. Se e quando ci riuscirete mandatemi una eMail, fa piacere scambiare quattro parole alla luce del sole, fuori dal tunnel.
Questo è tutto. Se siete riusciti a leggere senza addormentarvi, vi meritate i miei complimenti, davvero. Se non siete in accordo con quanto ho scritto posso comprendere, scrollarsi la scimmietta che sta abbarbicata sulla spalla non è sempre facile. Se e quando ci riuscirete mandatemi una eMail, fa piacere scambiare quattro parole alla luce del sole, fuori dal tunnel.
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