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Io e il CW

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  • Io e il CW

    Io e il CW ( un po' di storia e di storie )
    Tutto ebbe inizio nell'anno 1837, quando tale Samuel Morse inventò un sistema telegrafico elettrico che impiegava un filo e inventò anche un Codice Morse, che codificava le lettere dell'alfabeto in sequenze di impulsi di due diverse durate (punti e linee). Samuel Finley Breese Morse (1791-1872) non era propriamente un fisico, ma un pittore che a un certo punto si interessò all’applicazione dell’elettricità per la trasmissione di impulsi a distanza. Il suo telegrafo elettro-magnetico venne brevettato nel 1837 e la prima linea regolare fu la Washington DC-Baltimora Il 24 maggio 1844 (la prima linea italiana fu la Pisa-Firenze, del 1846-48). Si formò anche una classe di operatori specializzati, alcuni dei quali arrivavano a digitare il codice Morse a quasi 100 caratteri/minuto. Il 27 luglio 1866 venne posato con successo il primo cavo sottomarino lungo 1.852 miglia nautiche fra Europa ed America, che poterono comunicare in tempo reale. Una volta entrata in esercizio, la stazione trasmetteva fino a 3.000 messaggi al giorno, ad un costo medio di 5 dollari per parola ed è stata operativa fino al 1965. Nel giugno del 1896 Guglielmo Marconi per primo depositò il brevetto d'un sistema di telegrafia senza fili, mediante il quale nel dicembre del 1901 inviò segnali attraverso l'Atlantico. Nel 1907 vennero stabilite le prime comunicazioni transoceaniche affidabili via radio.
    Le prime radio non erano ancora in grado di trasmettere la voce, però erano idonee ad inviare segnali ON/OFF, quindi potevano usare il codice Morse. Il più semplice ricevitore di tipo acustico era costituito da un elettromagnete in grado di attirare una piccola ancora. Il semplice rumore prodotto (tlac-tlac) consentiva ad un orecchio allenato di decifrare il messaggio. Questo sistema era in genere preferito dagli operatori rispetto alla stampante, per cui fu perfezionato con l'aggiunta di cassa di risonanza in legno per aumentare il volume sonoro. In epoca moderna si utilizzano segnalatori acustici elettronici che emettono un suono acuto (ti-tii). Dal 1º febbraio 1999 l'utilizzo in ambito marittimo non è più obbligatorio, in suo luogo c'è l'uso della tecnologia digitale GMDSS. La telegrafia Morse è però sostenuta con passione dai radioamatori, i quali la ritengono giustamente più efficace del parlato nelle comunicazioni a lunga distanza. La telegrafia presso i radioamatori ha dovuto affrontare parecchie sfide nel corso degli anni, uscendone sempre vincente. Con l'avvento della fonia in Ampiezza Modulata non ci fu nemmeno battaglia, troppa la differenza di resa fra i due modi. Solo l'arrivo della SSB riuscì a dare uno scossone alla superiorità del CW, che per qualche tempo soffrì un po' per la disaffezione di chi voleva sperimentare l'efficenza del QSO-DX a viva voce. La nuova tecnica permetteva di costruire apparati più piccoli e leggeri e con potenze più che apprezzabili, risparmiando sui costi e sopratutto era possibile usare il pile up alla stregua della telegrafia, cosa che con la AM risultava decisamente molto difficile. Passato un po' di tempo la febbre della novità SSB passò e si vide che il modo più efficace per stabilire contatti con stazioni DX era ancora la vecchia telegrafia. Neppure la telescrivente ( RTTY ) era riuscita a scalfire la sua superiorità, un po' per la complessità delle prime macchine meccaniche, rumorose e ingombranti, un po' per la non perfetta efficenza del sistema. Con l'avvento dei PC la RTTY ha avuto una impennata e molti radioamatori hanno iniziato a usarla normalmente con risultati interessanti anche per chi organizza spedizioni DX in giro per il mondo, anche se l'impegno da parte degli operatori è oggi ridotto al minimo. Verso la fine del secolo scorso la telegrafia non fu più materia d'esame per conseguire la patente di radio operatore e subito si alzarono i cori di chi prevedeva il completo abbandono da parte dei radioamatori a favore di modi più semplici da apprendere, sopratutto digitali. Stranamente invece le cose sono andate diversamente. Molti OM hanno riscoperto la soddisfazione di cimentarsi con il CW, forse proprio in quanto non più studio obbligato per 'passare' l'esame.. E qui entra in gioco la complessità dell'animo umano, nuovi e vecchi radioamatori sempre più coinvolti hanno messo da parte il microfono per sottomettersi alla 'tortura' del 'TA TI TA TI' e dopo giorni ( settimane.. mesi.. ) di snervanti esercitazioni che uno dei tanti programmi reperibili in rete ragala ai volonterosi, hanno provato finalmente la gioia ( e il batticuore...) del primo QSO in telegrafia. I più 'puri' hanno ripudiato l'uso della tastiera e del PC per sostituire il tasto telegrafico, meritandosi mesi di batticuore e paura di sbagliare, specialmente passando dal vecchio tasto telegrafico verticale al paddle più o meno Iambic e a velocità superiori. Una sparuta minoranza di appassionati della storia della telegrafia non ha rinunciato a giocare con i tasti 'Bug', precursori meccanici del paddle con generazione elettrica di punti e linee. Rarissimi i casi di coloro che hanno sperimentato con successo altri metodi, quali il side viper etc. Da alcuni anni l'elettronica ha messo a disposizione di tutti dei decoders più o meno affidabili e più o meno integrati negli apparati e questo ha spinto anche gli OM più pigri a cimentarsi con il CW letto sul monitor del RTX o del PC. S/fortunatamente ancor oggi il miglior decoder telegrafico in assoluto è nella testa dell'operatore ed è fin troppo facile rendersene conto ascoltando certe operazioni in concomitanza con le spedizioni Dx più importanti, funestate da improbabili CWdoppisti... Da pochissimo tempo la telegrafia sta subendo l'assalto da parte delle tecniche digitali più perfezionate, l'ultima è stata battezzata FT8. Sulla carta è un sistema quasi perfetto in grado di decodificare segnali che sono ben al di sotto della soglia udibile e perfino della soglia del noise umano o atmosferico. Nato per usi estremi per frequenze V-U-SHF è stato subito testato anche sulle HF e in questo periodo conosce una popolarità facilmente prevedibile, trattandosi di un sistema in cui l'impegno da parte dell'operatore radio è ridotto a quasi nulla e i risultati vanno spesso oltre le previsioni. La comunità dei radioamatori si è divisa in due, da una parte chi vede il bicchiere mezzo pieno e scopre di avere una sete da morire, dall'altra chi pensa che il bicchiere mezzo pieno dovrebbe essere una giusta ricompensa per l'impegno profuso. Nel mezzo la vecchia telegrafia aspetta tranquillamente che le acque si calmino, che i veri radioamatori continuino a guadagnarsi la pagnotta con il sudore della fronte e non aspettando che altri si degnino di regalare loro un surrogato dal vago sapore di novità. 73'

    Qualche annotazione 'tecnica', tratta da telegrafia.it ...
    "Il codice è costituito dalla combinazione dei due segnali di base, il punto e la linea. Per durata, ogni linea equivale a tre punti. La loro durata è comunque relativa, nel senso che con trasmissione lenta o trasmissione veloce la linea equivale sempre a tre punti. L’intervallo tra elementi della medesima combinazione è sempre equivalente a un punto. L’intervallo tra lettera e lettera della medesima parola equivale a due punti, quello tra parola e parola a tre punti.
    Nella pratica le cose andavano un po’ diversamente perché ciascun telegrafista aveva la sua “trasmissione” personale, inconfondibile ad un buon orecchio come il timbro della voce. L’importante era che la differente durata dei punti e delle linee fosse veramente avvertibile e così pure gli intervalli fra segno e segno, lettera e lettera, parola e parola. Ho accennato alla differenza tra il segnale trasmesso con telegrafo e quello trasmesso via radio. È chiaro che si tratta sempre di codice Morse, cioè di punti e linee, ma c’era una sostanziale differenza tra i due. Infatti nella trasmissione telegrafica entrava in gioco quella che vorrei chiamare la “ribattuta” (forse aveva un suo nome tecnico, ma non lo ricordo), che era il rumore originato dall’elettrocalamita dell’apparato ricevente quando la barretta che essa azionava ricadeva in posizione di riposo. Per noi telegrafisti, che vi eravamo abituati, esso non significava niente, non interferiva sulla nostra ricezione: era invece di disturbo per i radiotelegrafisti puri ed aveva su di loro lo stesso effetto che aveva su di noi l’assenza della ribattuta nella trasmissione radiotelegrafica."
    ( http://www.telegrafia.it/puntolinea.pdf )
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    I4ZSQ Silvano

  • #2
    Re: Io e il CW

    Opinione mia eh, ma quando si smetterà di vedere ogni cosa nuova che esce come "x contro il CW" sarà la fine di tante seghe mentali inutili

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    • #3
      Re: Io e il CW

      45 minuti di applausi!!!

      Paolo I4EWH
      http://i4ewh.altervista.org

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      • #4
        Re: Io e il CW

        Opinione mia eh, ma da che esiste il mondo esistono le sfide e grazie alla libertà di opinione anche la possibilità di criticare metodi e modi.
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        • #5
          Re: Io e il CW

          Bella la vignetta Sil. Bisogna aggiungere che chi usa il CW, usa una vecchia pistola Colt 1860..... Basta caricare e sparare.
          Chi usa FT8 schiaccia il grilletto, il comando passa al PC, che decide lui quando sparare....HI se tutto funziona come si deve...HI. La tecnologia a volte ti uccide.

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          • #6
            Re: Io e il CW

            Originariamente inviato da IK1YFE Visualizza il messaggio
            Bella la vignetta Sil. Bisogna aggiungere che chi usa il CW, usa una vecchia pistola Colt 1860..... Basta caricare e sparare.
            Chi usa FT8 schiaccia il grilletto, il comando passa al PC, che decide lui quando sparare....HI se tutto funziona come si deve...HI. La tecnologia a volte ti uccide.
            Navy 1851, prego
            Cris IZ0IEN
            http://www.technecom.it
            Founder of FOC - Frigo Operators Club
            Member of SOC #990 - Second Operator Class
            Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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            • #7
              Re: Io e il CW

              ..one shot
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              • #8
                Re: Io e il CW

                Originariamente inviato da SP/I4ZSQ Visualizza il messaggio
                ..one shot
                Confermo.
                Ricaricarla è un pò macchinoso, ma sparare a polvere nera è fantastico.
                Cris IZ0IEN
                http://www.technecom.it
                Founder of FOC - Frigo Operators Club
                Member of SOC #990 - Second Operator Class
                Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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                • #9
                  Re: Io e il CW

                  Originariamente inviato da IZ0IEN Visualizza il messaggio
                  Confermo.
                  Ricaricarla è un pò macchinoso, ma sparare a polvere nera è fantastico.
                  Mesci !

                  DX ! What else !?

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                  • #10
                    Re: Io e il CW

                    Basta che chi spara non sta nella piazzola del poligono vicino alla tua......

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                    • #11
                      Re: Io e il CW

                      In tema di contese e duelli storici sul tema chi ha inventato il codice Morse trovo anche interessante segnalare ( e nuovo per me) che la rivista Radcom (RSGB) di agosto 2018, alla pagina 27, riporta l'articolo Who invented Morse Code? a firma di G4OGW che ricorda che un accordo scritto tra Alfred Vail e suo fratello George Vail (famiglia benestante e finanziatrice il padre di Alfred) avrebbero condiviso i diritti e proventi finanziari con Samuel Morse a seguito della produzione e vendita di sistemi di telegrafi commerciali. Ma l'idea di Morse era quella di collegare un semplice numero alle migliaia di parole piu' usate, e quella idea si rivelo' non pratica ed a quel punto Alfred Vail suggerì il sistema a leva su e giu' per marcare piu' corti e piu' lunghi segnali per codificare lettere da qui il codice a punti e linee.

                      anche dal sito italiano: http://www.marenostrumrapallo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=136:s amuel-morse-alfred-vail&jjj=1532372069285

                      " Il Brevetto per il telegrafo elettromagnetico è assegnato il 20 Giugno 1840. La motivazione descrive entrambi i codici, ma il sistema di Vail si rivela molto più semplice da usare. Siamo giunti alla spiegazione del misterioso “falso storico”: Vail non riceverà alcun riconoscimento, perché il suo nome non compare sul brevetto. Nel 1837, la famiglia Vail aveva ceduto ufficialmente tutti i diritti delle scoperte a Morse. Probabilmente i Vail avevano soggezione del professore perché aveva 20 anni più di Alfred ed era una persona alquanto rinomata e stimata. Samuel Morse diventa ricco e famoso grazie al telegrafo, mentre Alfred Vail muore povero."....

                      stesse informazioni in:
                      http://www.radiomarconi.com/marconi/monoscopio/vail.html

                      ed i famossissimi archivi Smithsonian museum si veda l'immagine storica del telegrafo e del codice morse.
                      https://siarchives.si.edu/blog/forgotten-history-alfred-vail-and-samuel-morse.
                      Ultima modifica di IK4AUY; 23-07-18, 21:31.

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                      • #12
                        Re: Io e il CW

                        A quanto pare non esistono scoperte o invenzioni che sono esenti da contestazioni. Riscrivere la Storia sarebbe un'impresa troppo complessa, gli intrecci e i racconti ( anche se veritieri ) vanno spesso a scontarsi con le prove documentate ( di solito i brevetti ) e alla fine non esistono più certezze. La storia di Marconi è un esempio lampante, quelle di Yagi e di Windom ( per restare nell'ambito più vicino alla radio ), di Bell e via dicendo. La mia impressione è che molto spesso le scoperte sono il frutto di qualche collaborazione, più o meno palese e che alla fine la Storia ( che ha una pessima memoria..) si ricorda solo delle prove documentate. Per fortuna ancora non esistono rivendicazioni su chi ha scoperto la ruota, ma questo ha poca importanza... 73'
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                        • #13
                          Re: Io e il CW

                          Ecco cosa succede quando uno diventa famoso...
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                          • #14
                            Re: Io e il CW

                            Dopo ricerche approfondite pare assodato che Morse non sapesse neppure come si manipolava un tasto telegrafico, almeno non il tasto che aveva progettato Vail...
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                            • #15
                              Re: Io e il CW

                              Il CW è stato sicuramente un "sistema di comunicazione" (modulazione) interessante ed efficace agli albori della storia della radio. Poi, per ragioni "pratiche ed economiche", è stato amato anche dagli OM di tutto il mondo fino a quando ... è stato sostituito (sia dai civili sia dai militari) da altre modulazioni tecnicamente più preformanti. Oggi sono rimasti i nostalgici del CW. L'analisi obiettiva finisce qui. Da un lato capisco chi è un appassionato del CW, ma dall'altro non ho difficoltà a capire chi lo odia. L'odio per il CW è sicuramente nato, per molti OM, con la "barriera" costituita ad hoc per acquisire la patente da radioamatore; barriera che in Italia è stata "burocraticamente e non" estesa per un periodo di tempo superiore al necessario. Il "test del CW" è stato usato come una "prova di iniziazione" al radiantismo e come tutte le prove di iniziazione ... sono oggettivamente "infondate e ridicole". Misurare il "valore" di un OM dal suo CW è come misurare il valore di un soldato dalla sua forza fisica, tutti sappiamo che per un soldato contano non solo la forza ma anche il coraggio, l'astuzia, l'abilità nell'uso delle armi, etc. Va detto che il CW per la "tipologia e metodo" di comunicazione è più un forma di arte "semi-musicale" che una competenza tecnica vera: imparare la corrispondenza dei simboli (lettere, numeri, etc.) con la sequenza dei "punti" e delle "linee" è solo la parte minore del problema. Il "timbro" del CW è spesso personale e riconoscibile: quindi "soggettivo" cosa che non si può dire invece di molte altre modulazioni digitali. Bisogna ricordare però che il radioamatore nasce come uno sperimentatore tecnico proiettato al futuro e pertanto si differenzia molto dall'artista! Aggiungo poi che nello statuto del radioamatore è evidente il fatto che chi si appassiona alla radio si presuppone che sia tecnologicamente un progressista e non un "conservatore" senza dare a questi termini un valore positivo o negativo! Quindi oggi la passione per il CW, sebbene legittima, è un po' "anacronistica" e certo non perfettamente in linea con l'etica del radioamatore. Massimo rispetto per chi ama il CW ma il progresso va avanti inesorabilmente. Credo che non si possa negare che i modi digitali (sia per la voce, sia per i dati) abbiano superato di molto le possibilità in termini di rapporto S/N (e non solo) del CW vedere ad es.: http://i0naa.altervista.org/images/P...embre-2017.pdf

                              '73 IU6GWQ

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