Ciao lettori,
mi è capitato di demolire un finale per FM della ELENOS contenente fra l' altro un trasformatore da 5500 VA e altre cosette interessanti che non potevo lasciare lì. La parte più difficile è stata caricare tutto in macchina, solo il trasformatore pesava 45 Kg e per alloggiarlo senza problemi ho fatto fare un telaio da un artigiano che con una cinquantina di Euro ha messo insieme questo:
dopo averlo verniciato con zinco spray ho preso una lastra di alluminio da 1,5 mm e me la sono fatta tagliare a misura, poi ho fatto i buchi e li ho filettati in modo da avvitarla al telaio e ho cominciato a riempire la scatola così ottenuta:
il lato sinistro è il frontale (qui ancora smontato), con l' interruttore generale e tutta la parte a bassa tensione, mentre nel lato destro c'è quella ad alta tensione. Si nota l' elettrolitico da 8 uF della Siemens e il cablaggio con filo ad alto isolamento, il ponte è fissato alla parete, ho messo una coppia di fusibili sulla 220 nell' entrata entrata del trasformatore, una sul secondario (sono quelli sopra, su una basetta di vetronite) e una nella parete posteriore sull' uscita in continua in alta tensione.
In questa foto si vede sulla destra una fila di resistenze:
è il partitore resistivo che fa funzionare lo strumentino, in pratica 19 resistenze da un mega e 10 da 100K tutte in serie. Si preleva la tensione ai capi dell' ultima resistenza da 100K che termina sul negativo (sulla prima da 1M si collega il positivo) e in parallelo allo strumentino c'è un trimmer da 470K per la taratura fine, occorre però un amico che disponga di multimetro con sonda ad alto isolamento.
La grossa resistenza ceramica da 56 Ohm montata verticalmente è in serie al primario del trasformatore e serve a farlo partire lentamente, dopo due secondi scatta un relè da 30A che la mette in corto. Per gestire questo ritardo ho usato un timer con l' NE555 e questo è il disegno dello stampato lato componenti:
in questo modo all' accensione prima parte un led rosso, e dopo due secondi uno verde, che segnala la piena tensione pronta all' uso:
nel pannello posteriore vediamo in alto il connettore HN per il positivo dell' alta tensione e il BNC per il negativo (che è sollevato da massa da una resistenza da 470 Ohm, poi nell' interno del lineare c'è una ulteriore resistenza più bassa) che richiede un minore isolamento, più giù i fusibili sul primario del trasformatore, la presa della 220 e la vite di messa a terra, che è assolutamente indispensabile.
Bisogna ricordare che dentro questa scatola c'è una tensione che non è potenzialmente mortale, lo è SICURAMENTE, quindi bisogna prendere tutte le precauzioni del caso. Quando vi siete stufati di mettere del materiale isolante, mettetene ancora.
Alla fine la scatola supera i 50 Kg e per poterla maneggiare l' ho costruita su rotelle, inoltre le maniglie davanti e dietro sono abbastanza robuste per sollevarla in sicurezza.
Un altro alimentatore di caratteristiche simili è descritto qui: http://i4ewh.altervista.org/ShortWav...entatoreHT.htm ed è leggermente diverso nel circuito di ritardo, ma la sostanza non cambia molto. Lo scopo è sempre quello di reggere una valvola che si ciba di alta tensione, facendo l' alimentatore in una scatola separata è possibile costruire amplificatori diversi e provarli in maniera più economica, non escluso il vantaggio di poterli trasportare meglio.
Paolo I4EWH
mi è capitato di demolire un finale per FM della ELENOS contenente fra l' altro un trasformatore da 5500 VA e altre cosette interessanti che non potevo lasciare lì. La parte più difficile è stata caricare tutto in macchina, solo il trasformatore pesava 45 Kg e per alloggiarlo senza problemi ho fatto fare un telaio da un artigiano che con una cinquantina di Euro ha messo insieme questo:
dopo averlo verniciato con zinco spray ho preso una lastra di alluminio da 1,5 mm e me la sono fatta tagliare a misura, poi ho fatto i buchi e li ho filettati in modo da avvitarla al telaio e ho cominciato a riempire la scatola così ottenuta:
il lato sinistro è il frontale (qui ancora smontato), con l' interruttore generale e tutta la parte a bassa tensione, mentre nel lato destro c'è quella ad alta tensione. Si nota l' elettrolitico da 8 uF della Siemens e il cablaggio con filo ad alto isolamento, il ponte è fissato alla parete, ho messo una coppia di fusibili sulla 220 nell' entrata entrata del trasformatore, una sul secondario (sono quelli sopra, su una basetta di vetronite) e una nella parete posteriore sull' uscita in continua in alta tensione.
In questa foto si vede sulla destra una fila di resistenze:
è il partitore resistivo che fa funzionare lo strumentino, in pratica 19 resistenze da un mega e 10 da 100K tutte in serie. Si preleva la tensione ai capi dell' ultima resistenza da 100K che termina sul negativo (sulla prima da 1M si collega il positivo) e in parallelo allo strumentino c'è un trimmer da 470K per la taratura fine, occorre però un amico che disponga di multimetro con sonda ad alto isolamento.
La grossa resistenza ceramica da 56 Ohm montata verticalmente è in serie al primario del trasformatore e serve a farlo partire lentamente, dopo due secondi scatta un relè da 30A che la mette in corto. Per gestire questo ritardo ho usato un timer con l' NE555 e questo è il disegno dello stampato lato componenti:
in questo modo all' accensione prima parte un led rosso, e dopo due secondi uno verde, che segnala la piena tensione pronta all' uso:
nel pannello posteriore vediamo in alto il connettore HN per il positivo dell' alta tensione e il BNC per il negativo (che è sollevato da massa da una resistenza da 470 Ohm, poi nell' interno del lineare c'è una ulteriore resistenza più bassa) che richiede un minore isolamento, più giù i fusibili sul primario del trasformatore, la presa della 220 e la vite di messa a terra, che è assolutamente indispensabile.
Bisogna ricordare che dentro questa scatola c'è una tensione che non è potenzialmente mortale, lo è SICURAMENTE, quindi bisogna prendere tutte le precauzioni del caso. Quando vi siete stufati di mettere del materiale isolante, mettetene ancora.
Alla fine la scatola supera i 50 Kg e per poterla maneggiare l' ho costruita su rotelle, inoltre le maniglie davanti e dietro sono abbastanza robuste per sollevarla in sicurezza.
Un altro alimentatore di caratteristiche simili è descritto qui: http://i4ewh.altervista.org/ShortWav...entatoreHT.htm ed è leggermente diverso nel circuito di ritardo, ma la sostanza non cambia molto. Lo scopo è sempre quello di reggere una valvola che si ciba di alta tensione, facendo l' alimentatore in una scatola separata è possibile costruire amplificatori diversi e provarli in maniera più economica, non escluso il vantaggio di poterli trasportare meglio.
Paolo I4EWH
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