AGC MARK II
Se anche voi siete possessori di un apparato un po' obsoleto e per cercare di minimizzare il noise ed estrapolare i piccolissimi segnali DX nelle bande basse adottate il metodo della inversione dei ruoli ( AF/RF ), vi sarete accorti di come l' AGC dell'apparato perde quasi completamente la sua funzione limitatrice e allorchè si presenta sulla frequenza della stazione DX che sta lavorando in split lo sprovveduto di turno con un bel tune-up del lineare o sparacchiando una serie di VVV o peggio ancora lanciandosi in affannose chiamate seguite immancabilmente da rabbiose risposte dai tanti poliziotti dell'etere, la conseguenza inevitabile va dal salto sulla sedia ( se siete sui 40 metri ), fino al perforamento del timpano se siete sui 160. D'altronde è praticamente impossibile estrapolare dal noise piccolissimi segnali senza intervenire sul RF gain, logicamente compensando poi con l' AF gain... Stanco di questa manfrina in concomitanza della spedizione di TX0T mi sono messo in cerca di una soluzione. Dopo aver analizzato una dozzina di circuiti in internet destinati ad essere interposti tra il demodulatore e la bassa frequenza mi sono ricordato di alcuni esperimenti che avevo fatto una quarantina di anni fa relativi a un filtro passivo per il CW con annesso limitatore ( altrimenti detto 'clipper' ) da inserire fra l'uscita Phones dell'apparato e le cuffie. Spolverando i vecchi ricordi ho cercato di ricostruire la sola parte 'clipper' , andando a rovistare negli scaffali delle cose da non buttare per via che 'non si sa mai' ed ecco cosa ne è uscito. Essendo un circuito passivo è chiaro che si lavora in perdita, ma normalmente il guadagno dell' amplificatore di bassa frequenza degli apparati è in grado di supplire alla necessità senza dover fare ricorso ad uno stadio di amplificazione aggiunto dopo il nostro clipper. L'azione combinata dei tre potenziometri va fatta con accuratezza sul campo ( cercando segnali deboli e sperando che arrivi qualche sprovveduto in grado di far volare lo Smeter dell'apparato oltre il 9...) naturalmente dopo aver cercato di regolare RF gain e AF gain per un livello di ascolto ottimale. Se ben regolato, l'ascolto in cuffia sarà ancora gradevole: nessuna distorsione sui segnali bassi e minima distorsione sui segnali forti che saranno attenuati al punto da non creare più rischi per i timpani e per il sistema nervoso. La presenza dell' interruttore che esclude i diodi serve a verificare la corretta taratura del clipper, mentre l'altro esclude del tutto il nostro aggeggio, ripristinando i livelli di audio tipici dell'apparato ( per gli amanti dei QSO in fonia o per operazioni diverse, ad esempio nei contest o quando a pilotare il pile up siamo noi ). Una nota relativa ai due trasformatori: dovendo alzare l'impedenza dai pochi Ohm dell' uscita-cuffie dell'apparato ai tremila o più Ohm necessari a far entrare in funzione i nostri diodi e non avendo più sotto mano qualche vecchio trasformatore di uscita valvolare, ho fatto ricorso a un paio di trasformatori di rete recuperati da vecchi alimentatori-caricabatterie per telefoni cellulari che svolgono sufficentemente bene il loro compito. Il condensatore in parallelo al primario del trasformatore di uscita ve lo cercate sperimentalmente per togliere un po' di toni alti non indispensabili all'ascolto ( fra 5 nF e 47 nF ). Probabilmente questa mia 'soluzione' farà storgere il naso a più di un OM, resto quindi in attesa di una proposta alternativa migliore e non troppo complessa e includo anche una foto della mia realizzazione appena terminata, prima di distruggerla definitivamente ( per rifarla in bella copia !! ). 73'
Se anche voi siete possessori di un apparato un po' obsoleto e per cercare di minimizzare il noise ed estrapolare i piccolissimi segnali DX nelle bande basse adottate il metodo della inversione dei ruoli ( AF/RF ), vi sarete accorti di come l' AGC dell'apparato perde quasi completamente la sua funzione limitatrice e allorchè si presenta sulla frequenza della stazione DX che sta lavorando in split lo sprovveduto di turno con un bel tune-up del lineare o sparacchiando una serie di VVV o peggio ancora lanciandosi in affannose chiamate seguite immancabilmente da rabbiose risposte dai tanti poliziotti dell'etere, la conseguenza inevitabile va dal salto sulla sedia ( se siete sui 40 metri ), fino al perforamento del timpano se siete sui 160. D'altronde è praticamente impossibile estrapolare dal noise piccolissimi segnali senza intervenire sul RF gain, logicamente compensando poi con l' AF gain... Stanco di questa manfrina in concomitanza della spedizione di TX0T mi sono messo in cerca di una soluzione. Dopo aver analizzato una dozzina di circuiti in internet destinati ad essere interposti tra il demodulatore e la bassa frequenza mi sono ricordato di alcuni esperimenti che avevo fatto una quarantina di anni fa relativi a un filtro passivo per il CW con annesso limitatore ( altrimenti detto 'clipper' ) da inserire fra l'uscita Phones dell'apparato e le cuffie. Spolverando i vecchi ricordi ho cercato di ricostruire la sola parte 'clipper' , andando a rovistare negli scaffali delle cose da non buttare per via che 'non si sa mai' ed ecco cosa ne è uscito. Essendo un circuito passivo è chiaro che si lavora in perdita, ma normalmente il guadagno dell' amplificatore di bassa frequenza degli apparati è in grado di supplire alla necessità senza dover fare ricorso ad uno stadio di amplificazione aggiunto dopo il nostro clipper. L'azione combinata dei tre potenziometri va fatta con accuratezza sul campo ( cercando segnali deboli e sperando che arrivi qualche sprovveduto in grado di far volare lo Smeter dell'apparato oltre il 9...) naturalmente dopo aver cercato di regolare RF gain e AF gain per un livello di ascolto ottimale. Se ben regolato, l'ascolto in cuffia sarà ancora gradevole: nessuna distorsione sui segnali bassi e minima distorsione sui segnali forti che saranno attenuati al punto da non creare più rischi per i timpani e per il sistema nervoso. La presenza dell' interruttore che esclude i diodi serve a verificare la corretta taratura del clipper, mentre l'altro esclude del tutto il nostro aggeggio, ripristinando i livelli di audio tipici dell'apparato ( per gli amanti dei QSO in fonia o per operazioni diverse, ad esempio nei contest o quando a pilotare il pile up siamo noi ). Una nota relativa ai due trasformatori: dovendo alzare l'impedenza dai pochi Ohm dell' uscita-cuffie dell'apparato ai tremila o più Ohm necessari a far entrare in funzione i nostri diodi e non avendo più sotto mano qualche vecchio trasformatore di uscita valvolare, ho fatto ricorso a un paio di trasformatori di rete recuperati da vecchi alimentatori-caricabatterie per telefoni cellulari che svolgono sufficentemente bene il loro compito. Il condensatore in parallelo al primario del trasformatore di uscita ve lo cercate sperimentalmente per togliere un po' di toni alti non indispensabili all'ascolto ( fra 5 nF e 47 nF ). Probabilmente questa mia 'soluzione' farà storgere il naso a più di un OM, resto quindi in attesa di una proposta alternativa migliore e non troppo complessa e includo anche una foto della mia realizzazione appena terminata, prima di distruggerla definitivamente ( per rifarla in bella copia !! ). 73'