AGGIORNAMENTO ELENCO MODIFICHE - BLU: AL 3 SETTEMBRE 2008
AGGIORNAMENTO ELENCO MODIFICHE - ROSSO: AL 30 AGOSTO 2008
Carissimi,
Questa comunicazione e’ il seguito della mia discussione su arifidenza dal titolo:
per chi non l’ha letta la suggerisco come introduzione a questa comunicazione:
http://www.arifidenza.it/Forumom/top...TOPIC_ID=69701
Qui di seguito sono riportati gli elenchi delle modifiche suggerite e pronte per alcuni apparati. Sto’ elaborando modifiche per un’addizionale elenco di circa 20 altri apparati, alcune da passare da schizzo cartaceo a disegno elettronico ed altre da studiare.
Potete fermarvi alle tabelle ma se la vostra curiosita’ o l’interesse vi spronano a proseguire siete i benvenuti nella lettura dell’introduzione storica e tecnica delle modifiche ed una sorvolata stringata sui NEMICI INTERNI ED ESTERNI dei nostri apparati. Questa ultima parte puo’ essere utile anche per i cosidetti “pigiabottoni” o a coloro che non apprezzano l’idea di “smanettamento”, sono note che possono risultare utili nella selezione di un novo apparato o come meglio controllarlo... ma vi e' anche una utilita' per comprendere quali potrebbero essere i benefici dell'avventura di smanettamento.
ICOM:
*IC756PRO [/COLOR]
NOTA: Come e' rilevabile, per l'IC756 PRO e' riportato un Amplificatoe IF addizionale. Il PRO, a differenza del precedente e dei successivi, ha il secondo mixer come il primo, formato da quattro JFET. L'amplificatore addizionale, che ha il compito di buffer e con un gudagno intorno a 1 o 2 dB, e' consigliato quale terminatore del mixer rispetto allo stadio successivo che e' formato dal roofing filter della seconda IF. I filtri a quarzo e monolitici presentano dei carichi variabili ai mixer rendendoli non performanti per quanto riguarda l'intermodulazione (IMD). Ilcompito dell'amplificatore addizionale e' quello di ben terminare il mixer separandolo dal filtro.
KENWOOD:
YAESU:
VARI:
Le modifiche sono “SUGGERITE” a coloro che desiderano sperimentarle e che hanno l’esperienza del saldatore e di autocostruzione e sono DISPOSTI AL RISCHIO. Chi non e’ in grado di effettuarle ma non ha paura a spalancare i coperchi ... puo’ guardarsi intorno e sono sicuro che vi sono amici in grado e ben disposti a portare avanti un tale progetto... s’intende che bisogna fidarsi anche degli amici, oltre che di se stessi e di qualcun altro.... hi
E’ importante ricordare che l’applicazione di tali suggerimenti di modifica e’ a totale rischio dell’utilizzatore, sia come funzionamento e sia come possibilita’ di danno; questo e’ anche parte del rischio della sperimentazione radiantistica e dell’autocostruzione.
Le modifiche suggerite sono, diciamo, uniche e non semplici come quelle dell’allargamento di banda o della sostituzione dei diodi PIN o dell’aggiunta del roofing filter INRAD. Alcune sono gia’ state applicate a diversi apparati con risultati piu’ che soddisfacenti per gli utilizzatori “regalando” a questi apparati piu’ performanti ed ovviando all’acquisto di una nuova apparecchiatura. Per le modifche non ancora applicate puo’ essere necessario effettuare delle misure o lavoro addizionale.
Nella sopra menzionata discussione abbiamo letto i vari commenti dei lettori alcuni favorevoli, altri da indecisi ed altri ancora sfavorevoli ad un’azione di smanettamento degli apparati. Hanno tutti ragione ma... non esiste alcun veto da parte di nessuno se il proprietario di un apparato desidera aprirlo e smanettarlo come a lui piace ... fa parte della vita radiantistica. Pensiamo a quanti, nell’acquisto di apparati usati, hanno gia’ preso delle fregature dovute al solo scacciavitamento del precedente proprietario ma senza alcun beneficio?
In via diretta ho ricevuto un buon numero di messaggi di interesse ai progetti di modifica.
Per comprendere meglio la potenziale importanza dell’idea del progetto di modifiche di apparati commerciali analizziamo alcuni problemi che questi apparati posseggono, chi piu’ e chi meno.
CHE COSA E’ UN RICEVITORE PERFETTO?
E’ un apparato che:
1) riceve un desiderato segnale, e
2) rigetta tutti i segnali indesiderati
E’ chiaro che da tale definizione e’ evidente che un progetto di un ricevitore dipende profondamente dalla natura di ambedue i segnali desiderati e di quelli indesiderati.
I progetti commerciali odierni sono generalmente per impieghi generali ed a copertura continua, non specifici per i radioamatori, ma contengono dei circuiti specializzati e dei sottosistemi selezionati dai progettisti e non dagli utilizzatori. In precedenza i nostri apparati commerciali erano specializzati per l’impiego radiantistico e la copertura delle sole e singole gamme radioamatoriali ... in poche parole ... sono diversi.
I NEMICI INTERNI DEI RICEVITORI
Sono misurabili e rilevabili senza antenna e con terminazione da 50 ohm all’ingresso.
1) Rumore (Noise)
2) Segnali generati internamente al ricevitore (Birdies - Spurie)
Per quanto riguarda il rumore di un apparato e’ formato da molti fattori, in particolare dai componenti attivi ma anche da quelli passivi e da come i circuiti sono definiti e dall’architettura (misto digitale – analogico). Le modifiche suggerite possono apportare qualche beneficio o meno, ad esempio puo’ risultare interessante la sostituzione di un mixer “rumoroso” (NF dai 6 ai 12dB) con un H-Mode, che ha di base un NF intorno ai 5dB. Rilevabile riduzione puo’ venire anche dalla sostituzione di vecchi Dual Gate Mosfet con piu’ moderni semiconduttori, passando dai 4-5dB di rumore caratteristico dei primi a 1 o 2dB, od anche meno, per i secondi. Il rumore dello stadio sara’ caratterizzato dalla configurazione del circuito stesso, adattamento o disadattamento delle impedenze, correnti, guadagno e quanto altro.
Relativamente alle spurie, forse non si riesce a fare granche’. Se si ottiene una riduzione del rumore generale del ricevitore e’ possibile trovare un aumento del numero di birdies perche’ una parte di queste erano prima nascoste sotto il rumore. Cio’ e’ pero’ indice di miglioramento ottenuto.
I NEMICI ESTERNI DEI RICEVITORI
Qui c’e’ da sbizzarrirsi ....
Possiamo dividere in due aree la definizione operativa ambientale di un ricevitore:
1) L’ambiente esterno in cui si trova l’apparato: a) Compattibilita’ elettromagnetica (EMC / RFI)
b) Vibrazioni e shock
c) Temperatura
d) Protezione dall’Umidita’
e) Alimentatore esterno.
2) Risposta ai segnali spuri.
Questo e’ quello che generalmente viene messo piu’ in luce ed e’ cio’ che avviene quando colleghiamo un’antenna al bocchettone d’ingresso del nostro ricevitore.
La risposta di un ricevitore alle spurie e’ come lo stesso risponde alla ricezione di un segnale su una frequenza non desiderata. Questo dipende dall’architettura del ricevitore stesso. Di base e’ il principale problema della non linearita’ dei mixer, lo stadio piu’ critico dei ricevitori ... sino ad ieri, prima dell’introduzione dell’H-Mode Mixer.
a) Distorsione Armonica della RF
b) Gamma Dinamica IMD3 e Intercept Point
c) Reiezione dell’immagine a meta’ IF, Immagine ed IF
d) Risposta alle spurie dell’oscillatore locale,
e) Gamma Dinamica dovuta al Rumore di Phase (Reciprocal Mixing) degli oscillatori e
f) Blocking (saturazione di stadi)
g) Controllo AGC
1) solo analogico
2) DSP e AGC digitale
3) Assieme degli AGC analogico e digitale
h) Conversione digitale dei segnali in banda base o IF bassa frequenza (DSP + ADC e DAC)
Guardando a questo elenco, s’intende parziale, c’e’ da mettersi le mani nei capelli....
Sull’elenco 1) non credo ci sia molto da fare, anche perche’ e’ specifico dell’ambiente in cui si trova e viene utilizzato l’apparato... lo shack e dintorni.
Guardando all’elenco 2), certamente si puo’ migliorare la gamma Dinamica e la IP3 in b), con qualche possibile positivo riflesso su a) Distorsione armonica.
Puo’ capitare il caso che apparati famosi possano non beneficiare, come uno si aspetta, dalla sostituzione dei mixer in quanto hanno dei pessimi oscillatori in relazione al rumore di fase e spurie... Ritengo, magari errando, che se certi risultati non eclatanti delle modifiche sono solo o principalmente il risultato del reciprocal mixing e non la somma di questo e delle non linearita’ dei mixer, abbiamo gia’ ottenuto un beneficio.
Di normale si va a leggere i dati caratteristici di un apparato come fornito dai costruttori e ci si fida... ma, quando possibile, si va a compararli con i risultati delle misure effettuate dalla ARRL (vedi QST) o da Peter Hart, G3SJX, pubblicate su RadCom (RSGB) o dal nostro Rinaldo Briatta, I1UW, pubblicate su RKE Elettronica o di quelle che si rintracciano in internet ... risultati magari un po’ o molto diversi e contrastanti tra di loro ... e poi, non possiamo dimenticarci dei commenti degli utilizzatori che possono essere come l’arcobaleno... senza trascurare i commenti dei “poeti”....hi
Qualcuno potrebbe pensare di cambiare hobby e magari darsi alla pesca..ma c ‘e’ il pericolo di annegare... oppure... darsi alla caccia... ma c’e’ il pericolo di cadere da un albero o beccarsi una fucilata... o darsi al ciclismo, ma c’e’ il pericolo di cadere sulla strada o venire investiti da un’auto o moto.... Conviene rimanere radioamatori...forse...!!!
In mezzo a questa confusione ognuno dovrebbe scegliere il proprio apparato alla maniera simile a quella di prendere moglie ... ascoltando si le campane ma prendere quello che per se stessi “suona bene o piace” ... poi lo si puo’ sempre cambiare ... la XYL non sempre..hi. Certamente gli utilizzatori hanno esigente e prerequisiti diversi per un apparato se questi operano per l’ascolto di segnali al livello di rumore dell’apparato o sono soliti ad effettuare i collegamenti con segnali S 9.
Per chi ha degli apparati ritenuti oramai da surplus o rottamato o meno performanti dei piu’ recenti gridi tecnologici .... e per chi puo’ e vuole .. perche’ non provare a “smanettare” uno di questi ricevitori (rtx) e vedere se ci sono delle possibilita’ di renderli piu’ performanti o almeno in linea con gli ultimi gridi odierni?
Visto che la criticita’ pricipale dei nostri apparati e’ quella associata ai mixer, perche’ non guardare come sostituto all’H-Mode Mixer, sviluppato ad inizio anni 90 da Colin Horrabin, G3SBI, che, grazie alla sua idea, ha tolto il mixer dagli stadi critici di un ricevitore .. successivamente reso semplificato e riproducibile nel 1998 da un certo I7SWX, grazie all’impiego di Fast Bus Switch digitali, tipo l’oramai famoso FST3125, e dalla versione a 2 trasformatori autocostriti, rispetto a quella a 3 trasformatori commerciali, meno costosa ma non molto diversa in funzionalita’. Oggi l’H-Mode Mixer e’ stato “ammodernato” con l’impiego dello switch analogico FSA3157.
Dopo le prime applicazioni sperimentali dell’H-Mode Mixer come oggetto fine a se stesso o di un nuovo progetto di autocostruzione ad alta funzionalita’, mi sono chiesto...”perche’ non sostituire i mixer dei vari apparati commerciali per vedere se ne risultava un beneficio o meno? ... fu cosi’ che smanettai il mio IC751 ... e poi cercai di trovare, in tutto il mondo, “avventurieri del saldatore” disposti ad effettuare simili smanettamenti in altri apparati ... un po’ li ho trovati riportando risultati strumentali alquanto importanti ma anche non da meno quelli “ad orecchio”, che sono la prova di fuoco da parte dell’utilizzatore esigente.
Ho cominciato cosi’ a studiare gli schemi di molti apparati, che poi sono tutti molto simili, e, quindi, e’ possibile applicare una modifica ad un apparato e, voila’, la stessa puo’ essere inserita in vari altri. Certamente ci sono anche delle modifiche dove e’ importante prestare piu’ attenzione, in particolare quando si opera con apparati aventi componenti del tipo SMD (Surface Mounted Device).
Il mio amico Stefan, LZ1OV, sta lavorando alla progettazione dei vari circuiti stampati:
1) mixer standardizzato
2) amplificatore post-mixer standardizzato
3) circuito di riduzione rumore PSU per i VCO
Il mixer standardizzato e’ studiato circuitalmente in modo da potersi adattare alle esigenze di modifica di quasi tutti gli apparati. Prevede l’utilizzo del FSA3157, come commutatore, il 74LVC2G86 come squadratore e il JFET MMBFJ310 (smd) come eventuale buffer per adattare l’impedenza d’ingresso del mixer al circuito che lo precede. Il PCB avra’ uno schermo protettivo metallico.
L’amplificatore post-mixer prevede uno o due JFET MMBFJ310 e verra’ utilizzato in quelle modifiche dove l’inserimento del nuovo mixer puo’ produrre una riduzione del guadagno dello stadio rispetto all’originale. Anche questo prevede l’eventuale stadio addizionale di buffer per adattamento dell’impedenza tra mixer e stadio precedente. In particolare, tale amplificatore verra’ applicato nel punto piu’ idoneo per la redistribuzione dei guadagni. Ad esempio, nel FT1000 viene inserito tra il roofing filter ed il banco dei filtri a quarzo della seconda IF, a 8.25MHz. Questa soluzione, oltre che a reintegrare il guadagno mancante, permettera’ di meglio terminare l’uscita e l’ingresso dei filtri. Anche questo circuito ha la schermatura.
Il circuito di riduzione del rumore di un PSU verra’ inserito, quando possibile, nella linea di alimentazione dei VCO per diminuire il ripple presente sulla stessa, con la possibilita’ di riduzione del phase noise degli stessi.
Entro fine settembre potrebbe essere possibile la disponibilita’ dei vari kit per i vari apparati, comprendenti il PCB e tutti i componenti necessari per la specifica modifica.
Tutti i componenti sono SMD onde ottenere un ingombro minore dell’assieme.
Per alcuni apparati sono previste le modifiche per piu’ mixer, oltre alla sostituzione di alcuni DG Mosfet e la modifica della polarizzazione di alcuni amplificatori o buffer RF o IF.
La modifica primaria da applicare e’ la sostituzione del secondo mixer, che e’ lo stadio che per primo deve rispondere a forti segnali amplificati dal front end e che quindi per primo va in saturazione, generando intermodulazione. In caso di successivi miglioramenti da implementare, si puo’ passare alla modifica del primo mixer ed eventualmente anche quella del terzo. Quest’ultimo e’ particolarmente prioritario per l’IC751, essendo tale mixer formato da un DGM.
Gli ICOM hanno il secondo mixer il piu’ facile da modificare, essendo l’originale un semplice mixer a diodi. Gli altri costruttori hanno generalmente dei mixer attivi a JFET che richiedono un po’ piu’ di elaborazione circuitale. Lo stesso e’ per il primo mixer di tutti gli apparati.
L’elenco delle modifiche studiate verra’ aggiornato ogni qualvolta avro’ terminato lo schema della soluzione consigliata per un richiesto apparato.
Gli interessati sono pregati di contattarmi direttamente al mio indirizzo e-mail.
Mi auguro che questa lungaggine sia stata comprensibile ed utile.
73
Gian
I7SWX, F5VGU, W1-I7SWX, CE3-I7SWX
I QRP #571 ; G-QRP #10241 ; JARL-QRP #773
Ruolo d'Onore ARI # 387
i7swx@yahoo.com
www.qsl.net/i7swx
SWL I1-10089; ex I1SWX, I5SWX, I2SWX, I0SWX
Presidente
ARI - Sezione di Cassano delle Murge BA 70.10
Rappresentante in Italia:
del G-QRP Club (UK)
per i SoftRock Kits (SDR KB9YIG)
http://aricassanomurge.altervista.org/
Stazione Club: IQ7MU
I-QRP # 669 ; G-QRP # 11827
Stazioni Speciali: II7JP ; II7PAX
Diploma Parco dell'Alta Murgia
Ascolto e Dimentico
Vedo e Ricordo
Faccio e Comprendo
AGGIORNAMENTO ELENCO MODIFICHE - ROSSO: AL 30 AGOSTO 2008
Carissimi,
Questa comunicazione e’ il seguito della mia discussione su arifidenza dal titolo:
“Non abbiate paura, aprite anzi spalancate ...” o meglio
“Non abbiate paura, aprite anzi spalancate i coperchi
dei vostri apparati commerciali alle modifiche!”
dei vostri apparati commerciali alle modifiche!”
per chi non l’ha letta la suggerisco come introduzione a questa comunicazione:
http://www.arifidenza.it/Forumom/top...TOPIC_ID=69701
Qui di seguito sono riportati gli elenchi delle modifiche suggerite e pronte per alcuni apparati. Sto’ elaborando modifiche per un’addizionale elenco di circa 20 altri apparati, alcune da passare da schizzo cartaceo a disegno elettronico ed altre da studiare.
Potete fermarvi alle tabelle ma se la vostra curiosita’ o l’interesse vi spronano a proseguire siete i benvenuti nella lettura dell’introduzione storica e tecnica delle modifiche ed una sorvolata stringata sui NEMICI INTERNI ED ESTERNI dei nostri apparati. Questa ultima parte puo’ essere utile anche per i cosidetti “pigiabottoni” o a coloro che non apprezzano l’idea di “smanettamento”, sono note che possono risultare utili nella selezione di un novo apparato o come meglio controllarlo... ma vi e' anche una utilita' per comprendere quali potrebbero essere i benefici dell'avventura di smanettamento.
ICOM:
*IC756PRO [/COLOR]
NOTA: Come e' rilevabile, per l'IC756 PRO e' riportato un Amplificatoe IF addizionale. Il PRO, a differenza del precedente e dei successivi, ha il secondo mixer come il primo, formato da quattro JFET. L'amplificatore addizionale, che ha il compito di buffer e con un gudagno intorno a 1 o 2 dB, e' consigliato quale terminatore del mixer rispetto allo stadio successivo che e' formato dal roofing filter della seconda IF. I filtri a quarzo e monolitici presentano dei carichi variabili ai mixer rendendoli non performanti per quanto riguarda l'intermodulazione (IMD). Ilcompito dell'amplificatore addizionale e' quello di ben terminare il mixer separandolo dal filtro.
KENWOOD:
YAESU:
VARI:
Le modifiche sono “SUGGERITE” a coloro che desiderano sperimentarle e che hanno l’esperienza del saldatore e di autocostruzione e sono DISPOSTI AL RISCHIO. Chi non e’ in grado di effettuarle ma non ha paura a spalancare i coperchi ... puo’ guardarsi intorno e sono sicuro che vi sono amici in grado e ben disposti a portare avanti un tale progetto... s’intende che bisogna fidarsi anche degli amici, oltre che di se stessi e di qualcun altro.... hi
E’ importante ricordare che l’applicazione di tali suggerimenti di modifica e’ a totale rischio dell’utilizzatore, sia come funzionamento e sia come possibilita’ di danno; questo e’ anche parte del rischio della sperimentazione radiantistica e dell’autocostruzione.
Le modifiche suggerite sono, diciamo, uniche e non semplici come quelle dell’allargamento di banda o della sostituzione dei diodi PIN o dell’aggiunta del roofing filter INRAD. Alcune sono gia’ state applicate a diversi apparati con risultati piu’ che soddisfacenti per gli utilizzatori “regalando” a questi apparati piu’ performanti ed ovviando all’acquisto di una nuova apparecchiatura. Per le modifche non ancora applicate puo’ essere necessario effettuare delle misure o lavoro addizionale.
Nella sopra menzionata discussione abbiamo letto i vari commenti dei lettori alcuni favorevoli, altri da indecisi ed altri ancora sfavorevoli ad un’azione di smanettamento degli apparati. Hanno tutti ragione ma... non esiste alcun veto da parte di nessuno se il proprietario di un apparato desidera aprirlo e smanettarlo come a lui piace ... fa parte della vita radiantistica. Pensiamo a quanti, nell’acquisto di apparati usati, hanno gia’ preso delle fregature dovute al solo scacciavitamento del precedente proprietario ma senza alcun beneficio?
In via diretta ho ricevuto un buon numero di messaggi di interesse ai progetti di modifica.
Per comprendere meglio la potenziale importanza dell’idea del progetto di modifiche di apparati commerciali analizziamo alcuni problemi che questi apparati posseggono, chi piu’ e chi meno.
CHE COSA E’ UN RICEVITORE PERFETTO?
E’ un apparato che:
1) riceve un desiderato segnale, e
2) rigetta tutti i segnali indesiderati
E’ chiaro che da tale definizione e’ evidente che un progetto di un ricevitore dipende profondamente dalla natura di ambedue i segnali desiderati e di quelli indesiderati.
I progetti commerciali odierni sono generalmente per impieghi generali ed a copertura continua, non specifici per i radioamatori, ma contengono dei circuiti specializzati e dei sottosistemi selezionati dai progettisti e non dagli utilizzatori. In precedenza i nostri apparati commerciali erano specializzati per l’impiego radiantistico e la copertura delle sole e singole gamme radioamatoriali ... in poche parole ... sono diversi.
I NEMICI INTERNI DEI RICEVITORI
Sono misurabili e rilevabili senza antenna e con terminazione da 50 ohm all’ingresso.
1) Rumore (Noise)
2) Segnali generati internamente al ricevitore (Birdies - Spurie)
Per quanto riguarda il rumore di un apparato e’ formato da molti fattori, in particolare dai componenti attivi ma anche da quelli passivi e da come i circuiti sono definiti e dall’architettura (misto digitale – analogico). Le modifiche suggerite possono apportare qualche beneficio o meno, ad esempio puo’ risultare interessante la sostituzione di un mixer “rumoroso” (NF dai 6 ai 12dB) con un H-Mode, che ha di base un NF intorno ai 5dB. Rilevabile riduzione puo’ venire anche dalla sostituzione di vecchi Dual Gate Mosfet con piu’ moderni semiconduttori, passando dai 4-5dB di rumore caratteristico dei primi a 1 o 2dB, od anche meno, per i secondi. Il rumore dello stadio sara’ caratterizzato dalla configurazione del circuito stesso, adattamento o disadattamento delle impedenze, correnti, guadagno e quanto altro.
Relativamente alle spurie, forse non si riesce a fare granche’. Se si ottiene una riduzione del rumore generale del ricevitore e’ possibile trovare un aumento del numero di birdies perche’ una parte di queste erano prima nascoste sotto il rumore. Cio’ e’ pero’ indice di miglioramento ottenuto.
I NEMICI ESTERNI DEI RICEVITORI
Qui c’e’ da sbizzarrirsi ....
Possiamo dividere in due aree la definizione operativa ambientale di un ricevitore:
1) L’ambiente esterno in cui si trova l’apparato: a) Compattibilita’ elettromagnetica (EMC / RFI)
b) Vibrazioni e shock
c) Temperatura
d) Protezione dall’Umidita’
e) Alimentatore esterno.
2) Risposta ai segnali spuri.
Questo e’ quello che generalmente viene messo piu’ in luce ed e’ cio’ che avviene quando colleghiamo un’antenna al bocchettone d’ingresso del nostro ricevitore.
La risposta di un ricevitore alle spurie e’ come lo stesso risponde alla ricezione di un segnale su una frequenza non desiderata. Questo dipende dall’architettura del ricevitore stesso. Di base e’ il principale problema della non linearita’ dei mixer, lo stadio piu’ critico dei ricevitori ... sino ad ieri, prima dell’introduzione dell’H-Mode Mixer.
a) Distorsione Armonica della RF
b) Gamma Dinamica IMD3 e Intercept Point
c) Reiezione dell’immagine a meta’ IF, Immagine ed IF
d) Risposta alle spurie dell’oscillatore locale,
e) Gamma Dinamica dovuta al Rumore di Phase (Reciprocal Mixing) degli oscillatori e
f) Blocking (saturazione di stadi)
g) Controllo AGC
1) solo analogico
2) DSP e AGC digitale
3) Assieme degli AGC analogico e digitale
h) Conversione digitale dei segnali in banda base o IF bassa frequenza (DSP + ADC e DAC)
Guardando a questo elenco, s’intende parziale, c’e’ da mettersi le mani nei capelli....
Sull’elenco 1) non credo ci sia molto da fare, anche perche’ e’ specifico dell’ambiente in cui si trova e viene utilizzato l’apparato... lo shack e dintorni.
Guardando all’elenco 2), certamente si puo’ migliorare la gamma Dinamica e la IP3 in b), con qualche possibile positivo riflesso su a) Distorsione armonica.
Puo’ capitare il caso che apparati famosi possano non beneficiare, come uno si aspetta, dalla sostituzione dei mixer in quanto hanno dei pessimi oscillatori in relazione al rumore di fase e spurie... Ritengo, magari errando, che se certi risultati non eclatanti delle modifiche sono solo o principalmente il risultato del reciprocal mixing e non la somma di questo e delle non linearita’ dei mixer, abbiamo gia’ ottenuto un beneficio.
Di normale si va a leggere i dati caratteristici di un apparato come fornito dai costruttori e ci si fida... ma, quando possibile, si va a compararli con i risultati delle misure effettuate dalla ARRL (vedi QST) o da Peter Hart, G3SJX, pubblicate su RadCom (RSGB) o dal nostro Rinaldo Briatta, I1UW, pubblicate su RKE Elettronica o di quelle che si rintracciano in internet ... risultati magari un po’ o molto diversi e contrastanti tra di loro ... e poi, non possiamo dimenticarci dei commenti degli utilizzatori che possono essere come l’arcobaleno... senza trascurare i commenti dei “poeti”....hi
Qualcuno potrebbe pensare di cambiare hobby e magari darsi alla pesca..ma c ‘e’ il pericolo di annegare... oppure... darsi alla caccia... ma c’e’ il pericolo di cadere da un albero o beccarsi una fucilata... o darsi al ciclismo, ma c’e’ il pericolo di cadere sulla strada o venire investiti da un’auto o moto.... Conviene rimanere radioamatori...forse...!!!
In mezzo a questa confusione ognuno dovrebbe scegliere il proprio apparato alla maniera simile a quella di prendere moglie ... ascoltando si le campane ma prendere quello che per se stessi “suona bene o piace” ... poi lo si puo’ sempre cambiare ... la XYL non sempre..hi. Certamente gli utilizzatori hanno esigente e prerequisiti diversi per un apparato se questi operano per l’ascolto di segnali al livello di rumore dell’apparato o sono soliti ad effettuare i collegamenti con segnali S 9.
Per chi ha degli apparati ritenuti oramai da surplus o rottamato o meno performanti dei piu’ recenti gridi tecnologici .... e per chi puo’ e vuole .. perche’ non provare a “smanettare” uno di questi ricevitori (rtx) e vedere se ci sono delle possibilita’ di renderli piu’ performanti o almeno in linea con gli ultimi gridi odierni?
Visto che la criticita’ pricipale dei nostri apparati e’ quella associata ai mixer, perche’ non guardare come sostituto all’H-Mode Mixer, sviluppato ad inizio anni 90 da Colin Horrabin, G3SBI, che, grazie alla sua idea, ha tolto il mixer dagli stadi critici di un ricevitore .. successivamente reso semplificato e riproducibile nel 1998 da un certo I7SWX, grazie all’impiego di Fast Bus Switch digitali, tipo l’oramai famoso FST3125, e dalla versione a 2 trasformatori autocostriti, rispetto a quella a 3 trasformatori commerciali, meno costosa ma non molto diversa in funzionalita’. Oggi l’H-Mode Mixer e’ stato “ammodernato” con l’impiego dello switch analogico FSA3157.
Dopo le prime applicazioni sperimentali dell’H-Mode Mixer come oggetto fine a se stesso o di un nuovo progetto di autocostruzione ad alta funzionalita’, mi sono chiesto...”perche’ non sostituire i mixer dei vari apparati commerciali per vedere se ne risultava un beneficio o meno? ... fu cosi’ che smanettai il mio IC751 ... e poi cercai di trovare, in tutto il mondo, “avventurieri del saldatore” disposti ad effettuare simili smanettamenti in altri apparati ... un po’ li ho trovati riportando risultati strumentali alquanto importanti ma anche non da meno quelli “ad orecchio”, che sono la prova di fuoco da parte dell’utilizzatore esigente.
Ho cominciato cosi’ a studiare gli schemi di molti apparati, che poi sono tutti molto simili, e, quindi, e’ possibile applicare una modifica ad un apparato e, voila’, la stessa puo’ essere inserita in vari altri. Certamente ci sono anche delle modifiche dove e’ importante prestare piu’ attenzione, in particolare quando si opera con apparati aventi componenti del tipo SMD (Surface Mounted Device).
Il mio amico Stefan, LZ1OV, sta lavorando alla progettazione dei vari circuiti stampati:
1) mixer standardizzato
2) amplificatore post-mixer standardizzato
3) circuito di riduzione rumore PSU per i VCO
Il mixer standardizzato e’ studiato circuitalmente in modo da potersi adattare alle esigenze di modifica di quasi tutti gli apparati. Prevede l’utilizzo del FSA3157, come commutatore, il 74LVC2G86 come squadratore e il JFET MMBFJ310 (smd) come eventuale buffer per adattare l’impedenza d’ingresso del mixer al circuito che lo precede. Il PCB avra’ uno schermo protettivo metallico.
L’amplificatore post-mixer prevede uno o due JFET MMBFJ310 e verra’ utilizzato in quelle modifiche dove l’inserimento del nuovo mixer puo’ produrre una riduzione del guadagno dello stadio rispetto all’originale. Anche questo prevede l’eventuale stadio addizionale di buffer per adattamento dell’impedenza tra mixer e stadio precedente. In particolare, tale amplificatore verra’ applicato nel punto piu’ idoneo per la redistribuzione dei guadagni. Ad esempio, nel FT1000 viene inserito tra il roofing filter ed il banco dei filtri a quarzo della seconda IF, a 8.25MHz. Questa soluzione, oltre che a reintegrare il guadagno mancante, permettera’ di meglio terminare l’uscita e l’ingresso dei filtri. Anche questo circuito ha la schermatura.
Il circuito di riduzione del rumore di un PSU verra’ inserito, quando possibile, nella linea di alimentazione dei VCO per diminuire il ripple presente sulla stessa, con la possibilita’ di riduzione del phase noise degli stessi.
Entro fine settembre potrebbe essere possibile la disponibilita’ dei vari kit per i vari apparati, comprendenti il PCB e tutti i componenti necessari per la specifica modifica.
Tutti i componenti sono SMD onde ottenere un ingombro minore dell’assieme.
Per alcuni apparati sono previste le modifiche per piu’ mixer, oltre alla sostituzione di alcuni DG Mosfet e la modifica della polarizzazione di alcuni amplificatori o buffer RF o IF.
La modifica primaria da applicare e’ la sostituzione del secondo mixer, che e’ lo stadio che per primo deve rispondere a forti segnali amplificati dal front end e che quindi per primo va in saturazione, generando intermodulazione. In caso di successivi miglioramenti da implementare, si puo’ passare alla modifica del primo mixer ed eventualmente anche quella del terzo. Quest’ultimo e’ particolarmente prioritario per l’IC751, essendo tale mixer formato da un DGM.
Gli ICOM hanno il secondo mixer il piu’ facile da modificare, essendo l’originale un semplice mixer a diodi. Gli altri costruttori hanno generalmente dei mixer attivi a JFET che richiedono un po’ piu’ di elaborazione circuitale. Lo stesso e’ per il primo mixer di tutti gli apparati.
L’elenco delle modifiche studiate verra’ aggiornato ogni qualvolta avro’ terminato lo schema della soluzione consigliata per un richiesto apparato.
Gli interessati sono pregati di contattarmi direttamente al mio indirizzo e-mail.
Mi auguro che questa lungaggine sia stata comprensibile ed utile.
73
Gian
I7SWX, F5VGU, W1-I7SWX, CE3-I7SWX
I QRP #571 ; G-QRP #10241 ; JARL-QRP #773
Ruolo d'Onore ARI # 387
i7swx@yahoo.com
www.qsl.net/i7swx
SWL I1-10089; ex I1SWX, I5SWX, I2SWX, I0SWX
Presidente
ARI - Sezione di Cassano delle Murge BA 70.10
Rappresentante in Italia:
del G-QRP Club (UK)
per i SoftRock Kits (SDR KB9YIG)
http://aricassanomurge.altervista.org/
Stazione Club: IQ7MU
I-QRP # 669 ; G-QRP # 11827
Stazioni Speciali: II7JP ; II7PAX
Diploma Parco dell'Alta Murgia
Ascolto e Dimentico
Vedo e Ricordo
Faccio e Comprendo