Visto che c’è un certo interesse anche per i modulatori AM di griglia schermo a portante controllata, di seguito alcune note.
Se si fa variare la tensione di Gs, si varia la potenza d’uscita. Se questa tensione segue la modulazione, si ha la portante controllata .
Sul Radiolibro 1954 del Ravalico e sull’Handbook ARRL del 1966 c’è uno schema di principio con due circuiti separati, per la BF modulante e la tensione continua derivante dalla BF rettificata con apposito diodo.
Sono stati poi sviluppati vari schemi che incorporano sia la BF che la componente continua nello stesso circuito, quale quello sullo stesso Ravalico che utilizza un triodo-diodo per pilotare uno stadio di potenza o quello, un po’ rudimentale, pubblicato su Costruire Diverte 10/1967 a pag.722 (e consultabile nel sito http://www.introni.it/) che dopo 4 stadi di BF a triodo, invia il segnale a due diodi collegati direttamente alla Griglia schermo del tubo trasmittente. In queste condizioni credo che la modulazione “suonasse” un po’ compressa e non so quanto lineare, come ha ricordato I0GOD nel post dei pentodi.
Probabilmente il “padre” dei migliori di questi modulatori è quello del DX- 60 dell’Heathkit, descritto in questo link:
http://agder.net/la8ak/f97.htm
In sostanza il triodo di potenza finale è un inseguitore catodico, il driver (polarizzato in saturazione) estrae una componente continua. Se si fa una ricerca con “DX - 60 modulator” si trovano varie migliorie e varianti a questo modulatore proposte dai colleghi W . Anche Hallicrafters e Drake, in alcuni Tx hanno impiegato circuiti simili.
Per quanto mi riguarda nel 1967 ero ancora SWL e ascoltai il Tx di i1PI, Enrico Lelli, con una modulazione chiara e profonda e picchi oltre S9. Non ricordo nessun effetto di compressione che forse era una caratteristica di altri modulatori.
Enrico si era appena laureato in Ingegneria (allora io ero al terzo anno) ma faceva parte del nostro gruppo di allora giovani radioamatori, e gli chiesi lo schema del suo Tx, di cui riporto il modulatore (da me riprodotto su carta da lucido più di 50 anni fa), nel primo allegato. Nel secondo allegato ho ridisegnato il circuito finale, anche qui il triodo di potenza finale è un inseguitore catodico, il driver estrae una componente continua dal catodo, ma con un circuito un po' diverso da quello Heathkit.
Avevo alcuni triodi BF octal (la 12BH7 usata da i1PI era cara, la 6DE7 USA difficilmente reperibile) e usai quelli: 6SL7 amplificatrice e 6SN7 finali, modulando una 6DQB con buoni risultati. Come detto nelle mie memorie già citate nel post dei pentodi, con questo Tx si riusciva a fare QSO cross-mode con le stazioni in SSB, che allora stava prendendo piede rispetto all'AM.
Nel 1972, realizzato anche il Tx per SSB, passai poi questo modulatore in un Tx valvolare per VHF, dove si andava ancora in AM, che usava una QQE04/20. Allora in questa gamma la maggioranza degli apparati erano autocostruiti, si usava chiedere e dare i controlli di modulazione ed i risultati erano generalmente buoni. Qualcuno pensava che usassi un transverter con il Tx HF. Ho ancora in cantina il Tx VHF e tra i programmi nel cassetto ci può stare anche il ripristino del modulatore nel Tx HF, che invece avevo conservato per il CW.
Interessante la possibilità di pilotare un lineare con discreta efficienza rispetto ai Tx con modulazione tradizionale.
73 John i0XJ
Se si fa variare la tensione di Gs, si varia la potenza d’uscita. Se questa tensione segue la modulazione, si ha la portante controllata .
Sul Radiolibro 1954 del Ravalico e sull’Handbook ARRL del 1966 c’è uno schema di principio con due circuiti separati, per la BF modulante e la tensione continua derivante dalla BF rettificata con apposito diodo.
Sono stati poi sviluppati vari schemi che incorporano sia la BF che la componente continua nello stesso circuito, quale quello sullo stesso Ravalico che utilizza un triodo-diodo per pilotare uno stadio di potenza o quello, un po’ rudimentale, pubblicato su Costruire Diverte 10/1967 a pag.722 (e consultabile nel sito http://www.introni.it/) che dopo 4 stadi di BF a triodo, invia il segnale a due diodi collegati direttamente alla Griglia schermo del tubo trasmittente. In queste condizioni credo che la modulazione “suonasse” un po’ compressa e non so quanto lineare, come ha ricordato I0GOD nel post dei pentodi.
Probabilmente il “padre” dei migliori di questi modulatori è quello del DX- 60 dell’Heathkit, descritto in questo link:
http://agder.net/la8ak/f97.htm
In sostanza il triodo di potenza finale è un inseguitore catodico, il driver (polarizzato in saturazione) estrae una componente continua. Se si fa una ricerca con “DX - 60 modulator” si trovano varie migliorie e varianti a questo modulatore proposte dai colleghi W . Anche Hallicrafters e Drake, in alcuni Tx hanno impiegato circuiti simili.
Per quanto mi riguarda nel 1967 ero ancora SWL e ascoltai il Tx di i1PI, Enrico Lelli, con una modulazione chiara e profonda e picchi oltre S9. Non ricordo nessun effetto di compressione che forse era una caratteristica di altri modulatori.
Enrico si era appena laureato in Ingegneria (allora io ero al terzo anno) ma faceva parte del nostro gruppo di allora giovani radioamatori, e gli chiesi lo schema del suo Tx, di cui riporto il modulatore (da me riprodotto su carta da lucido più di 50 anni fa), nel primo allegato. Nel secondo allegato ho ridisegnato il circuito finale, anche qui il triodo di potenza finale è un inseguitore catodico, il driver estrae una componente continua dal catodo, ma con un circuito un po' diverso da quello Heathkit.
Avevo alcuni triodi BF octal (la 12BH7 usata da i1PI era cara, la 6DE7 USA difficilmente reperibile) e usai quelli: 6SL7 amplificatrice e 6SN7 finali, modulando una 6DQB con buoni risultati. Come detto nelle mie memorie già citate nel post dei pentodi, con questo Tx si riusciva a fare QSO cross-mode con le stazioni in SSB, che allora stava prendendo piede rispetto all'AM.
Nel 1972, realizzato anche il Tx per SSB, passai poi questo modulatore in un Tx valvolare per VHF, dove si andava ancora in AM, che usava una QQE04/20. Allora in questa gamma la maggioranza degli apparati erano autocostruiti, si usava chiedere e dare i controlli di modulazione ed i risultati erano generalmente buoni. Qualcuno pensava che usassi un transverter con il Tx HF. Ho ancora in cantina il Tx VHF e tra i programmi nel cassetto ci può stare anche il ripristino del modulatore nel Tx HF, che invece avevo conservato per il CW.
Interessante la possibilità di pilotare un lineare con discreta efficienza rispetto ai Tx con modulazione tradizionale.
73 John i0XJ