Recuperato con www.archive.org anche questo vecchio articolo sulla sostituzione del relč Omron del mio amplificatore TL922. E' passato un bel po' di tempo, per cui alcuni componenti potrebbero non essere piů reperibili.
ATTENZIONE: chi volesse eseguire la modifica sotto illustrata dovrŕ fare la massima attenzione alle tensioni potenzialmente presenti su alcune parti interne dell'amplificatore. Assicurarsi sempre di aver sconnesso il cavo di alimentazione dalla rete elettrica, prima di aprire l'amplificatore. Assicurarsi che sia efficiente il dispositivo di sicurezza montato a bordo dell'amplificatore (cortocircuitazione a massa dell'anodica). Leggere il manuale d'uso dell'amplificatore.
Il relč di commutazione RX-TX montato di serie nell'amplificatore lineare Kenwood TL-922 č un elettromeccanico Omron alimentato a 100 V e del tipo DPDT cioč a doppio scambio. Il rumore generato da tale relč ad ogni commutazione RX-TX č notevole (simile ad un "clang") e per me fastidioso. A dire il vero, all'interno dell'amplificatore vi č un altro relč, che perň č piů piccolo e meno rumoroso. Ho pertanto deciso di sostituire il relč di commutazione RX-TX con due relč SPDT (a singolo scambio), di cui uno reed sul circuito RF di ingresso e uno del tipo sotto vuoto sul circuito RF di uscita. Ho scelto questa soluzione, e non quella di intervenire sulla meccanica di supporto dei relč (pure praticabile), in quanto primo passo verso la trasformazione del 922 in un amplificatore capace di funzionare anche in modalitŕ QSK (commutazioni RX-TX ad alta velocitŕ in telegrafia Morse).
I relč reed sono notoriamente molto silenziosi. Anche i relč sotto vuoto sono piccoli e meno rumorosi dei tradizionali elettromeccanici e vengono oggi montati di serie praticamente in tutti i moderni amplificatori lineari RF. Quello che giaceva in uno dei miei cassetti ormai da qualche anno č un Jennings RJ-1A, alimentato a 26,5 Volt. La resistenza della bobina č di circa 335 Ohm. E' possibile vederne tutte le specifiche tecniche in formato acrobat nell'allegato RJ_1A_1H_26S.pdf :
Il reed utilizzato, invece, č un Aromat/Nais RSD alimentato a 12 Volt. La resistenza della bobina č di circa 890 Ohm. E' possibile vederne tutte le specifiche nell'allegato NR RELAYS.pdf
Poiché la tensione disponibile all'interno dell'amplificatore č di 100 V ho adottato lo schema circuitale suggerito da AG6K Richard Measures, che potete visualizzare qui:
La realizzazione di tale circuito consente di dotare il 922 della modalitŕ QSK. In questa prima fase mi sono limitato a realizzare solo la parte a destra nello schema, ossia quella relativa all'alimentazione dei due relč. Come si vede nello schema, i due relč sono montati in serie uno rispetto all'altro. Ciň significa che la corrente che circola nel primo circola anche nel secondo. Il valore della corrente circolante nel circuito viene determinato in partenza sapendo che il relč sotto vuoto dovrŕ essere alimentato a 26,5 Volt e che la resistenza della sua bobina č di 335 Ohm. Per la legge di Ohm, quindi, si ha:
i = deltaV / R = 26,5 V / 335 Ohm = 0,079 A = 80 mA circa.
Si tratta a questo punto di determinare i valori delle varie resistenze lungo il percorso di tale corrente per fare in modo che le cadute di tensione siano tali da avere effettivamente 12 Volt sui reofori della bobina del relč reed e 26 V su quelli del relč sotto vuoto.
In realtŕ, la resistenza visibile nello schema sopra indicato in parallelo al relč sotto vuoto serve a ridurre il break-time di tale relč ed č effettivamente richiesta in caso di funzionamendo in QSK. In questa prima fase, pur avendola saldata sulla basetta millefori, non č stata inserita elettricamente nel circuito. Sono, dunque, da calcolare i valori della resistenza posta in parallelo al relč reed e delle altre due poste a valle del relč reed, verso massa.
La resistenza in parallelo al relč reed č presto calcolata. Ai capi della bobina del relč, infatti, dobbiamo avere 12 Volt. Sapendo che la corrente che circola nella bobina č di 80 mA, si ottiene che la resistenza equivalente Req (quella interna della bobina e quella ad essa in parallelo) dovrŕ essere pari a 12 *1000 / 80 = 150 Ohm.
Sapendo che la resistenza interna Ri della bobina č di 890 Ohm , si ha che la resistenza da mettere in parallelo dovrŕ essere pari a (ricordando la formula della resistenza equivalente di due resistenze in parallelo e facendo qualche passaggio matematico)
Rp = Ri * Req / (Ri - Req) = 180 Ohm
La resistenza a valle del relč reed, invece, si calcola sapendo che la d.d.p. tra il punto a monte del relč sotto vuoto e massa č di 100 Volt, che la corrente circolante č di 80 mA e tenendo conto delle resistenze giŕ presenti e calcolate.
In sostanza, per la legge di Ohm, si ha che la resistenza complessiva vista ai capi del circuito č pari a 100 V / 80 mA = 1250 Ohm. Da questo valore dobbiamo detrarre le resistenze giŕ incontrate lungo il percorso dal relč sotto vuoto alla connessione a massa, cioč la resistenza interna della bobina del relč sotto vuoto (335 Ohm) e la Req vista prima (150 Ohm). Quindi: 1250 - (335 + 150) = 765 Ohm.
Questa resistenza, in realtŕ, viene divisa in due parti, una da 510 Ohm e una da 240 Ohm, tra loro connesse in serie e nel punto di connessione viene saldato un condensatore di fuga da 0,002-0,005 uF, 500V.
Infine, il diodo visibile ai capi del relč sotto vuoto serve ad assorbire i picchi di tensione inversa che si genera ai capi della bobina del relč durante le commutazioni. Queste ultime, infatti, fanno variare rapidamente il campo magnetico nella bobina e, per la Legge dell'induzione di Faraday, a tali variazioni corriponde una f.e.m. indotta.
Quelle che seguono sono le fotografie fatte durante la modifica.
ATTENZIONE: chi volesse eseguire la modifica sotto illustrata dovrŕ fare la massima attenzione alle tensioni potenzialmente presenti su alcune parti interne dell'amplificatore. Assicurarsi sempre di aver sconnesso il cavo di alimentazione dalla rete elettrica, prima di aprire l'amplificatore. Assicurarsi che sia efficiente il dispositivo di sicurezza montato a bordo dell'amplificatore (cortocircuitazione a massa dell'anodica). Leggere il manuale d'uso dell'amplificatore.
Il relč di commutazione RX-TX montato di serie nell'amplificatore lineare Kenwood TL-922 č un elettromeccanico Omron alimentato a 100 V e del tipo DPDT cioč a doppio scambio. Il rumore generato da tale relč ad ogni commutazione RX-TX č notevole (simile ad un "clang") e per me fastidioso. A dire il vero, all'interno dell'amplificatore vi č un altro relč, che perň č piů piccolo e meno rumoroso. Ho pertanto deciso di sostituire il relč di commutazione RX-TX con due relč SPDT (a singolo scambio), di cui uno reed sul circuito RF di ingresso e uno del tipo sotto vuoto sul circuito RF di uscita. Ho scelto questa soluzione, e non quella di intervenire sulla meccanica di supporto dei relč (pure praticabile), in quanto primo passo verso la trasformazione del 922 in un amplificatore capace di funzionare anche in modalitŕ QSK (commutazioni RX-TX ad alta velocitŕ in telegrafia Morse).
I relč reed sono notoriamente molto silenziosi. Anche i relč sotto vuoto sono piccoli e meno rumorosi dei tradizionali elettromeccanici e vengono oggi montati di serie praticamente in tutti i moderni amplificatori lineari RF. Quello che giaceva in uno dei miei cassetti ormai da qualche anno č un Jennings RJ-1A, alimentato a 26,5 Volt. La resistenza della bobina č di circa 335 Ohm. E' possibile vederne tutte le specifiche tecniche in formato acrobat nell'allegato RJ_1A_1H_26S.pdf :
Il reed utilizzato, invece, č un Aromat/Nais RSD alimentato a 12 Volt. La resistenza della bobina č di circa 890 Ohm. E' possibile vederne tutte le specifiche nell'allegato NR RELAYS.pdf
Poiché la tensione disponibile all'interno dell'amplificatore č di 100 V ho adottato lo schema circuitale suggerito da AG6K Richard Measures, che potete visualizzare qui:
La realizzazione di tale circuito consente di dotare il 922 della modalitŕ QSK. In questa prima fase mi sono limitato a realizzare solo la parte a destra nello schema, ossia quella relativa all'alimentazione dei due relč. Come si vede nello schema, i due relč sono montati in serie uno rispetto all'altro. Ciň significa che la corrente che circola nel primo circola anche nel secondo. Il valore della corrente circolante nel circuito viene determinato in partenza sapendo che il relč sotto vuoto dovrŕ essere alimentato a 26,5 Volt e che la resistenza della sua bobina č di 335 Ohm. Per la legge di Ohm, quindi, si ha:
i = deltaV / R = 26,5 V / 335 Ohm = 0,079 A = 80 mA circa.
Si tratta a questo punto di determinare i valori delle varie resistenze lungo il percorso di tale corrente per fare in modo che le cadute di tensione siano tali da avere effettivamente 12 Volt sui reofori della bobina del relč reed e 26 V su quelli del relč sotto vuoto.
In realtŕ, la resistenza visibile nello schema sopra indicato in parallelo al relč sotto vuoto serve a ridurre il break-time di tale relč ed č effettivamente richiesta in caso di funzionamendo in QSK. In questa prima fase, pur avendola saldata sulla basetta millefori, non č stata inserita elettricamente nel circuito. Sono, dunque, da calcolare i valori della resistenza posta in parallelo al relč reed e delle altre due poste a valle del relč reed, verso massa.
La resistenza in parallelo al relč reed č presto calcolata. Ai capi della bobina del relč, infatti, dobbiamo avere 12 Volt. Sapendo che la corrente che circola nella bobina č di 80 mA, si ottiene che la resistenza equivalente Req (quella interna della bobina e quella ad essa in parallelo) dovrŕ essere pari a 12 *1000 / 80 = 150 Ohm.
Sapendo che la resistenza interna Ri della bobina č di 890 Ohm , si ha che la resistenza da mettere in parallelo dovrŕ essere pari a (ricordando la formula della resistenza equivalente di due resistenze in parallelo e facendo qualche passaggio matematico)
Rp = Ri * Req / (Ri - Req) = 180 Ohm
La resistenza a valle del relč reed, invece, si calcola sapendo che la d.d.p. tra il punto a monte del relč sotto vuoto e massa č di 100 Volt, che la corrente circolante č di 80 mA e tenendo conto delle resistenze giŕ presenti e calcolate.
In sostanza, per la legge di Ohm, si ha che la resistenza complessiva vista ai capi del circuito č pari a 100 V / 80 mA = 1250 Ohm. Da questo valore dobbiamo detrarre le resistenze giŕ incontrate lungo il percorso dal relč sotto vuoto alla connessione a massa, cioč la resistenza interna della bobina del relč sotto vuoto (335 Ohm) e la Req vista prima (150 Ohm). Quindi: 1250 - (335 + 150) = 765 Ohm.
Questa resistenza, in realtŕ, viene divisa in due parti, una da 510 Ohm e una da 240 Ohm, tra loro connesse in serie e nel punto di connessione viene saldato un condensatore di fuga da 0,002-0,005 uF, 500V.
Infine, il diodo visibile ai capi del relč sotto vuoto serve ad assorbire i picchi di tensione inversa che si genera ai capi della bobina del relč durante le commutazioni. Queste ultime, infatti, fanno variare rapidamente il campo magnetico nella bobina e, per la Legge dell'induzione di Faraday, a tali variazioni corriponde una f.e.m. indotta.
Quelle che seguono sono le fotografie fatte durante la modifica.
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