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Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

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  • #46
    Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

    Originariamente inviato da ik2bcp Visualizza il messaggio
    Non penso che Gianni si riferisse al rendimento molto scarso (guadagno di poco superiore al dipolo) delle tribanda trappolate, dovuto soprattutto al basso Q delle trappole commerciali, perchè cosa già ampiamente nota.
    Oltretutto, le tabelle di Champion Radio che lo dimostrano le hai gentilmente rese disponibili già da tempo...
    Evidentemente, Gianni ha scoperto qualcosa di particolare, che ci sta sfuggendo: aspettiamo con ansia la sua "annunciazione, annunciazione!"
    73 de Guido, ik2bcp
    Certamente Guido, non penso nemmeno io sia questa la scoperta, il mio intervento era solo per rimarcare che, il "guadagno zero" era stato anche a suo tempo documentato, tutto qua.
    Ed è vero che è cosa nota, ma quanto ? Vedo gente che continua a comprare, nuove, trappolate tribanda, quando ci sono ormai svariate soluzioni fullsize (anche per spazi ridotti come Hex o Moxon etc.) con costi direi similari, e che non solo avranno un guadagno maggior, ma anche maggiore larghezza di banda, minori problemi di potenza etc. etc. , evidente che in molti "non ci credono.." o non conoscono ancora le cose, i "dati alla mano" fanno sempre la loro impressione..
    DX ! What else !?

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    • #47
      Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

      Originariamente inviato da IK7JWY Visualizza il messaggio
      [MODE LITTLE DEVIL ON]
      secondo me, Gianni ad un certo punto annuncerà un nuovo modello di antenna made in Pro.Sis.Tel.
      [MODE LITTLE DEVIL OFF]
      Beh, questo lo penso dall'apertura del 3D
      DX ! What else !?

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      • #48
        Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

        Originariamente inviato da ik2bcp Visualizza il messaggio
        Non penso che Gianni si riferisse al rendimento molto scarso (guadagno di poco superiore al dipolo) delle tribanda trappolate, dovuto soprattutto al basso Q delle trappole commerciali, perchè cosa già ampiamente nota.
        Oltretutto, le tabelle di Champion Radio che lo dimostrano le hai gentilmente rese disponibili già da tempo...
        Evidentemente, Gianni ha scoperto qualcosa di particolare, che ci sta sfuggendo: aspettiamo con ansia la sua "annunciazione, annunciazione!"
        73 de Guido, ik2bcp
        Non si tratta di "annunciazione!) :-) ma di voler capire se ci è sfuggito qualcosa per cui abbiamo scoperto l'acqua calda oppure se siamo di fronte a qualcosa di nuovo (almeno per noi).
        La richiesta di aiuto ai frequentatori del forum, aveva lo scopo approfondire la conoscenza di questi aspetti e devo dire che sia le tue risposte che quelle di LEC come la pubblicazione della tabella fatta da Enrico, sono state utilissime a ripescare nella memoria situazioni che in passato non erano state valorizzate.
        Personalmente sono un fautore delle antenne full, non ho mai dedicato troppo tempo a sistemi caricati/trappolati.
        La mia prima yagi già nel lontano 1974 era una full size, anche se costruita con i criteri di allora ma sempre di full si trattava e fino ad oggi ho mantenuto quella convinzione, poi è venuto fuori che esiste un segmento di mercato che richiede questa tipologia di antenne trappolate (devo pur campare 10 famiglie :-) ) per cui abbiamo cominciato a pensare se era il caso o meno di imbarcarci in una produzione di questo tipo. Naturalmente prima di mettere a rischio la reputazione personale ed aziendale, abbiamo voluto verificare come funzionano le antenne che fino ad oggi sono state commercializzate e anche se non siamo ancora alla conclusione finale, una certa idea c'è la siamo fatta per cui tra breve tireremo le somme finali.
        In ogni caso devo ringraziare i partecipanti al 3D il cui contributo è e sarà sempre utilissimo.
        73
        Gianni
        i7phh

        IQ7AF - II7P - IJ7A - ID8/IQ8CS - SW8DX Team
        www.i7phh.it

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        • #49
          Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

          Originariamente inviato da IK7JWY Visualizza il messaggio
          [MODE LITTLE DEVIL ON]
          secondo me, Gianni ad un certo punto annuncerà un nuovo modello di antenna made in Pro.Sis.Tel.
          [MODE LITTLE DEVIL OFF]
          Non nego che si stà lavorando su qualcosa del genere, ma strada facendo ci siamo trovati di fronte a cose che ci sembravano strane per cui ho deciso di chiedere "aiuto" al forum ed anche ai potenziali futuri utilizzatori di questi oggetti, sempre che alla fine si decida di commercializzarli.
          In ogni caso, chi ha partecipato al 3D potrà orgogliosamente dire di aver contribuito al suo sviluppo :-)
          73
          Gianni
          i7phh

          IQ7AF - II7P - IJ7A - ID8/IQ8CS - SW8DX Team
          www.i7phh.it

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          • #50
            Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

            In ogni caso devo ringraziare i partecipanti al 3D il cui contributo è e sarà sempre utilissimo.
            L'importante è divertirsi e provare a capirne sempre qlc in più.
            Il contributo maggiore è sicuramente di LEC.

            poi è venuto fuori che esiste un segmento di mercato che richiede questa tipologia di antenne trappolate (devo pur campare 10 famiglie :-) ) per cui abbiamo cominciato a pensare se era il caso o meno di imbarcarci in una produzione di questo tipo.
            Infatii, qui si "ruzza", ma tu lo fai anche per vivere, quindi sicuramente la cosa va vagliata con maggiore attenzione, per capire se vale la pena o meno.
            Credo che tutti gli OM abbiano sognato prima o poi, di fare un'attività che abbia a che fare con il proprio hobby, sicuramente moltissimi sarebbero all'altezza di produrre qlc antenna o qlc supporto, o altro, hai voglia, ma da lì a creare un'azienda di successo, soprattutto se si hanno anche dipendenti sulle spalle, la cosa si complica e non poco !

            Tornando alle trappolate, credo che chi le chiede, abbia poco chiara la teoria di funzionamento delle antenne, perchè adesso non c'è nessun motivo per "chiedere" una trappolata, forse le dimensioni, ma se appunto si cominciano ad inserire sul boom elementi parassiti fullsize, anche questo "vantaggio" viene meno.
            Il costo, forse molti sono rimasti ai prezzi popolari della ECO, ma non era "grazie" alle trappole che costavano poco, ma soprattutto ad una scelta diciamo commerciale, fare un'antenna trappolata NON può costare meno di una fullsize, si ok c'è meno AL, ma ci sono più materiali, più lavoro, una trappola fatta bene richiede macchinari ed un sacco di lavoro.. tagliere 2 tubi di AL è più veloce !
            "Perchè allora molte fullsize costano più delle trappolate ?"
            Ma perchè si offre un prodotto senza dubbio migliore e quindi lo si fa pagare !

            Semmai potrebbe essere interessante qlc per le bande più basse, lì forse c'è più mercato, in quanto in effetti non c'è molta offerta, se non a costi davvero esosi...

            In ogni modo, se intraprenderai questa strada, sicuramente sarà perchè la richiesta c'è, e immagino ci spiegherai anche le ragioni della scelta, è sicuramente interessante, segreti commerciali a parte...
            DX ! What else !?

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            • #51
              Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

              Con una sfilza così nutrita di replay, non trovavo più il capo…....

              Per Enrico, la soluzione radiatore trappolato e parassiti no, è il compromesso sicuramente meno penalizzante.

              Per Gudo, ci hai azzaccato in pieno, non poteva essere altrimenti……..(ot) tra l’altro al momento è professionalmente libero, il paradosso è che l’elevata professionalità gli sta precludendo possibili sbocchi !!!

              Per Gianni, anche se lo hai già letto, vale sempre la pena rinfrescarsi……….sperando di fare cosa gradita, a beneficio di tutti
              LEC

              La yagi è un’antenna composta da due o più elementi di lunghezze leggermente differenti ma comunque vicine alla mezz’onda. Solamente uno degli elementi è collegato al cavo di discesa: esiste quindi un dipolo connesso alla linea di trasmissione, e parallelamente a questo, uno o più elementi simili che vengono posizionati a distanze opportune. Gli elementi che non sono direttamente collegati alla linea di discesa sono detti “parassiti” e prendono il nome di direttori e/o riflettori a seconda della loro posizione relativa, che ne determina anche la funzione. Insieme al dipolo, un riflettore e/o uno o più direttori formano quindi un’antenna direzionale che viene detta ad elementi parassiti, o Yagi-uda, dal nome del suo inventore.

              Ma come funziona allora una yagi?

              Così come un diapason si mette a vibrare se nelle sue immediate vicinanze ne viene posto un’altro identico che sta vibrando, anche due dipoli elettrici simili sono influenzati dallo stesso campo elettromagnetico se questo ha una frequenza prossima alla loro risonanza. Accade poi che una volta “eccitati”, i dipoli si influenzino anche a vicenda, esattamente come accade ai diapason portati poco fa ad esempio.

              Tutti gli elementi parassiti di una yagi sono quindi comunissimi dipoli che, nell’intorno della loro risonanza, re-irradiano i segnali da cui vengono eccitati, apportandovi però una variazione di fase. Questa variazione di fase al segnale re-irradiato è funzione dalla lunghezza fisica dell’elemento, ovvero, si ha una variazione di fase all’atto della re-irradiazione se l’elemento è un po’ più lungo od un po’ più corto rispetto alle dimensioni che avrebbe se fosse in esatta risonanza. La variazione di fase sul segnale re-irradiato dipende quindi dalla componente reattiva dell’elemento, ed appunto il fenomeno appena descritto viene opportunamente sfruttato per creare un’antenna direzionale, dimensionando e posizionando gli elementi parassiti in modo ottimale.

              E’ per il fatto di re-irradiare energia con una fase ben precisa (lunghezza) e per la posizione relativa (spaziatura) che gli elementi parassiti di una yagi determinano il lobo di irradiazione risultante dell’antenna, riducendo il campo in una data direzione e rafforzandolo in altre.

              E’ da sottolineare che se gli elementi parassiti di un’antenna yagi cambiassero la fase del segnale ma non re-irradiassero un’energia sufficiente, cioè comparabile con quella dell'elemento connesso al trasmettitore (o ricevitore), non ci sarebbe modo di ottenere direzionalità, nè di vedere incrementata l’energia irradiata (o ricevuta) dell’antenna in certe direzioni e diminuita in altre.

              Direttori e riflettori sono quindi dipoli elettricamente eccitati dai campi elettromagnetici in cui sono immersi che re-irradiano una buona parte di questa energia nell’intorno della loro risonanza. Si può dire che l’energia re-irradiata è consistente sino a che la lunghezza dell’elemento parassita non scende al di sotto del 95% rispetto alla frequenza di risonanza per i direttori, e non aumenta oltre il 107% nel caso del riflettore. Questo, ovviamente, a meno delle perdite di altro genere presenti nell’elemento, ad esempio quelle dovute ad eventuali cariche e trappole.

              Come possono un riflettore od un direttore produrre una cancellazione di segnale in una data direzione?

              Prendiamo il caso di un segnale irradiato da un dipolo che sia posto a .25 WL rispetto al riflettore. Notiamo innanzitutto che .25WL sono nient’altro che un quarto d’onda, ovvero 90° elettrici.
              Un segnale che provenga dalla direzione del dipolo raggiungerà quindi il riflettore con un ritardo di 90° a causa della propagazione nello spazio. E’ infatti ovvio che se dal dipolo al riflettore c’è uno spazio fisico pari a .25WL, il segnale dovrà percorrere anche questo spazio per arrivarci.
              Una volta arrivato, il segnale ecciterà l’elemento riflettore che a sua volta re-irradierà l’energia che non viene dissipata in calore. Dato però che il riflettore e' un po’ più lungo rispetto al dipolo risonante sulla frequenza operativa, cioè ha una reattanza di segno positivo, si determinerà una re-irradiazione che presenta anche un’inversione di fase del segnale. Questa sarà pari ad un ritardo di 180°, che sommato a quello dovuto alla spaziatura, cioè 90°, farà sì che il segnale emesso dal riflettore avrà un ritardo complessivo di 270° rispetto a quello presente sul dipolo.
              Visto però che un ritardo di 270° equivale ad un anticipo di 90°, cioè –90°, se le ampiezze dei segnali sono abbastanza simili tra loro, allora l’energia irradiata da questa ipotetica yagi a due elementi risulterà minimizzata nella direzione dipolo riflettore (-90 +90°) e rinforzata in quella opposta.

              E i direttori?

              Al contrario del riflettore, i direttori in quanto un po’ piu' corti rispetto alla risonanza sfasano il segnale re-irradiato con segno opposto rispetto al riflettore, cioè -, ovvero in anticipo anziché in ritardo. Nei direttori la corrente circolante (e quindi l’energia re-irradiata) cala però molto piu' rapidamente di quanto accade nel riflettore via via che la lunghezza dell’elemento si allontana dalla risonanza. Lo sfasamento in anticipo di un direttore puo' essere quindi variato a seconda della sua lunghezza, arrivando fino a 90° nel caso di direttori molto corti. Sfortunatamente però, l’energia re-irradiata da un direttore molto corto è bassa e quindi il suo apporto contribuisce ben poco al campo complessivo prodotto dall’antenna.
              Nel caso del direttore, il ritardo dovuto alla posizione fisica dell’elemento e' quindi variato opportunamente dall’anticipo dovuto alla corrente che circola in un elemento che ha una reattanza di segno negativo (più corto della risonanza). L’effettivo sfasamento di un direttore spaziato di 90° (0.25WL) dal dipolo puo' arrivare ad essere–90 +90 –180, cioè –180°.
              Analogamente all’esempio del riflettore, in una direzione la re-irradiazione del direttore si somma a quella prodotta dal dipolo, o dall’insieme dipolo-riflettore se esiste un riflettore, mentre nell’altra va a cancellarla.

              E’ molto importante notare che la corrente circolante nel direttore, qualora sia presente un riflettore, non è solamente maggiore di quella che circolerebbe in un semplice dipolo, ma è il 50% in più. La stessa considerazione ovviamente vale per il riflettore se è presente un direttore.

              Questo accade in quanto l’energia nell’ulteriore elemento parassita dovrà sempre essere comparabile a quella prodotta dall’insieme dipolo-riflettore o dipolo direttore. Ad esempio, la corrente circolante nel direttore risulterà maggiore del 50% rispetto al caso in cui il riflettore non fosse presente, e addirittura doppia rispetto ad un semplice dipolo.

              Per estensione del medesimo concetto, la corrente circolante nel primo direttore e nel riflettore sarà via via maggiore se aumenta il numero dei direttori, mentre l’apporto degli ulteriori direttori al guadagno ed alla direttività diminuirà via via che questi aumentano di numero.

              Nelle antenne yagi, il riflettore ed i direttori (soprattutto il primo), dovrebbero il più possibile essere privi di trappole o cariche per evitare che queste riducano in modo consistente la corrente circolante e di conseguenza l’apporto degli elementi parassiti al sistema d’antenna. Non tanto per la direzionalità, ma soprattutto in termini di energia re-irradiata, quindi di efficienza e guadagno assoluto.

              Ecco perchè un dipolo trappolato o caricato non è così diverso nelle prestazioni da quello corrispondente a lunghezza fisica, mentre invece un’antenna yagi con le stesse “trappole” sugli elementi fa apparire una monobanda di pari elementi qualcosa di magico, al suo confronto. Per la stessa ragione, alcune antenne multibanda di successo con pochi elementi e guadagno assoluto moderato, ma senza trappole (o quasi), hanno guadagni relativi anche di molto superiori a yagi multibanda con molti elementi realizzati però con trappole e che vanterebbero, in teoria, guadagni ben più alti.

              Per riassumere, gli elementi parassiti di un’antenna yagi re-irradiano energia e questa irradiazione produce una riduzione del campo in certe direzioni ed un rafforzamento in altre, creando in questo modo direttività. Poiché nell’antenna yagi (priva di cariche e trappole) non c’e' nulla o quasi che dissipi energia, e' intuitivo che quanto non va in certe direzioni, ovvero principalmente sul retro e sul fianco, debba conseguentemente andare a rafforzare l’irradiazione nelle altre direzioni, producendo quello che viene comunemente definito “guadagno”.

              A questo punto e' anche ovvio il perché sia inutile avere piu' riflettori se questi sono posti nello stesso piano del dipolo e dei direttori. Se infatti aggiungiamo un elemento oltre il riflettore, cioè nella direzione e nel piano dove l’energia e' gia' stata minimizzata, non possiamo sperare di ottenere nulla di significativo. L’energia presente sull’ipotetico secondo riflettore, quella che cioè potrebbe essere re-irradiata, è irrilevante in quanto è già stata minimizzata dall’insieme riflettore dipolo, e dagli eventuali direttori presenti.

              Per la ragione opposta, aggiungere direttori posizionati opportunamente ha sempre efficacia, sia per aumentare il guadagno che per incrementare il rapporto fronte retro. L’unica limitazione all’aumento dei direttori sta nel non poterli accorciare oltre un certo livello, pena la riduzione dell’energia da questi re-irradiata. Non potendo accorciare i direttori oltre un certo limite, la banda utile dell’antenna, quella cioè dove il guadagno è alto e la direttività buona, si riduce via via che i direttori aumentano.

              73,
              Maurizio Panicara I4JMY

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              • #52
                Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                Ottima spiegazione del funzionamento di tale antenna.
                Mi sembra di leggere tra le righe quale possa essere la risposta al quesito di PHH.
                http://www.iz7pdx.it
                http://www.facebook.com/pages/Iz7pdx...64912436856097
                http://www.hrdlog.net/ViewLogbook.aspx?user=IZ7PDX
                http://www.youtube.com/user/IZ7PDX

                73 de Luigi
                IQ7GC - IJ7A - ID8/IQ8CS Team - JN80 MF-LF-VLF Club.

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                • #53
                  Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                  Originariamente inviato da I4LEC Visualizza il messaggio

                  E’ per il fatto di re-irradiare energia con una fase ben precisa (lunghezza) e per la posizione relativa (spaziatura) che gli elementi parassiti di una yagi determinano il lobo di irradiazione risultante dell’antenna, riducendo il campo in una data direzione e rafforzandolo in altre.
                  Cosa determina il campo sul piano verticale, ossia l'angolo di take off del segnale??

                  Dato però che il riflettore e' un po’ più lungo rispetto al dipolo risonante sulla frequenza operativa, cioè ha una reattanza di segno positivo, si determinerà una re-irradiazione che presenta anche un’inversione di fase del segnale. Questa sarà pari ad un ritardo di 180°, che sommato a quello dovuto alla spaziatura, cioè 90°, farà sì che il segnale emesso dal riflettore avrà un ritardo complessivo di 270° rispetto a quello presente sul dipolo.
                  Basta una qualsiasi reattanza di segno positivo per determinare l'inversione di fase o ci vuole un valore ben preciso ?? (stessa domanda, all'inverso, per i direttori...)

                  Grazie anticipate per i chiarimenti, mi sta frullando un'idea in testa..

                  Cris IZ0IEN
                  Cris IZ0IEN
                  http://www.technecom.it
                  Founder of FOC - Frigo Operators Club
                  Member of SOC #990 - Second Operator Class
                  Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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                  • #54
                    Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                    Originariamente inviato da I4LEC Visualizza il messaggio
                    Per Guido, ci hai azzeccato in pieno, non poteva essere altrimenti……..(ot) tra l’altro al momento è professionalmente libero, il paradosso è che l’elevata professionalità gli sta precludendo possibili sbocchi !!!
                    Mi spiace molto, e queste cose sono dei segnali che siamo un paese messo molto male.
                    OT - Sto continuando a sentire di persone, che non sono i super ricercatori costretti già da molti anni ad emigrare, ma hanno comunque un'elevata professionalità, che sono costretti ad andare all'estero, dove li accolgono a braccia aperte, perchè qua non li vuole più nessuno: "mala tempora currunt"...

                    Originariamente inviato da I4LEC Visualizza il messaggio
                    Tutti gli elementi parassiti di una yagi sono quindi comunissimi dipoli che, nell’intorno della loro risonanza, re-irradiano i segnali da cui vengono eccitati, apportandovi però una variazione di fase. Questa variazione di fase al segnale re-irradiato è funzione dalla lunghezza fisica dell’elemento, ovvero, si ha una variazione di fase all’atto della re-irradiazione se l’elemento è un po’ più lungo od un po’ più corto rispetto alle dimensioni che avrebbe se fosse in esatta risonanza. La variazione di fase sul segnale re-irradiato dipende quindi dalla componente reattiva dell’elemento, ed appunto il fenomeno appena descritto viene opportunamente sfruttato per creare un’antenna direzionale, dimensionando e posizionando gli elementi parassiti in modo ottimale.
                    Mi ricordo che c'era il programma di modellazione AO, scritto per il DOS da quel genio di K6STI, che visualizzava la corrente sugli elementi con il piano inclinato a seconda della fase.
                    Una cosa utilissima che, purtroppo, non è stata implementata in Eznec o MMana, dove le correnti negli elementii sono visualizzate tutte su piani paralleli, indipendentemente dalla fase.
                    73 de Guido, ik2bcp

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                    • #55
                      Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                      Originariamente inviato da I4LEC Visualizza il messaggio
                      Con una sfilza così nutrita di replay, non trovavo più il capo…....

                      CUT

                      73,
                      Maurizio Panicara I4JMY
                      Grazie Claudio,
                      avevo gia letto questo pezzo di Maurizio, se non sbaglio pubblicato diversi anni addietro nel sito dell' MCC.

                      In esso ci sono i principi generali del funzionamento delle yagi, riportato praticamente in tutti i testi che parlano di antenne. Il pregio dell'articolo di Maurizio è nella semplicità del linguaggio usato che lo rende comprensibile anche a chi non ha dimestichezza con tecnicismi e matematica.

                      Mi spiace che non stia passando un buon momento, ma come già detto, a volte l'elevata professionalità può essere un ostacolo congiuntamente con l'età in un mercato del lavoro che è diventato molto complesso.
                      73
                      Gianni
                      i7phh

                      IQ7AF - II7P - IJ7A - ID8/IQ8CS - SW8DX Team
                      www.i7phh.it

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                      • #56
                        Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                        Originariamente inviato da IZ7PDX Visualizza il messaggio
                        Ottima spiegazione del funzionamento di tale antenna.
                        Mi sembra di leggere tra le righe quale possa essere la risposta al quesito di PHH.
                        Concordo sulla qualità della spiegazione di Maurizio sopratutto per l'ottimo linguaggio che non fà uso di tecnicismi.

                        La risposta al mio quesito non è comunque nel testo di Maurizio, conoscendo tali concetti generali, sin dalla notte dei tempi. Mi sono stati molto più utili alcune frasi di Guido e Claudio riferite specificatamente alle trappolate, essendomi l'argomento trappole, quando inserite in un sistema yagi, molto meno noto, avendole poco o nulla prese in considerazione, nel corso degli anni passati.

                        In ogni caso, vedo che ho aperto un argomento che ha risvegliato l'interesse sulla antenne con interventi di eccellente livello :-)
                        73
                        Gianni
                        i7phh

                        IQ7AF - II7P - IJ7A - ID8/IQ8CS - SW8DX Team
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                        • #57
                          Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                          Originariamente inviato da I4LEC Visualizza il messaggio
                          Con una sfilza così nutrita di replay, non trovavo più il capo…....

                          Per Enrico, la soluzione radiatore trappolato e parassiti no, è il compromesso sicuramente meno penalizzante.

                          Per Gudo, ci hai azzaccato in pieno, non poteva essere altrimenti……..(ot) tra l’altro al momento è professionalmente libero, il paradosso è che l’elevata professionalità gli sta precludendo possibili sbocchi !!!

                          Per Gianni, anche se lo hai già letto, vale sempre la pena rinfrescarsi……….sperando di fare cosa gradita, a beneficio di tutti
                          LEC
                          73,
                          Maurizio Panicara I4JMY
                          Maurizio, CHAPEAU !!!

                          Butto li' una riflessione ad alta voce, chiedendo a chi ne sa piu' di me :

                          Considerando che le trappole altro non sono che dei circuiti risonanti, potrebbe essere che al disotto e al disopra delle loro frequenze di risonanza, che NON sono identiche nei casi radiatore, riflettore, direttore(i) ci sia uno spostamento di fase ( guardate con un VNA come cambia la fase in un circuito risonante ) e che questi spostamenti di fase interferiscano con il normale funzionamento di una Yagi-Uda, limitando fortemente il guadagno della stessa e alterando anche la distribuzione spaziale del'area di cattura.

                          Specialmente se le distanze tra gli elementi sono inferiori a Lambda/4, come solitamente accade sulle trappolate, per ridurre l'ingombro del boom.

                          Mi scuso se quanto sopra fosse una emerita str... ma ho dato voce a una riflessione mentre leggevo i post.

                          Grazie a tutti,
                          Piero.

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                          • #58
                            Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                            Originariamente inviato da I5SPO Visualizza il messaggio
                            Maurizio, CHAPEAU !!!

                            Butto li' una riflessione ad alta voce, chiedendo a chi ne sa piu' di me :

                            Considerando che le trappole altro non sono che dei circuiti risonanti, potrebbe essere che al disotto e al disopra delle loro frequenze di risonanza, che NON sono identiche nei casi radiatore, riflettore, direttore(i) ci sia uno spostamento di fase ( guardate con un VNA come cambia la fase in un circuito risonante ) e che questi spostamenti di fase interferiscano con il normale funzionamento di una Yagi-Uda, limitando fortemente il guadagno della stessa e alterando anche la distribuzione spaziale del'area di cattura.

                            Specialmente se le distanze tra gli elementi sono inferiori a Lambda/4, come solitamente accade sulle trappolate, per ridurre l'ingombro del boom.

                            Mi scuso se quanto sopra fosse una emerita str... ma ho dato voce a una riflessione mentre leggevo i post.

                            Grazie a tutti,
                            Piero.

                            Piero,
                            la tua ipotesi credo che non sia del tutto priva di fondamento, era passata per la mente anche a me, merita di essere approfondita.
                            Dai nostri test, abbiamo constatato comportamenti diversi tra yagi trappolate con trappole tutte uguali tra loro e yagi che fanno uso di trappole differenziate.

                            Vediamo cosa ne viene fuori.
                            73
                            Gianni
                            i7phh

                            IQ7AF - II7P - IJ7A - ID8/IQ8CS - SW8DX Team
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                            • #59
                              Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                              Cristiano,

                              con la prima domanda dovremmo cavarcela facilmente imputanto la responsabilita' al terreno sottostante in funzione della distanza dell'antenna stessa.

                              Il campo dell'antenna immagine, con questa in opposizione di fase, si combina con quello diretto, pertanto ad una certa distanza, se in fase e con la stessa ampiezza, l'intensita' del campo puo' risultare fino a (6dB) superiore all'intensita' del campo diretto (la nostra antenna da sola).
                              Naturalmente potranno esserci situazioni dove ci si trova in completa opposizione, con un'intensita' di campo = 0

                              A 1/2 lunghezza dal terreno, la combinazione in fase si ha attorno ai 30 gradi e il null a 90 gradi, a 1 lunghezza avremo 2 max e 2 null, dove il lobo principale si trovera' a 15 gradi, il secondario a 45 gradi, con i rispettivi null a 30 e 90.

                              Continuando a salire, creeremo ulteriori lobi e null ad ogni 1/2 lunghezza aggiuntiva, qui vale la pena ricordare che se vogliamo sempre avere anche il null a 90 gradi (per non imitare l'HAARP), l'altezza dovra' essere sempre multipli di 1/2 lunghezza d'onda

                              Per la seconda, si puo' certamente posizionare in serie un componente discreto per introdurre una reattanza induttiva o capacitiva tale da alterare la risonanza e quindi relativa fase dell'elemento in questione, per il valore equivalente a sfasarlo di 180 gradi, chiediamo a chi ha la mente piu' pronta.......e meno annebbiata dal limoncello serale
                              73 LEC

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                              • #60
                                Re: Antenne direttive trappolate - teoria di funzionamento?

                                Originariamente inviato da I4LEC Visualizza il messaggio
                                Cristiano,

                                con la prima domanda dovremmo cavarcela facilmente imputanto la responsabilita' al terreno sottostante in funzione della distanza dell'antenna stessa.

                                Il campo dell'antenna immagine, con questa in opposizione di fase, si combina con quello diretto, pertanto ad una certa distanza, se in fase e con la stessa ampiezza, l'intensita' del campo puo' risultare fino a (6dB) superiore all'intensita' del campo diretto (la nostra antenna da sola).
                                Naturalmente potranno esserci situazioni dove ci si trova in completa opposizione, con un'intensita' di campo = 0

                                A 1/2 lunghezza dal terreno, la combinazione in fase si ha attorno ai 30 gradi e il null a 90 gradi, a 1 lunghezza avremo 2 max e 2 null, dove il lobo principale si trovera' a 15 gradi, il secondario a 45 gradi, con i rispettivi null a 30 e 90.

                                Continuando a salire, creeremo ulteriori lobi e null ad ogni 1/2 lunghezza aggiuntiva, qui vale la pena ricordare che se vogliamo sempre avere anche il null a 90 gradi (per non imitare l'HAARP), l'altezza dovra' essere sempre multipli di 1/2 lunghezza d'onda

                                Per la seconda, si puo' certamente posizionare in serie un componente discreto per introdurre una reattanza induttiva o capacitiva tale da alterare la risonanza e quindi relativa fase dell'elemento in questione, per il valore equivalente a sfasarlo di 180 gradi, chiediamo a chi ha la mente piu' pronta.......e meno annebbiata dal limoncello serale
                                73 LEC
                                Ottimo - mi era banalmente sfuggita l'antenna immagine. Tutto chiaro.
                                Per la seconda risposta - il fatto che Maurizio parlasse di reattanze di segno positivo o negativo, e non di *particolari* valori di reattanza, mi ha spinto a chiedere. Conosco la composizione vettoriale dei circuiti RLC pur avendo fatto il classico ma - sai mai che il Maestro avesse enunciato qualcosa che non sapevo quindi chiedo.

                                Quindi, agendo opportunamente sulle costanti elettriche dell'antenna, posso far si che un riflettore *molto vicino* al radiatore possa agire quasi come uno a spaziatura normale. Credo sia anche il principio della HB9 - con la differenza che i due elementi sono alimentati contemporaneamente mentre io voglio alimentare solo il radiatore. Far entrare una 2 elementi in 40 metri in 2 metri di boom sarebbe favoloso

                                Io uso l'eznec dei poveri, mmana-gal. Vediamo che succede.

                                Vy 73 de Cristiano IZ0IEN/chicken contest club.
                                Cris IZ0IEN
                                http://www.technecom.it
                                Founder of FOC - Frigo Operators Club
                                Member of SOC #990 - Second Operator Class
                                Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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