Questo mio progetto è scaturito dall’esigenza di sperimentare un semplice sistema d’antenna che potesse dare buoni angoli ridotti e un minimio apprezzabile guadagno/FB disponendo di un traliccio di 12 metri con carrello elevatore.
Anche se molto allettante ho subito scartato l’ipotesi di aggiungere due elementi sulla mono-banda dei 20M, in quanto credo che una yagi per la 40M a 13 metri d’altezza non potesse rispondere alle premesse sopra esposte.
Quindi ho accettato la “sfida” di realizzare un sistema half sloper ¼ d’onda che fosse semplice nella costruzione ma performante e resistente al tempo e alle intemperie.
Leggendo su vari libri e forum del circolo radioamatoriale si ritiene questo genere di antenna critico da realizzare spesso non presenta differenza di guadagno/FB nella direzione selezionata.
Il sistema è composto da una piastra di alluminio che ospita il box con tre relè per la commutazione degli sloper, la stessa è fissata al braccio porta dipoli del traliccio Prosistel tramite due staffe a “U” inox e permette di distanziare tanto quanto basta il vertice del sistema dal traliccio stesso.
Gi isolatori sono saldamente ancorati alla piastra tramite anelli di plastica e minuteria inox e la parte terminale degli sloper saldata direttamente ai relè. Il cavo del box esterno che scende in stazione per semplificare il progetto è sprovvisto di connettore e saldato anch’esso alla bobina dei relè con un condensatore ceramico in parallelo.
Una volta tirato giù il carrello elevatore l’installazione non ha presentato nessuna difficoltà e dopo due minuti il sistema era già in posizione e gli sloper orientati in direzione NW-SW-SE . La scelta e caduta su n.3 sloper in quanto il suo lobo non presenta un angolo particolarmente stretto che vanifica l’inserimento di un terzo relè+sloper. Comunque ho successivamente sperimentato l’inserimento di una seconda coppia di n.3 sloper passivi (sempre lunghi 10 metri) che misurano 60° con i relativi alimentati. Questa variazione a freddo ha dimostrato un ulteriore restringimento del lobo ma mi riservo di fare prove più accurate in futuro.
Analizzando il sistema con l’MFJ ho notato che i migliori risultati in termini di stazionarie si ottengono con un inclinazione degli sloper rispetto al traliccio di 45° ma il sistema da questo punto di vista non si è rivelato critico.
A fare da grosso cappello capacitivo svetta in cima al mast una mono-banda di 4 elementi per la banda sei 20M, condizione questa ritenuta fondamentale per il buon funzionamento del sistema.
La realizzazione del control box è molto spartana, ho ricuperato un vecchio deviatore seriale per stampanti.
I relè sono di tipo automobilistico e i contatti sopportano correnti elevate, ho anche provato altri tipi ma senza nessuna differenza apprezzabile.
Una vista dal basso prima di elevare il carrello mette in bella mostra il connettore esterno, ben bullonato alla piastra per garantire un buon contatto della calza a massa con il traliccio.
Il sistema è pronto ora per essere issato in quota.
FINE PARTE PRIMA,CONTINUA...
Anche se molto allettante ho subito scartato l’ipotesi di aggiungere due elementi sulla mono-banda dei 20M, in quanto credo che una yagi per la 40M a 13 metri d’altezza non potesse rispondere alle premesse sopra esposte.
Quindi ho accettato la “sfida” di realizzare un sistema half sloper ¼ d’onda che fosse semplice nella costruzione ma performante e resistente al tempo e alle intemperie.
Leggendo su vari libri e forum del circolo radioamatoriale si ritiene questo genere di antenna critico da realizzare spesso non presenta differenza di guadagno/FB nella direzione selezionata.
Il sistema è composto da una piastra di alluminio che ospita il box con tre relè per la commutazione degli sloper, la stessa è fissata al braccio porta dipoli del traliccio Prosistel tramite due staffe a “U” inox e permette di distanziare tanto quanto basta il vertice del sistema dal traliccio stesso.
Gi isolatori sono saldamente ancorati alla piastra tramite anelli di plastica e minuteria inox e la parte terminale degli sloper saldata direttamente ai relè. Il cavo del box esterno che scende in stazione per semplificare il progetto è sprovvisto di connettore e saldato anch’esso alla bobina dei relè con un condensatore ceramico in parallelo.
Una volta tirato giù il carrello elevatore l’installazione non ha presentato nessuna difficoltà e dopo due minuti il sistema era già in posizione e gli sloper orientati in direzione NW-SW-SE . La scelta e caduta su n.3 sloper in quanto il suo lobo non presenta un angolo particolarmente stretto che vanifica l’inserimento di un terzo relè+sloper. Comunque ho successivamente sperimentato l’inserimento di una seconda coppia di n.3 sloper passivi (sempre lunghi 10 metri) che misurano 60° con i relativi alimentati. Questa variazione a freddo ha dimostrato un ulteriore restringimento del lobo ma mi riservo di fare prove più accurate in futuro.
Analizzando il sistema con l’MFJ ho notato che i migliori risultati in termini di stazionarie si ottengono con un inclinazione degli sloper rispetto al traliccio di 45° ma il sistema da questo punto di vista non si è rivelato critico.
A fare da grosso cappello capacitivo svetta in cima al mast una mono-banda di 4 elementi per la banda sei 20M, condizione questa ritenuta fondamentale per il buon funzionamento del sistema.
La realizzazione del control box è molto spartana, ho ricuperato un vecchio deviatore seriale per stampanti.
I relè sono di tipo automobilistico e i contatti sopportano correnti elevate, ho anche provato altri tipi ma senza nessuna differenza apprezzabile.
Una vista dal basso prima di elevare il carrello mette in bella mostra il connettore esterno, ben bullonato alla piastra per garantire un buon contatto della calza a massa con il traliccio.
Il sistema è pronto ora per essere issato in quota.
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