Essere DOTA oggi richiede una buona dose di coraggio, abnegazione, forza di volontà. DOTA sta nell'immaginario collettivo di HRW per 'Disantennati On The Air' e comprende una vasta schiera di OM spesso ignari di far parte della casta dei prediletti. Per meritare tanto onore non bisogna partecipare a una classifica speciale: niente a che vedere con le liste ufficiali (sic..) della ARRL tanto discusse ( amate.. odiate..?? ), non serve neppure la presentazione da parte di un OM referenziato. Basta essere felici possessori di antenne che invece di esibire guadagni in dB più o meno generosi in grado di aprire le porte del DX anche quando la propagazione latita, assicurino almeno 1 dB di perdita rispetto al dipolo classico. Fanno parte della schiera le antenne verticali monobanda o multibanda che non superino 1/4L, le antenne Loop di piccole dimensioni, le EH e i pezzi di filo 'random' con un balun alla base che riscaldi già con i 100 W del ricetrans. I dipoli e le inverted Vee possono valere solo se stanno a 3 o 4 metri da terra ( se le mettiamo belle alte già guadagnano troppo...). Sono accettati i monopoli di piccole dimensioni asservite da un accordatore remoto. Un DOTA che si rispetti sa benissimo che per colmare il gap esistente con la concorrenza munita di vere antenne deve impegnarsi al massimo delle proprie capacità, in altre parole, deve assolutamente far riscorso al 'manico'. Volendo essere pignoli, bisognerebbe suddividere i DOTA in almeno quattro sottoclassifiche, alla stregua delle categorie frammentate dei Contest più famosi. In testa a tutti ( per coefficente di difficoltà ) ci metterei i possessori di antenne indoor ( vanno bene anche quelle messe sul balcone di casa ) e con potenza non superiore ai 100W classici che non fanno uso di internet e quindi del packet cluster. Subito sotto, quelli con antenne sul tetto di casa o in giardino con 100W e possibilità di internettare, meglio se abitano in zone difficili. Penultimi, i DOTA che usufruiscono dei 10 dB che un amplificatore lineare può fornire per tentare di bucare i pile ups. All'ultimo posto i DOTA sfiduciati che per portare a casa qualche QSO ( e QSL..) si assoggettano a usare il modo FT8, togliendosi così il gusto di assaporare il vero DX barattandolo con un surrogato di poco conto. Non estenderei le sottoclassifiche a coloro che pur possedendo antenne così 'particolari' alzano coscientemente il guadagno del loro trasmettitore nella speranza di farsi sentire da stazioni che poi non vengono ricevute a loro volta, innescando una spirale di stupidità... Come già scritto un po' di righe sopra, non esistono attestati di merito, diplomi, targhe, coppe nè speciali classifiche che attestino il valore di un DOTA. Un DOTA non ne ha bisogno, non sente neppure la necessità di chiudere tutte le caselline della lista della Challenge DXCC e nemmeno quelle dei log on line delle spedizioni DX. Gli basta esserci, magari in una sola banda se proprio non può fare di più. Per terminare, vorrei dire a tutti quei lettori che stanno sorridendo sotto ai baffi pensando alle loro belle antenne direttive che svettano alte sul tetto di casa di prestare attenzione: il giorno in cui un DOTA volesse passare a un sistema più performante, saranno cavoli amari per loro perchè avranno affinato al massimo quel ' manico ' che sono certissimo farà la differenza.... Saluti rispettosi Silvano i4ZSQ ( DOTA da 18 anni per libera scelta ).
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Re: DOTA
Come non condividere in pieno...
Io sono nella categoria dei verticalisti internettati già packetclusterati, evito di rimettere in funzione l'al-811 che è in un box da dieci anni anche perchè non so dove metterlo fisicamente (ma sopratutto per non guadagnare troppi dB)
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Ultima modifica di ik2xyi; 07-12-18, 18:17.73's de Luk
N.B: Le opinioni da me espresse in questo forum, nel bene e nel male, non riflettono in nessun modo il mio pensiero, sono stato condizionato col Pentothal.
Non sono e non sono mai stato mentalmente lucido.
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